Il consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Sainato, si appella ai parlamentari calabresi affinché facciano «sentire la voce della nostra Regione nelle aule di Camera e Senato» per quanto riguarda il Recovery Plan.
«Il Presidente Sergio Mattarella – ha ricordato – dopo il primo giro di consultazioni al Quirinale, ha posto al centro del dibattito politico la necessità di accelerare sulla predisposizione e presentazione all’Unione del Europea del Piano Italiano di Ripresa e Resilienza. Si ascolti il Capo dello Stato e lo si faccia in fretta. Il centro-sinistra ponga fine a questo teatrino insopportabile e si inizi a pensare, seriamente, ai problemi degli italiani, che stanno soffrendo gli effetti della pandemia».
«Il Recovery plan – ha spiegato – è uno strumento fondamentale di ripresa, ma come è stato pensato umilia il sud. Tutti i grandi Paesi europei hanno già presentato i piani per accedere alle risorse del Next Generetion Eu, in Italia la maggioranza giallo-rossa, impegnata in giochini di potere, si è limitata a predisporre una semplice bozza, mortificante per il Mezzogiorno. Il Piano, che ora dovrà essere discusso e approvato dal Parlamento, è lacunoso e generico. Mancano una visione chiara e una progettualità ben definita, credibile. I fondi assegnati al nostro Paese verranno effettivamente erogati solo se il Governo sarà in grado di presentare delle proposte serie, con uno preciso cronopogramma e livelli di progettazione adeguatamente delineati. In caso contrario i finanziamenti non arriveranno. Le criticità, poi, attengono anche alla governance del Piano, totalmente assente».
«Gli stanziamenti per il Sud – ha proseguito Sainato – contrariamente a quanto indicato dai criteri dell’Ue, basati sul principio di coesione, sono del tutto insufficienti. Nella maggior parte dei casi, stando alla bozza approdata alle Camere, ben pochi tra i progetti indicati potranno garantire rendimenti elevati e rilancio strutturale, principi auspicati dalla Commissione Europea. Non sono state tenute in considerazioni le esigenze di investimento in materia di portualità, proprio in un momento in cui, per l’Europa, diventa fondamentale guardare al Mediterraneo. La Calabria è cenerentola. La fascia jonica calabrese è tagliata fuori».
«Nulla è previsto per la rete ferroviaria – ha detto ancora il consigliere regionale – nessun investimento per la Statale 106 Jonica, arteria fondamentale per lo sviluppo dell’intera fascia mediterranea. Insomma, un piano tanto corposo nel numero d pagine che lo compongono, quanto fumoso per contenuti e impostazione metodologica. Si è perso solo tempo prezioso, con commissioni speciali, super esperti e stati generali. È urgente un cambio di strategia».
«Per questo motivo, quindi – ha aggiunto – rivolgo un appello accorato alla rappresentanza parlamentare calabrese, di tutti gli schieramenti politici, affinché faccia sentire la voce della nostra Regione nelle aule di Camera e Senato. È necessario investire per superare le fragilità della nostra regione. Al nostro territorio serve un cambio di passo, soprattutto dopo il periodo che stiamo vivendo e per superare la grave crisi economico-sociale che ne è scaturita».
«Abbiamo bisogno – ha concluso – di sostegno per il lavoro delle nostre imprese, per l’economia e per lo sviluppo regionale. Si pongano, come questioni fondamentali, ai quali legare la fiducia a qualsiasi Governo, gli investimenti per la S.S. 106 Jonica, per la rete ferrovia Reggio Calabria-Tarano, per il Porto di Gioia Tauro, per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, per l’infrastrutturazione digitale della nostra Regione e per tutti quegli interventi necessari per il rilancio del Meridione, che significa rilancio dell’Italia». (rrc)