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REGGIO – Pasquale Imbalzano: Il Comune assuma posizione su riduzione Tari 2020

Imbalzano

Il già consigliere comunale Pasquale Imbalzano ha chiesto al Consiglio comunale e al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, di assumere «una posizione netta, sulla richiesta di migliaia di cittadini, di ottenere una congrua riduzione della Tari 2020, ancorché in tutto, o in parte diligentemente già pagata, a seguito delle notifiche ricevute».

«Nessuno si illuda – ha aggiunto – che un fatto così importante e doloroso per le tasche dei cittadini reggini, a fronte di un servizio notoriamente erogato meno che a “singhiozzo” nel corso del 2020 e che ancora oggi registra un po’ ovunque sul territorio gravi inefficienze, possa essere “messo dietro le spalle” da parte dell’attuale maggioranza, che forse confida, malissimo!,  nella perdita di memoria dei nostri concittadini».

«Svaniti nel nulla – ha proseguito – l’annuncio e la promessa dei mesi scorsi che la discarica salvatrice di Melicuccà sarebbe stata attivata entro fine ottobre e già siamo a fine anno, chiediamo al sindaco, all’assessore al Ramo, al dirigente del Settore Finanze ed ai Responsabili della “Hermes Srl”, di chiarire alla città cosa intendano fare rispetto alle molte centinaia di istanze avanzate per la riduzione della Tari 2020, sulla base di quanto previsto  dai commi 656, 657 , 658 dell’art. 1 della Legge 147 del 27/12/2013 (Legge di Stabilità 2014), dalle numerose sentenze delle Commissioni Tributarie Provinciali pronunciatesi negli anni  sull’argomento e soprattutto da quelle della Suprema Corte di Cassazione (l’ultima la n. 19767 del 2020), che inesorabilmente hanno sentenziato  il “diritto ad ottenere una  Riduzione del Tributo fino al 40% , in presenza di grave e perdurante disservizio nel servizio di raccolta, anche nei casi in cui il Comune non abbia nessuna colpa».

«Poiché questa riduzione – ha detto ancora – sempre a mente di queste autorevoli sentenze, serve a riequilibrare il rapporto tra somma da pagare ed i costi del servizio, diritto che persiste anche nel caso in cui la raccolta avvenga in modo non corretto o non completo, ovvero “a singhiozzo”, è drammaticamente evidente che in mancanza di una iniziativa autonoma del Comune volta a ridurre in quantità congrua la Tari 2020, potrebbe seriamente configurarsi un indebito arricchimento dell’Ente e di quanti, eventualmente, avrebbero fruito di pagamenti non dovuti a fronte di un servizio prestato solo in parte». (rrc)

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