di UGO BIANCO – L’Ape Sociale è un’indennità finanziata dallo Stato, destinata ad aiutare alcune categorie di lavoratori svantaggiati nel raggiungimento della pensione di vecchiaia. La legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024), con l’articolo 1, comma 136, ne ha prorogato la validità fino al 31 dicembre 2024. Dopo le scadenze del 31 marzo e del 15 luglio scorso, il termine ultimo per fare richiesta è fissato al 30 novembre prossimo. La circolare Inps n. 35 del 20 febbraio 2024 ha introdotto i nuovi criteri ed illustrato le varie limitazioni.
L’età anagrafica?
Minimo 63 anni e 5 mesi.
La contribuzione?
Essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alla gestione speciale dei lavoratori autonomi, alla gestione separata, ai fondi speciali ed alle forme esclusive dei dipendenti dello stato. Sono esclusi i liberi professionisti iscritti ad ordini e collegi. L’accesso al beneficio è subordinato alla cessazione del lavoro dipendente, autonomo o parasubordinato, espletato in italia o all’estero.
Con quanti contributi?
Per lavoratori e lavoratrici sono necessari 30 anni di anzianità contributiva e trovarsi in una delle seguenti condizioni: 1) disoccupati, che hanno terminato la Naspi; 2) invalidi civili, con un riconoscimento almeno del 74 %; 3) i caregivers, che assistono un disabile almeno da 6 mesi; Per le attività gravose, individuate dalla legge n. 234/2021, bisogna possedere un’anzianità assicurativa minima di 36 anni, di cui almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure 6 anni negli ultimi 7 in modo continuativo; per i gli operai edili ed i ceramisti sono sufficienti 32 anni di contributi e un’età minima di 63 anni e 5 mesi; per le madri lavoratrici è prevista la riduzione dei contributi di un anno per ogni figlio, con un massimo di 104 settimane (2 anni).
Ai fini dell’anzianità contributiva è valida tutta quella versata o accreditata a qualsiasi titolo.
Quanto spetta?
L’assegno può arrivare massimo a € 1500,00 lorde mensili. Non è rivalutabile, non prevede la reversibilità, gli assegni familiari e la tredicesima.
Quand’è cumulabile o incompatibile?
L’Ape sociale è cumulabile con la pensione di reversibilità, le prestazioni economiche dedicate agli invalidi civili e il un lavoro autonomo occasionale, remunerato con un limite di € 5.000 annue lorde. È incompatibile con le prestazioni temporanee a sostegno della disoccupazione involontaria (es. Naspi) e l’indennità per la cessazione dell’attività commerciale (Ind. Com).
La decorrenza?
È il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Come fare domanda?
Appena raggiunti i requisiti, è necessario presentare due domande in momenti diversi: 1) Riconoscimento del diritto di accesso: questa prima domanda serve a verificare l’idoneità. L’Inps valuta la richiesta e, se provvede all’accoglimento, comunica la prima decorrenza utile o un eventuale differimento, qualora le risorse stanziate siano insufficienti. In caso di rigetto, l’Istituto fornisce le motivazioni della decisione; 2) Richiesta di pagamento: una volta ottenuto il riconoscimento, è possibile presentare la seconda domanda per ricevere l’indennità.
Per evitare di perdere i ratei del trattamento, se si possiedono tutti i requisiti, inclusa la cessazione dell’attività lavorativa, è possibile presentare contestualmente sia la domanda di riconoscimento del diritto di accesso che quella di liquidazione.(ub)
[Ugo Bianco è presidente Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]