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PILLOLE DI PREVIDENZA / Ugo Bianco: La pensione di vecchiaia anticipata

PILLOLE DI PREVIDENZA / Ugo Bianco: La pensione di vecchiaia anticipata
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di UGO BIANCOLa pensione di vecchiaia anticipata è una prestazione economica erogata dall’Inps ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti del settore privato, con particolari patologie mediche invalidanti. Prima di spiegare i requisiti di accesso, è necessario partire dal decreto legislativo n. 503 del 1992, noto come “Riforma Amato”. Con l’articolo 1 comma 8, il legislatore ha proposto un meccanismo di salvaguardia sull’incremento dei limiti d’età per i minorati.

Quest’anno, in via ordinaria, la riforma Fornero prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni, a condizione di aver accumulato almeno 20 anni di contributi e di possedere un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. In alternativa, chi ha iniziato a contribuire dal 1° gennaio 1996 può richiedere la medesima prestazione al compimento dei 71 anni, con almeno 5 anni di contributi. Tuttavia, rimane preservata la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata per coloro che presentano un’invalidità pari o superiore all’80%, secondo i criteri stabiliti dalla legge n. 222/1984.

In questo caso non trova applicazione il riconoscimento di invalido civile totale o parziale, riconosciuti dalla legge 118/1971. Inoltre, fino al 31 dicembre 2024 è previsto un trattamento agevolato: le donne possono ritirarsi a partire dai 56 anni e gli uomini dai 61 anni. In entrambi i casi, è prevista una “finestra mobile” di 12 mesi, al termine della quale la pensione decorrerà dal primo giorno del mese successivo.

Per perfezionare il requisito contributivo non è ammesso il cumulo dei contributi e la totalizzazione con calcolo contributivo. Per lo stesso motivo è possibile richiedere solo la ricongiunzione. Con la circolare n. 65 del 6 marzo 1995 l’Inps ha disposto che alla domanda telematica va allegato il certificato medico S.S.3, insieme ad eventuali provvedimenti di accertamento dell’invalidità rilasciati da altri enti. In caso di riconoscimento dello stato invalidante, vige l’obbligo di interrompere il rapporto di lavoro. (ub)

[Ugo Bianco è presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]

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