di FILOMENA IATÌ – Ci troviamo costretti, ancora una volta, a fare alcune riflessioni, senza alcuno spirito polemico, ma per una corretta informazione alla cittadinanza, sulle recenti dichiarazioni rese alla stampa dall’assessore Irene Calabrò, che ha annunciato l’arrivo per l’amministrazione comunale di Reggio Calabria di cospicue risorse economiche a fondo perduto, finalizzate a risanare alcuni debiti acquisiti dalla città.
Tali risorse, dieci milioni di euro di contributo per il 2021, sempre a detta dell’assessore, sarebbero il risultato di un efficace lavoro svolto dall’amministrazione Falcomatà nelle stanze ministeriali!
In realtà si tratta di risorse che di fatto rientrano in un piano nazionale previsto dal Governo per tutti i capoluoghi di Città Metropolitana con un disavanzo pro-capite superiore a 700 euro al netto dei contributi già assegnati nel 2021( circa 80 milioni per la nostra città).
Orbene, fermo restando che esprimiamo soddisfazione nell’apprendere che anche la nostra città è oggetto di attenzione da parte del governo centrale, non possiamo esimerci dall’evidenziare che il nostro comune si ritrova in questa situazione a causa di un disavanzo accertato (fonte BDAP 2020) di 339 milioni di euro, disavanzo che dal 2014 è notevolmente lievitato, pur a fronte di ingenti anticipazioni di liquidità concesse.
Un collasso finanziario aggravato dalla “confusione amministrativa” imperante nelle stanze del Comune e conclamata dall’incapacità di riscuotere, tra l’altro, i tributi comunali.
L’assessore omette, inoltre, di comunicare ai reggini che l’intervento finanziario c.d. a fondo perduto, è subordinato al “risanamento” dei conti e della gestione che comporterà la necessaria adozione di provvedimenti su entrate, riscossione e tagli su spesa e partecipate.
Quali sono le condizioni imposte dal Governo nel decreto fiscale, che gli enti beneficiari del contributo statale devono osservare? Questo l’assessore non lo spiega in maniera compiuta limitandosi a parlare genericamente di un “ impegno sulla riscossione”!
A tal proposito ci sembra opportuno evidenziare che la capacità di riscossione del nostro comune è oggi molto al di sotto della media nazionale,(45,56 per cento a fronte di una media nazionale pari al 77,6 % ). Dato questo sicuramente conosciuto dall’assessore Calabrò!
In sintesi la situazione della criticità finanziaria patologica della nostra città risalta ancor di più se paragonata a quella nazionale dove i 2,47 miliardi di euro di disavanzo di Napoli, gli 888,4 milioni di Torino, i 602 di Palermo, i 507 di Roma e i 339 di Reggio Calabria significano per i reggini 1.938 euro ad abitante, livello superato solo dai 2.599 di Napoli mentre Torino si attesta a 1.036 euro e Palermo a 961.
Il tutto a fronte dell’erogazione dei servizi pubblici che risulta deficitaria così per come certificato dalla recente indagine del Sole24ore sulla qualità della vita!
Le parole dell’assessore Calabrò, pertanto, perpetuano la narrazione dello spot per propagandare una parziale verità che mira a creare “confusione” per “distrarre” i reggini dalle angosce quotidiane causate dalla loro disamministrazione , al pari del tanto decantato cambio di passo, ennesimo annuncio beffardo nei confronti della città. (fi)