Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha definito «inquietante» che ad Acri non sia stata accolta la richiesta di un Consiglio comunale per discutere di un Patto di legalità per la città, avanzato dai consiglieri comunali Giuseppe Intrieri, Luigi Caiaro, Emilio Furano, Abbruzzese Marco e Maurizio Feraudo.
I consiglieri, infatti, hanno chiesto lo scorso 15 aprile al presidente del Consiglio Comunale «la convocazione dell’assemblea per discutere, ai sensi dello Statuto e del Regolamento – ha spiegato Saccomanno – del seguente ordine del giorno “Verso le elezioni Amministrative: Un patto di legalità per la città”. Hanno altresì allegato una specifica e dettagliata relazione sulle ragioni della richiesta e sulla necessità che si possa deliberare un documento assembleare che possa sostenere quella imprescindibile battaglia per la vera e concreta legalità».
«Nella relazione, tra l’altro – ha aggiunto – si rappresentavano segnali inquietanti di possibile condizionamento delle elezioni e di pratiche che hanno, in qualche modo, direttamente o indirettamente, consentito ad alcuni soggetti di beneficiare di “utilità” da parte dell’amministrazione, che potrebbero, alterare la par condicio tra i candidati alla carica di sindaco e a quella di consigliere comunale».
«Una mancanza di trasparenza e di corretto utilizzo delle Istituzioni – ha proseguito – che verrebbero a danneggiare la vera politica e l’imparzialità, che dovrebbero essere alla base della competizione. Stranamente, molto stranamente, tale richiesta ufficiale non ha ricevuto alcun riscontro dal Presidente del Consiglio, il quale, tra l’altro, per le vie brevi ha anticipato ai firmatari che non avrebbe mai convocato un Consiglio Comunale per discutere dell’argomento su un “patto di legalità per la città”».
«Condotta, certamente – ha concluso – inquietante e che mette in discussione l’imparzialità di costui che dovrebbe, invece, essere al di sopra delle parti e svolgere le sue funzioni nell’interesse della città e di tutta la comunità. Di questo le Autorità competenti dovranno, sicuramente, tenerne conto!». (rcz)