La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha depositato una interrogazione rivolta al ministro Pichetto Fratin in merito alla bonifica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara.
Tramite l’interrogazione, la deputata vuole sapere «che intenzioni abbia il governo sulla vicenda e se voglia, davvero, da un lato salvaguardare la salute dei cittadini e l’ambiente dove vivono e dall’altro non pregiudicare lo sviluppo di un territorio ricco di risorse».
«Infatti – ha detto Orrico – oggetto dell’incontro indetto dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sarà una variante al Progetto operativo di bonifica Fase 2. Una rimodulazione allo studio che andrebbe a disconoscere gli accordi presi nel 2019 alla stipula del Pob Fase 2 che prevedeva, da parte di Eni, l’asporto ed il trasferimento, fuori dalla regione Calabria, di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute dei cittadini crotonesi e per l’ambiente circostante».
«Ora, invece – ha detto ancora – Eni proporrebbe di ‘tombare’ parte del sito industriale della città pitagorica trasferendo il resto a distanza di pochi chilometri, ovvero in una discarica privata detta Columbra, adiacente tre zone abitate: il centro di Crotone, il quartiere Papanice, il comune di Cutro. Non proprio una soluzione rassicurante».
Purtroppo – ha proseguito l’esponente pentastellata – la problematica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara, ormai presente da oltre venti anni nell’elenco delle aree più inquinate del nostro Paese nonostante alcuni studi condotti colleghino l’inquinamento con morti e tumori e nonostante la bonifica dell’area industriale sia riconosciuta anche da una sentenza del Tribunale di Milano passata in giudicato che ha condannato Eni al pagamento della somma, già versata, di 72 milioni di euro per il danno ambientale provocato nelle zone interessate, rimane pericolosamente indefinita». (rp)