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Santelli: ho scelto Muccino per far innamorare della Calabria

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Sono 1,7 milioni di euro la cifra che la Regione Calabria affiderà al regista Gabriele Muccino per realizzare il cortometraggio che, come spera la presidente Jole Santelli, «farà innamorare il mondo della Calabria».

Un progetto ambizioso, presentato nella giornata di ieri a Corigliano Rossano – che sarà, tra le altre cose, una delle location prescelte per i corti – alla presenza della presidente Santelli, del vicepresidente Nino Spirlì, del regista Muccino e i due protagonisti, Raoul Bova e la moglie Rocìo Muñoz Morales, e Alessandro Passadore della Viola Film, che produrrà i corti, le cui riprese cominceranno proprio domani, e dureranno circa sei giorni toccando diversi luoghi tra lo Jonio e il Tirreno, impegnando circa 70 persone, tutti professionisti tra cui alcuni vincitori del David di Donatello.

La Santelli, dal canto suo, è ferma sulla sua scelta ricaduta su Muccino, «perché è il regista dell’amore e se non riesce lui a fare innamorare le persone della Calabria non ci può riuscire nessuno. Questo corto non è solo turismo, ma è promozione della Calabria».

«Questo – ha proseguito la presidente – non è un progetto sul turismo ma un percorso orientato ad una nuova promozione della Calabria che può e deve essere protagonista attraverso la sua essenza fatta di colori, sapori e profumi. È solo l’inizio. Un bell’inizio».

Per Muccino, invece, si tratta di «una scoperta che faccio in prima persona e poi la racconterò. Ho sentito racconti e visto risorse che sono davvero sorprendenti».

«Quello che mi è stato raccontato – ha proseguito Muccino – e quello che offre la Calabria va oltre ogni mia immaginazione. Questa regione ha saputo raccontare forse troppo poco di sé rispetto ad altre. Ora ho esplorato tantissimo, ma la Calabria è una regione enorme, difficile da conoscere interamente. Sono contento di essere qui e questa sarà un’esperienza emozionante. Gireremo come nomadi e racconteremo anche quello che non si vede. Racconteremo i sentimenti. Sono contento di essere qui e di farmi tramite delle bellezze di questa regione insieme a Raoul e Rocio».

Un’esperienza unica per i coniugi Bova: per l’attore, «è un onore e un sogno poter fare qualcosa in Calabria, per la Calabria e per i tanti calabresi che sono in tutto il mondo ed hanno apportato tanto in diversi settori», mentre per la moglie, che ha sentito parlare della Calabria solo attraverso i racconti del marito, «è la prima volta che sono in questa terra insieme a Raoul e quello che mi è rimasta è l’energia che emana».

A questo progetto, che seguirà la scia emozionale, non sono mancate le critiche: il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, composto dai consiglieri Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone, che esprimono i propri dubbi: «nella vicenda che riassumiamo temiamo ci sia poco di ‘emozionale’, ma molto di sbrigativo, superficiale e poco convincente».

«Il 25 maggio – ha proseguito il gruppo del PD – la Giunta regionale decide di cambiare il Piano turistico della Calabria per ‘valorizzare tecniche di comunicazione di tipo emozionale’; il 15 giugno, il regista Gabriele Muccino invia alla Regione Calabria il progetto per la realizzazione di un’opera audiovisiva. Nello stesso giorno (15 giugno!) la presidente Santelli, folgorata dalla proposta di Muccino, convoca una Giunta apposita nella quale (com’è scritto nella delibera) ‘illustra la proposta artistica di Muccino’ che riceve l’applauso e l’approvazione degli assessori. La ciliegia sulla torta, emozionale anch’essa, si ha il 30 giugno, quando, alla faccia della burocrazia fiacca e ritardataria, il dirigente generale del Dipartimento turismo e spettacolo decreta l’affidamento diretto per la realizzazione dell’opera di Muccino, che costerà un milione e 663 mila euro».

«La sola sequenza cronologica e la tempistica impressionante della decisione assunta – ha proseguito il gruppo – danno l’idea di un efficientismo sbalorditivo degno di ben altra causa, se solo pensiamo che dopo sei mesi dal voto sulle importanti  questioni che angustiano la vita dei calabresi la Giunta regionale è ancora in alto mare».

