Il massmediologo e giornalista Klaus Davi ha chiesto alla Prefettura di verificare se Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio, ha fatto eleggere un parente di Molinetti.
«Se dovesse corrispondere al vero – ha detto Davi – quanto denunciato in queste ore da Giuseppe Modafferi, coordinatore regionale dell’Associazione ‘Vox’, e cioè che Giuseppe Falcomatà ha candidato, promosso, sostenuto e fatto eleggere uno stretto parente del killer Gino Molinetti, che – ricordiamo – è indagato dalla Dda per l’omicidio del magistrato Giuseppe Scopelliti, assassinato brutalmente in località Piale Campo Calabro il 9 agosto 1991, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo».
«Non per la parentela in sé – ha aggiunto – che non è certo una colpa, ma perché chi lo ha candidato – sempre se la notizia fosse confermata – non lo ha mai comunicato ai cittadini, cosa che andava fatta. Un atto di trasparenza irrinunciabile verso una città duramente colpita dalla perdita tragica di un grande magistrato per mano, si sospetta, dello stesso Molinetti e considerato anche che la figlia dello stesso giudice è stata nominata nientemeno con la carica di ‘assessore alla legalità’».
«Sono certo che l’assessora Rosanna Scopelliti – ha proseguito il massmediologo – converrà con me che nessuna forma di legalità possa convivere con la mancanza di trasparenza, su una notizia così grave. Converrà che, se la notizia divulgata da Vox fosse vera e se fosse stata occultata, questo rappresenterebbe un fatto gravissimo per chi sta governando la città. Per fatti molto meno rilevanti sono stati sciolti comuni come quello di Africo, con tanto di comunicati e agenzie, solo per citarne uno. Mentre qui saremmo di fronte a un caso senza precedenti di mancanza di trasparenza verso Reggio su un punto chiave».
«Mi aspetto da cittadino – ha detto ancora – che, negli interessi di Reggio, della sua amministrazione stessa, nonché della reputazione della città e soprattutto a tutela della legalità e della trasparenza delle istituzioni, la Prefettura faccia rapide verifiche sulla notizia resa nota da Modafferi. Non possono esserci doppi standard dello Stato, il rigore e il contrasto alle infiltrazioni devono essere declinati con tutti allo stesso modo. Il pericolo che persone vicine alle ‘ndrine si inseriscano nelle amministrazioni di tutta Italia è sempre dietro l’angolo tanto che avevo fatto una nota in piena campagna elettorale proprio su questo».
«Ora – ha aggiunto – siamo di fronte a una denuncia, nero su bianco, formalizzata da un soggetto terzo della società civile con tanto di esposto. Proprio quello che le autorità dello Stato chiedono ai reggini, “denunciate cittadini, denunciate!” nelle manifestazioni antimafia a uso di telecamere e tv. Ora, faccio notare che la denuncia c’è. Quantomeno, mi aspetto che lo Stato (come ha fatto per esempio la Procura con un’indagine aperta in tempi record sul presunto voto inquinato) attivi con estrema rapidità tutte le verifiche del caso, e comunichi ai cittadini di Reggio se la notizia pubblicata da Vox sia confermata o meno perché sarebbe veramente il minimo». (rrc)