di UGO BIANCO – In Italia ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro involontariamente, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente, viene eroga dall’Inps una prestazione economica definita Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego). Introdotta dall’articolo 1 del decreto legislativo n° 22 del 4 marzo 2015 e modificata dalla legge di Bilancio 2022 n° 234 l’art. 1, commi 221-222, ha sostituito tutte le misure a sostegno dei disoccupati.
Per chiarire le modalità di accesso al beneficio, nel corso degli anni, l’Istituto ha emanato molteplici direttive. Le più importanti sono le circolari n° 94/2015, n° 174/2017, n° 177/2017, n° 88/2019 e la n° 2/2022, che in modo dettagliato, danno un valido contributo operativo all’applicazione dell norme sopra citate.
Ma chi sono i beneficiari?
La Naspi viene riconosciuta ai lavoratori dipendenti, con l’esclusione dei titolare di un contratto a tempo indeterminato ed appartiene alle pubbliche amministrazioni, dei braccianti agricoli a tempo determinato e indeterminato. Possono beneficiarne gli apprendisti, i soci-lavoratori delle cooperative, assunti con contratto di lavoro dipendente, i lavoratori subordinati del settore artistico, e per finire i dipendenti a tempo determinato del pubblico impiego. Con la legge di Bilancio del 2022 è stata ampliata la platea dei beneficiari. Sono stati inclusi i lavoratori agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e dei consorzi, che si occupano della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli o zootecnici.
Quali sono i requisiti?
La Naspi prevede che il richiedente abbia perso involontariamente il proprio lavoro e che sia in possesso dei seguenti requisiti:
- lo stato di disoccupazione, come stabilito dall’art.1 comma 2 lettera c del D.lgs 181/2000;
- almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni prima della cessazione del rapporto di lavoro;
- aver dichiarato al Centro per l’Impiego la propria disponibilità ad una nuova assunzione e aderire alle politiche attive del lavoro.
Ma quanto spetta?
L’importo mensile della Naspi è il 75 % della media della retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni. Dal sesto mese di indennizzo, si applica una riduzione sul rateo del 3 %, mentre per chi ha compiuto più di 55 anni di età, questo taglio opera dall’ottavo mese.
Qual è la durata?
È pari alla metà delle settimane di contribuzione, con esclusione dei periodi già indennizzati come disoccupazione, versate negli ultimi 4 anni.
A chi si presenta la domanda?
La Naspi va trasmessa all’Inps in modalità telematica, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Decorre dal primo giorno successivo alla presentazione, se si invia all’Istituto entro i primi 5 giorni dal licenziamento. Se si inoltra successivamente a quest’ultima data, la decorrenza è dal 7 giorno successivo alla trasmissione.
Ci sono diverse modalità di invio:
- direttamente dal sito Inps mediante il canale dedicato accedendo con lo spid personale;
- mediante l’assistenza dei Patronati o intermediari abilitati;
- tramite contact center telefonico Inps ai seguenti numeri 803 164 oppure 06 164 164.
Di recente ed in via sperimentale, l’Inps ha adottato una nuova modalità di presentazione dell’istanza. È quanto stabilito nel messaggio n° 1488/2023 che adotta un metodo semplificato on line. Il nuovo servizio, in parallelo alle storiche modalità di trasmissione, è una procedura web precompilata popolata dai dati previdenziali in possesso dell’Istituto. Un controllo automatico consente di verificare se l’utente è in possesso di una partita Iva, dell’iscrizione ad albi o ordini professionali, dell’iscrizione alla gestione separata, o la titolarità di prestazioni previdenziali incompatibili, come l’assegno ordinario di invalidità. Inoltre, durante la compilazione dei quadri, appare una schermata con “Avvisi”, generati dai controlli automatici e da quanto dichiarato dell’utente.
Da essi possono rilevare tutte le criticità che ostacolano il riconoscimento della prestazione. Per esempio, la causale di cessazione del lavoro non ammessa o la presenza di una iscrizioni ad altra gestione previdenziale, a cui obbligatoriamente deve seguire la comunicazione dei redditi presunti per l’anno in corso. Questo progetto dal nome “Reingegnerizzazione della Naspi e della DIS-COLL” vale come processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione, voluto fortemente dall’Inps e finanziato con fondi del Pnrr. Dal mese di luglio 2023, la sperimentazione è disponibile al cittadino, mentre da ottobre 2023, l’applicazione è fruibile dagli Istituti di Patronato mediante la sezione web a loro dedicata. (ub)
[Ugo Bianco è presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]