«Morale della storia – se morale può essere considerato tutto ciò, trattandosi di ingenti risorse pubbliche che in questa operazione di rilancio della reputazione della Calabria, tralasciano del tutto le eccellenze artistiche ed i ‘saperi’ diffusi della nostra regione, giungendo persino ad approvare una proposta senza alcuna competenza specifica e senza motivazioni tecnicamente fondate,  in Calabria – concludono i consiglieri dem – quando si resta suggestionati dalle vette dell’arte si possono verificare affidamenti diretti milionari alla velocità della luce».

Critiche anche da parte del Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria, presieduto da Pasquale Amato, che invita la presidente Santelli e il regista Muccino «a rettificare la denominazione dell’agrume più prezioso e unico nel mondo, un brand che la Calabria dovrebbe esaltare nell’interesse di tutti i calabresi e non annacquare o ridimensionare: il “Bergamotto di Reggio Calabria”».

«Il nostro Comitato – ha dichiarato il presidente Amato – è sorto con lo specifico obiettivo di difendere e promuovere ovunque la denominazione corretta del “Bergamotto di Reggio Calabria”. Senza se, senza ma, senza alibi, omissioni o trucchi. Il Bergamotto di Reggio Calabria è il Principe Mondiale degli Agrumi. Ha il suo habitat migliore e unico al mondo nel territorio della città capoluogo (prima polis fondata dai greci in Calabria nel 730 aC e località dove nel 1750 nacque il primo Bergamotteto nella Rada Giunchi, poi destinata al Lido Comunale Genoese Zerbi) e in altri 44 Comuni della fascia costiera da Scilla a Monasterace. La mappa ufficiale e l’elenco dei 45 Comuni della Città Metropolitana di Reggio (una delle 14 dell’intera Italia e una delle tre del Sud continentale assieme a Napoli e Bari, anche questo, per inciso, sarebbe un elemento da esaltare e non da nascondere in una promozione mondiale della Regione) sono allegati al Disciplinare dell’Unione Europea del 2001 che ha riconosciuto la “Dop (Denominazione di Origine Protetta) Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale».

«Con le sue 350 componenti chimiche – ha proseguito ancora il presidente del Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria – è un bene prezioso per l’intera umanità. È indispensabile per l’arte dei profumi e la cosmetica. È prodigioso nella farmaceutica. È in grado di dare un gusto inimitabile a dolci, gelati, bevande, liquori e pietanze gastronomiche. E ciò che lo rende ancora più straordinario è che tutti i tentativi di impiantarlo in altre parti del mondo dove hanno trovato fortuna e si sono diffusi gli altri agrumi sono miseramente falliti. Evidenziando che le condizioni climatiche e geomorfologiche ottimali sono quelle del territorio riconosciuto dall’Unione Europea. Definirlo in altri modi rispetto al brand unico ufficiale sarebbe fare un danno all’intera Calabria. Sarebbe come definire la Dop “Prosciutto di Parma” (denominazione che caratterizza l’area di produzione in diversi Comuni di quella Provincia) “Prosciutto dell’Emilia Romagna” o “Prosciutto del Comune x o y” o della zona ecc. Nessuno si è mai sognato di farlo».

«Sarebbe, quindi – ha continuato Amato – un comportamento controproducente, riduttivo, disastroso dal punto di vista di un’efficace comunicazione, definire l’agrume reggino in altri modi come per esempio l’oro verde, termine altresì già utilizzato per l’Olio d’Oliva e spesso anche per il Pistacchio di Bronte. Se si vuole fare una promozione incisiva delle nostre tante identità, c’è n’è una che emerge su tutte proprio per la sua unicità mondiale: il Bergamotto di Reggio Calabria. Senza se, varianti e giri di parole. Spero che l’argomentazione sia stata chiara. E che non dovremo essere costretti ad adire anche a vie legali internazionali per impedire che Reggio venga ancora una volta cancellata dalla denominazione ufficiale del suo tesoro unico al mondo».

Infine, il presidente Amato si è detto pronto ad incontrare Muccino a Reggio «e a fargli assaggiare prodotti di alta qualità di Maestri artigiani che hanno l’orgoglio di scrivere “Bergamotto di Reggio Calabria” nelle loro etichette». (rrm)

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