È da Conflenti che si è registrato un primo e significativo step per creare un network con le Università locali e dar vita ad una Scuola estiva internazionale. Un passo che si è realizzato nella tavola rotonda svoltasi nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto Conflenti, borgo degli antichi mestieri e dei nuovi saperi – Laboratorio della salute e dell’alimentazione tradizionale”, intitolata Stili di vita, ambiente sociale e longevità: la necessità di modelli sostenibili.
Un’iniziativa curato dall’Associazione Confluentes, presieduta da Laura Folino e che ha visto la presenza di insigni e autorevoli relatori, chiamati a raccolta dal professor Saverio Stranges Ordinario e Capo del Dipartimento di Epidemiologia alla Western University in London/Ontario (Canada) che, grazie al supporto della stessa Folino e del giornalista, Antonio Cannone che ha moderato l’incontro, ha dato il via ad un progetto che vede Conflenti capitale multidisciplinare di una rete formata da epidemiologi, biologi e genetisti, clinici e medici di base, sociologi, esperti dell’ambiente, ricercatori ed esperti delle nuove frontiere di tecnologie al servizio della sanità. Un modello nuovo e unico in Calabria, è stato ribadito nel corso di quello che è diventato un vero e proprio momento interdisciplinare al servizio della collettività.
Dopo il saluto di Laura Folino e del vicesindaco Federico Gallo, l’introduzione del professor Stranges che ha spiegato i motivi che lo hanno portato a farsi promotore dell’iniziativa.
«L’idea è quella di coinvolgere le Università calabresi e discutere la possibilità di uno studio epidemiologico sul Comprensorio del Reventino e Savuto. Un progetto che non è solo riferito all’aspetto sanitario ma che favorisce relazioni sociali, culturali e un modello di sostenibilità che duri nel tempo».
Quindi, via via, il contributo dei relatori da Italo Porto a Giuseppe Passarino, Gianluigi Greco, Ciro Indolfi, Caterina Ermio, Amalia Bruni, Franca Barbic, Francesca Aiello, Maria Morello, Giuseppe Veltri, Sante Roperto, Gabriele Carullo, Chiara Aleni, Franco Esposito e Franco Parrottino. Tutte voci autorevoli che hanno offerto la loro disponibilità a far parte di un progetto che si avvarrà delle singole professionalità di quanti hanno aderito. Dall’incontro, molti gli spunti interessanti e gli approfondimenti. Tutti convergenti sulla «necessità di dar vita ad una struttura che interagisca mettendo insieme le competenze per favorire lo sviluppo di quella che è l’essenza del progetto legato alla longevità e all’interazione tra fattori socio-ambientali e fattori biomedici, e che si focalizzarsi sugli anziani (+80), ma anche al resto della popolazione a partire già dal grembo materno».
Per arrivare a ciò oltre all’impegno dei diretti interessanti, sono arrivati anche molti suggerimenti sugli stili di vita, partendo da alcuni dati non certo favorevoli e che vedono «la Calabria per esempio seconda regione in Europa per obesità». Da qui l’invito a “riappropriarsi di una dieta basata sui prodotti locali e genuini, una vita meno sedentaria, praticare sport».
«È stato sottolineato il fatto che “fare 10mila passi riduce la mortalità del 65 per cento». Così come, «non si può fare a meno della raccolta e dell’importanza dell’utilizzo di strumenti tecnologici che aiutano a monitorare il nostro fisico».
Altri aspetti sempre concatenati con il progetto, sono il ruolo della medicina del lavoro e l’importanza dei medici di base nel territorio preso ad esame. E ancora l’interazione con lo studio delle piante, con la veterinaria e con il contribuito che può offrite l’Avis mettendo a disposizione le sue strutture per la creazione di una banca dati, finalizzata anche alla raccolta di informazioni e la somministrazione di questionari. Infine, la possibilità di audizione del professor Stranges davanti alla Commissione sanità regionale. Una proposta lanciata dalla vicepresidente della stessa Commissione, Amalia Bruni.
Prossimo appuntamento il 29 agosto, con il Laboratorio del dialetto e della poesia tradizionale. In programma una serie di iniziative dedicate al poeta Vittorio Butera, con la partecipazione di compagnie teatrali e associazioni dialettali. (rcz)