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SANITÀ, LA CALABRIA FANALINO DI CODA
MENTRE I NOSTRI OSPEDALI ARRANCANO

Il Presidente Roberto Occhiuto

di FRANCESCO CANGEMI – Sanità calabrese ancora da bollino rosso. Stavolta i dati negativi degli ospedali calabresi arrivano dall’Agenas, l’Agenzia nazionale sanitaria per i servizi sanitari regionali.

Per la prima volta l’Agenas ha valutato, nell’ambito delle Aziende ospedaliere, la capacità di conseguire obiettivi assistenziali – esiti delle cure e accessibilità ai servizi – coerentemente con le risorse disponibili siano esse di tipo finanziario, professionale e tecnologiche. Successivamente la valutazione interesserà anche le Aziende sanitarie territoriali. In estrema sintesi meno di un‘Azienda ospedaliera su 5 conquista, nel 2021, alti livelli di performance (17%), più della metà si attesta su un livello medio (60%), mentre più di una su 5 non supera l’asticella degli obiettivi da raggiungere (23%).

La metodologia dell’analisi di Agenas vede l’individuazione di cinque aree di performance e la suddivisione delle 53 Aziende ospedaliere in due tipologie: Aziende ospedaliere universitarie (30) e Aziende ospedaliere (23). Inoltre, per entrambe le categorie, è stata prevista una differenziazione secondo il numero di posti letto disponibili, ovvero maggiore/minore di 700 posti letto.

Le cinque aree di performance riguardano: l’accessibilità; la governance dei processi organizzativi; la sostenibilità economico-patrimoniale; il personale; gli investimenti. L’analisi – che riguarda il triennio 2019, 2020 e 2021 – è disponibile sia per gli stakeholder del settore, sia per i cittadini che potranno così accedere ai dati attraverso il portale Agenas della performance.

Nello specifico il rapporto, come detto, analizza le singole Aziende ospedaliere italiane e, quindi, anche quelle calabresi.

L’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro raggiunge un risultato “medio-alto” per ciò che concerne la sostenibilità economica e il personale, “medio” in merito alla governance dell’organizzazione. Mentre le voci Accessibilità e Investimenti segnano bassi livelli performativi.

Alla voce Accessibilità sono calcolati i tempi d’attesa in Pronto soccorso e i relativi abbandoni da parte degli utenti oltre ai tempi d’attesa per la protesi all’anca e il tumore alla mammella. In questa categoria il Pugliese-Ciaccio segna un tasso di crescita media dal saldo negativo: -9,48%, una variazione nel periodo 2021-2019 del -18,06% e una variazione 2021-220 del 3,64%.

L’azienda ospedaliero-universitaria Mater domini di Catanzaro, segna livelli medio-alti per ciò che concerne la governance dei processi organizzativi mentre tutti gli altri indicatori segnano un livello medio-basso. L’accessibilità anche per il Mater domini è il tasto più dolente: il tasso medio di crescita è infatti pari al -18,95%.

Il presidio ospedaliero Annunziata di Cosenza raggiunge un livello medio-alto solo per quanto riguarda il personale. Di livello medio risulta invece la sostenibilità economica. Tutti gli altri indicatori segnano livelli medio bassi o bassi.

Accessibilità e investimenti rappresentano le voci più critiche anche per l’ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria che raggiunge livelli tra il medio e l’alto solo per ciò che concerne il personale e la sostenibilità economica. (fc)

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