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Riapri Calabria 2, Confartigianato Calabria: necessario superamento dei codici Ateco

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Interessante e ricco di spunti il webinar organizzato da Confartigianato Calabria sul bando Riapri Calabria 2, che prevede uno stanziamento di 65 milioni di euro a favore di professionisti e imprese colpiti dagli effetti economici della seconda ondata della pandemia da Coronavirus.

Sul tavolo un contributo di 1.500 euro per le imprese che, nel 2019, hanno fatturato dai 3mila ai 300mila euro e per i titolari di partita Iva (che hanno esercitato la professione in via esclusiva) con un fatturato da 0 a 60mila euro.

E proprio queste caratteristiche hanno sollevato i primi dubbi di chi sollecitava spiegazioni sul fatto che le imprese nate a fine 2019 o nel primo semestre del 2020 non hanno possibilità di accedere al bando in quanto molte non rispettano il requisito del calo del fatturato.

Ne hanno discusso, con la moderazione di Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Calabria, con l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, che ha ricordato la procedura per l’inoltro delle richieste che si articola tre momenti, verificando la tenuta del sistema per evitare inconvenienti. Grazie a una rimodulazione complessiva dei fondi comunitari, ci stiamo lavorando da settembre, abbiamo stanziato un totale di 110 milioni di euro e deliberato nuove misure di aiuto per il tessuto economico calabrese.

Quelli di “Riapri Calabria 2” sono i primi 65 milioni, cui poi seguiranno, nei prossimi giorni, le risorse per il fondo di rotazione per i prestiti, a tasso zero, a favore delle imprese. 

«Com’è noto – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico – non è compito delle Regioni stanziare fondi per ristorare le imprese, ma la Giunta della Calabria ha, ancora una volta, deciso di aggiungere risorse proprie ai ristori già previsti dal Governo nazionale, al fine di contribuire al superamento di questa difficile fase sanitaria, economica e sociale».

Sollecitato dal segretario Barbalace sull’annoso problema del Durc, Orsomarso ha riferito di aver fatto richiesta di sospensione, ma ci vuole il nullaosta del Governo. «Spero di avere risposte chiare entro il 19 novembre – ha detto – quando si aprono i termini per la presentazione della domanda, che scadranno il 24 novembre».

Ancora, Barbalace ha ribadito i dubbi sulla previsione dei codici Ateco sollecitandone il superamento.

«Considerato che tutte le imprese calabresi – ha dichiarato Barbalace – stanno incolpevolmente subendo gli effetti negativi di questa drammatica situazione, è necessario il superamento dei codici Ateco, non solo perché in molti casi non corrispondenti alla realtà dei fatti, ma perché tale previsione esclude a priori le imprese calabresi dell’opportunità di poter concorrere, al pari delle altre, all’ottenimento di un contributo, che seppur di piccola entità, oggi è vitale».

«Ricordando che – ha aggiunto – nel caso di specie si tratta sempre di un bando a sportello le cui domande saranno finanziate in ordine cronologico di presentazione –  anticipando così i contenuti di una lettera in merito inoltrata sia al presidente facente funzioni che allo stesso Orsomarso -. Allo stesso modo, anche l’esclusione prevista dall’avviso per le imprese che hanno già ottenuto il contributo di cui al ‘Riparti Calabria 1’, in questa fase è eccessiva. Siamo consapevoli che la coperta è corta e che le risorse stanziate, nonostante il grande sforzo compiuto, non siano sufficienti per tutti, ma vorremmo ricordare che le imprese che hanno partecipato alla prima edizione, ottenendo il beneficio, sono sempre quelle che oggi sono state purtroppo chiuse per la dichiarata zona rossa della Calabria; crediamo risulterà difficile riuscire a spiegare loro la logica sottesa alla scelta fatta».

L’assessore allo Sviluppo economico, in chiusura del webinar, ha anticipato l’arrivo di diverse altre misure a sostegno degli under 30, ad esempio, così come per le imprese che intendono investire sulla digitalizzazione: Orsomarso ha parlato di un investimento di cento milioni di euro di risorse per politiche attive e di un fondo di rotazione di liquidità per dare un valido sostegno alla ripresa. Misure queste su cui, ha rimarcato Barbalace, auspica un confronto. (rrm)

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