di FRANCO BARTUCCI – Si svolgerà all’Università della Calabria nei giorni 25 e 26 novembre, nell’aula “Umberto Caldora”, il corso su le Tecniche per la Difesa del Suolo e dall’Inquinamento, giunto alla 40esima edizione, istituito nel 1980 dal prof. Giuseppe Frega, già Rettore dell’Ateneo calabrese.
Un corso che per un trentennio si è svolto presso le Terme Luigiane di Acquappesa- Guardia Piemontese e che a causa della situazione pandemica è rientrato con questa edizione nella sua sede di partenza iniziale.
Come ogni anno, gli studiosi italiani che si occupano di difesa del suolo, dissesto idrogeologico, erosione costiera, risorse idriche e inquinamento delle acque si ritrovano per partecipare ai Seminari tecnico-scientifici su Tecniche per la Difesa del Suolo e dall’Inquinamento, che recano la denominazione inglese di Icirbm (Italian Conference on Integrated River Basin Management), aprendo un percorso di formazione ed aggiornamento a tecnici del settore, giovani laureati e funzionari degli enti locali regionali che si occupano di problematiche ambientali.
Un corso particolarmente seguito che ha prodotto i volumi a stampa degli Atti per tutte le Edizioni, dal 1986 pubblicati dall’editore Bios di Cosenza, per un ammontare complessivo di circa 25000 pagine.
È l’iniziativa più longeva che esiste in Italia nell’ambito della Difesa del Suolo, peraltro affrontata sin dal 1980 in un’accezione nuova, di tipo interdisciplinare, basata sul connubio tra gli aspetti fisici e quelli ambientali.
Icirbm negli anni ha inteso ispirarsi all’impostazione dell’idraulico italiano Giulio De Marchi e della “Commissione Interministeriale per lo studio della sistemazione idraulica e della difesa del suolo” da lui presieduta, chiamando a contribuire non solo i ricercatori nel campo dell’Idraulica e delle Costruzioni Idrauliche, ma anche quelle degli altri ambiti dell’Ingegneria e delle Scienze Naturali, come documentato dai volumi degli Atti.
L’evento, organizzato dal Laboratorio di Modellistica numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LaMPIT), dal Centro Studi Acquedotti e Fognature, dai Dipartimenti di Ingegneria Ambientale e Ingegneria Civile e dall’Associazione Idrotecnica Italiana, è diretto dai Proff. Giuseppe Frega e Francesco Macchione.
Il Convegno è articolato in 5 sessioni. Complessivamente saranno presentate 42 Relazioni, che hanno impegnato 144 coautori provenienti da 31 Università, di cui 5 Università straniere.
Tra i coautori sono presenti altresì ricercatori del Cnr e tecnici dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, del Consorzio della Bonifica Parmense e della Regione Puglia.
L’evento è stato patrocinato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dalla Società Idrologica Italiana, dal Gruppo Italiano di Idraulica e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza. Con questo evento la scuola italiana sulla difesa del suolo contribuisce a rispondere al bisogno di sicurezza e di sviluppo sostenibile del territorio che a gran voce continua a levarsi da tutti gli angoli del nostro Paese. (fb)
In copertina, il seminario del 23 giugno 2018