«Se il Programma operativo non ci verrà restituito approvato entro fine anno, comunicherò al ministro della Salute e al ministro dell’Economia che non mi siederò più al Tavolo Adduce». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, in una intervista alla Gazzetta del Sud.
«Ho ereditato una sanità in serie D, l’obiettivo è di portarla in serie A, ma sono consapevole che ci vorrà qualche stagione. Un anno, dopo decenni di disastri, non può essere sufficiente: non ho la bacchetta magica» ha aggiunto Occhiuto, spiegando che «in questi i primi 12 mesi abbiamo gettato le basi per il cambiamento. Cariati, Trebisacce e Praia a Mara sono nuovamente nella rete ospedaliera».
«Abbiamo impresso un’accelerazione decisiva alla costruzione degli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide – ha proseguito – e stiamo risolvendo i problemi per l’ospedale di Palmi. Con il Cis Salute del Pnrr avremo 350 milioni per ospedali di comunità e case della comunità. Abbiamo scritto la ‘manovra d’autunno’ che ci permetterà di assumere 3.600 operatori sanitari. Ci sono 826,2 milioni di fondi Inail e 320 milioni di fondi statali per i presidi e gli ospedali, tra i quali Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola.
Abbiamo avviato la riorganizzazione del 118: avremo anche noi una centrale unica dell’emergenza/urgenza. E con il 2023 partirà Azienda Zero, l’organo di governo regionale della sanità».
«Sarò il primo commissario ad aver fatto la ricognizione del debito – ha detto ancora –. Le persone che ho incaricato mi hanno assicurato che entro fine dicembre avremo una quantificazione di massima. Il Programma operativo è stato inviato mesi fa ai Ministeri vigilanti. Ci mandano osservazioni e continue osservazioni alle nostre risposte alle loro osservazioni: un circolo vizioso.
Il Tavolo Adduce così non funziona, la sanità della Calabria ha bisogno di strutture ministeriali che ci aiutino, non di atteggiamenti pignoleschi e ragionieristici da parte di funzionari dello Stato».
Il Governatore, poi, ha parlato della Strada Statale 106, annunciando che è al lavoro per una legge speciale: «Sto dialogando ai più alti livelli – con il sottosegretario Mantovano e con i ministri Giorgetti e Salvini – per una legge speciale che preveda finanziamenti certi e pluriennali per la Ss106. Nelle prossime settimane spero che avremo importanti novità».
«Le grandi opere servono – ha ribadito – ma devono anche produrre vantaggi per i territori e per i cittadini. Con questa prospettiva sarebbe più facile far digerire alle popolazioni i rigassificatori, i termovalorizzatori, gli impianti eolici. Dico No alla logica Nimby: la Calabria è una Regione affamata di opportunità. Da un anno chiedo la firma del Dpcm per dichiarare strategico il rigassificatore di Gioia Tauro, e sono fiducioso che con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi avremo una svolta epocale per il nostro territorio».
«C’è un grande interesse intorno al porto di Gioia Tauro – ha continuato –. The European House Ambrosetti qualche giorno fa ha riunito proprio dentro il porto investitori, istituzioni e decisori. Aponte, che ho incontrato a Ginevra qualche mese addietro, vuole investire a Gioia Tauro altri centinaia di milioni». (rcz)