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Occhiuto: La difesa del suolo e lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica

Occhiuto: La difesa del suolo e lotta all'abusivismo dovrebbe essere in cima all'agenda politica

«Questo tema della difesa del suolo e della lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti i decisori, sia di quelli che partecipano alle scelte del governo nazionale, sia di quelli regionali e comunali». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso del suo intervento a Tg2 Post.

«È davvero importante – ha evidenziato – che ci sia una coscienza collettiva che deve riguardare anche i cittadini, spesso autori degli abusi. Si dice che occorrono risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Ed è vero. Nella mia Regione io, appena insediato, ho trovato 500 milioni di euro da spendere nelle attività per fronteggiare il dissesto idrogeologico, con una progressione della spesa di circa 9-10 milioni all’anno. L’ho raddoppiata, portandola a 20 milioni nel 2022, ma è comunque pochissimo perché se non c’è una struttura capace di metterle a terra queste risorse non producono gli effetti che invece potrebbero produrre».

«Presto incontrerò i sindaci – ha aggiunto – per mettere a punto un piano per la difesa del territorio e chiederò loro molta attenzione al presidio. I fenomeni che si sono verificati ad Ischia hanno interessato zone abitate, ma molti dimenticano che nelle Regioni del Sud – dove ci sono paesi montani nei quali non c’è più l’uomo e dove dunque non c’è la manutenzione del territorio – questi fenomeni si verificano più assiduamente».

Il Governatore, poi, ha espresso preoccupazione per «l’allerta meteo emanata dalla Protezione Civile nella mia Regione. Ci sono Comuni che vedono le strade trasformate in torrenti, ci sono smottamenti, c’è stato un tornado a Crotone».

«Purtroppo – ha proseguito – si tratta di fenomeni a cui assistiamo ormai ordinariamente dopo allerta gialla o fenomeni temporaleschi. Questo tema dei cambiamenti climatici, che per tanti anni abbiamo considerato un fenomeno secondario, quasi un vezzo degli ambientalisti, oggi è invece sotto gli occhi di tutti».

«Credo che la nostra epoca stia pagando anche le conseguenze di un consumo del suolo – ha spiegato – fatto dalle generazioni precedenti, e che oggi espone molta parte della popolazione a gravi rischi. In Calabria ci sono dei fiumi che sono tombati. Il problema è che la natura non sa che quel fiume non c’è più e che al suo posto c’è una strada, e quando piove si trasforma di nuovo in un torrente, in un fiume, trascinando tutto ciò che si trova davanti».

«Nella mia Regione da un anno a questa parte, da quando io mi sono insediato – ha concluso – c’è tolleranza zero sui reati ambientali, non sono solo quelli relativi all’abusivismo ma anche quelli relativi alla mala depurazione, agli incendi boschivi. Siamo stati per la prima volta la Regione che quest’anno ha avuto meno incendi. La tolleranza zero può arrivare anche fino all’abbattimento delle case abusive». (rrm)

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