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Sanità, in arrivo altri 98 medici cubani

I medici cubani arrivati in Calabria

Sono 98 i medici cubani che, assieme ai 270 già presenti sul territorio, andranno a rinforzare gli ospedali calabresi. Lo ha reso noto il commissario ad acta Roberto Occhiuto, nel corso di una conferenza stampa in Cittadella regionale.

Nell’occasione, è stato presentato il nuovo commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino.

Nello specifico, 44 saranno destinati all’Asp di Cosenza, 17 all’Asp di Vibo, 11 all’Asp di Crotone, 10 all’Asp di Reggio Calabria, 10 all’Asp di Catanzaro e 6 alla “Renato Dulbecco” di Reggio Calabria.

I nuovi medici, come i loro connazionali, dopo un corso di italiano potranno iniziare il loro lavoro in corsia. Si ricorda che il primo “blocco”, composto da 52 medici, è arrivato il 28 dicembre e sono entrati in servizio a metà gennaio 2023, mentre altri 120 il 4 agosto e sono diventati operativi a metà agosto.

Per quanto riguarda i concorsi, il Governatore e commissario ad acta ha illustrato i numeri del concorsone. Per Medicina d’emergenza e Urgenza, per cui c’erano 145 posti disponibili, sono stati in 106 a vincerlo. Di questi, 74 sono specialisti e 39 in formazioni.

Per ortopedia e traumatologia – di cui c’erano 39 posti –  13 sono i vincitori, tutti in formazione specialistica. Per Neurologia – 16 posti disponibili – 14 i vincitori: 3 specialisti e 11 in formazione. Cardiologia: 9 posti disponibili e 51 in graduatoria: 13 specialisti e 38 in formazione.

Anestesia e Rianimazione: 53 posti in graduatoria. Sono 58 gli idonei: 10 specialisti e 48 in formazione. Neuroradiologia: su 1 posto disponibile 8 sono in graduatoria: 1 specialista e 7 in formazione.

In totale, su 263 posti messi a concorso risultano 250 idonei, anche se non distribuiti in modo uniforme.

Numeri che, tuttavia, come detto da Occhiuto in conferenza stampa, non sono pochi: «fra medici cubani e medici italiani assunti attraverso i concorsi, come Regione Calabria in questo ultimo anno ci stiamo accingendo ad assumere circa 600 medici».

Il commissario ad acta, infatti, ha ribadito ciò che disse tempo fa, ossia che i medici cubani non avrebbero tolto posti di lavoro ai medici italiani e che le attività di reclutamento tramite i concorsi sarebbero proseguiti. Iniziative, secondo Occhiuto, che sono «fondamentali sopratutto in Calabria che è contraddistinta da un sistema sanitario assai meno attrattivo rispetto a quello di altre Regioni, e parlo nello specifico dell’attività di reclutamento che ha infatti impedito che molti ospedali chiudessero».

Il Governatore, poi, ha evidenziato come Miserendino sia «una risorsa importantissima per il sistema sanitario regionale» e di come il suo arrivo «la possibilità ai direttori generali delle aziende, ai commissari, di occuparsi del loro “core”, della loro attività principale, che è quella di erogare salute, di realizzare i livelli essenziali di assistenza».

Azienda Zero, dunque, avrà una funzione amministrativa e di coordinamento delle aziende, con l’obiettivo di colmare il loro deficit di capacità amministrativa. L’esperienza di Miserendino, infatti, che è stato al Dipartimento per la Trasformazione digitale del consiglio dei ministri, sarà fondamentale per ciò che riguarda l’organizzazione e digitalizzazione.

Per Miserendino, «ci sono le possibilità di migliorare gli aspetti legati non solo alla qualità di cura, ma anche di rendicontazione delle attività che vengono fatte». E, su questo aspetto, per il commissario di Azienda Zero «la Calabria nell’ultimo periodo, dopo gli anni di commissariamento, sia stata un po’ penalizzata, penso faccia di più di quello che in realtà oggi racconta in termini di rendicontazione amministrativa», quindi uno degli obiettivi «è proprio quello di migliorare questi rendiconti per far emergere il reale lavoro che oggi la sanità in Calabria mette a disposizione dei cittadini».

«Uno dei primi passi – ha spiegato Miserendino – è quello di convocare i direttori e i commissari straordinari delle varie aziende per decidere insieme a loro quali sono le prime funzioni che passeranno ad Azienda Zero. È un percorso complicato, come si è visto dall’avvio, ma si tratta di riunirsi intorno a un tavolo, capire quali sono le eccellenze che sono state sviluppate, che non è detto che siano sempre le stesse all’interno di tutte le aziende e a questo punto». (rcz)

 

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