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Sanità: Speranza cambierà il decreto Calabria? Gli interventi di Siclari e Nesci

Roberto Speranza

Stamattina in seduta comune delle Commissioni Sanità di Camera e Senato il ministro Roberto Speranza, dopo aver esposto la drammatica situazione della sanità in Calabria (tanto che è probabile un suo intervento di modifica al decreto votato la scorsa estate) ha ascoltato le richieste del sen. forzista Marco Siclari, uno dei più strenui sostenitori della lotta contro il commissariamento della sanità calabrese e la deputata pentastellata Dalila Nesci.

«Ho chiesto al Ministro – ha detto il sen. Siclari – di introdurre un fondo speciale destinato a risolvere le emergenze della sanità calabrese e di trasformare il “tetto massimo di spesa sanitaria” in “tetto minimo di spesa” per garantire la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale che rischia di collassare nel 2024 e non garantire più il diritto alla salute agli italiani. Nel 2024 mancheranno 52.000 medici e le liste di attesa aumenteranno di molto tranne per chi chiederà assistenza privata».

Siclari aveva presentato un documento in cui evidenziava le indifferibili esigenze della sanità in Calabria e nel resto d’Italia:

La deputata Nesci (M5S) ha chiesto al ministro Speranza di vigilare sui ritardi delle assunzioni: «non possiamo rischiare – ha sottolineato – chiusure di reparti». «Questa mattina – ha dichiarato la deputata grillina – sono intervenuta sul “caso Calabria” durante la seduta delle Commissioni congiunte del Senato e della Camera dei Deputati in tema di sanità durante la quale il Ministro della Salute Roberto Speranza ha condiviso le sue linee programmatiche».
«In particolare – continua la NESCI – ho ricordato al Ministro l’impegno del Governo “Conte 1” che ha emanato, e convertito in legge, il “Decreto Calabria”, proposto come uno spartiacque nella gestione sanitaria regionale, per ripristinare Lea e diritto alla salute. Tuttavia, si sono avviate dinamiche poco chiare tra la Struttura Commissariale ed il Tavolo di verifica interministeriale che vanno approfondite».
«Riguardo alle assunzioni di medici, infermieri, OSS e tecnici – avverte la NESCI – ancora poco incisivi sono stati gli strumenti messi in campo per superare l’annoso problema della carenza di personale nelle aziendale sanitarie ed ospedaliere. Nello specifico, le circa 400 assunzioni approvate tramite il Dca 135/2019, si limitano per lo più a ricalcare e riproporre le assunzioni già stabilite dall’ex Commissario ad Acta Massimo Scura e non prendono in considerazione le esigenze attuali». In conclusione la deputata Nesci ha detto di aspettare «al più presto una risposta dal Ministro Speranza affinché si evitino chiusure e riduzioni di reparti: si attui il “Decreto Calabria” senza tergiversare per non alimentare giochi perversi della vecchia guardia politica nelle aziende». (rp)

 

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