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SARACENA (CS) – Tutto pronto per festeggiare San Leone, patrono della città

San Leone

Oggi Saracena festeggia il suo patrono, San Leone. I festeggiamenti, infatti, sono un evento di grande spessore culturale e di fede, un rito che si rinnova da secoli, e che anima il borgo di Saracena.

«La festa di San Leone – ha sottolineato il sindaco Renzo Russo – è parte del nostro patrimonio culturale e tradizionale, momento a cui partecipa tutta la popolazione, senza distinzione di età, in un carosello di musica e memoria, fede e partecipazione che non ha eguali nel territorio. È testimonianza vera del legame profondo di un popolo con la sua storia e la sua intimità più verace e profonda che diventa patrimonio condiviso con quanti avranno voglia di immergersi in questo momento di festa e spiritualità».

E mentre il calendario liturgico è già avviato, bisognerà aspettare mercoledì per la suggestiva fiaccolata che animerà le vie del borgo, per poi lasciare spazio al rito profano che regala emozioni e suggestioni uniche alla luce dei “fucarazzi” (i tradizionali falò), della musica popolare e della enogastronomia legata al territorio e alle eccellenze alimentari di Saracena.

A Piazza XX Settembre, invece, ad accogliere i visitatori ci sarà la Pro Loco di Saracena che, coordinati dalla presidente Elisa Montisarchio, proporrà le grespelle tipiche della tradizione di Saracena, piatti della tradizione e il vino. Insieme a loro, gli studenti e i docenti dell’Ipseoa “Karol Wojtyla” di Castrovillari.

La devozione per San Leone risale al 1224: a lui sono attribuiti diversi miracoli, come per esempio la liberazione dalla pestilenza o dalle carestie, l’intervento verso persone singole affette da gravi malattie o in pericolo per altre cause. Solo nel 1630, venne eletto dai cittadini protettore di Saracena con una elezione universale controfirmata da Papa Innocenzo X.

Nella tesi di laurea di Nadia Barletta, dal titolo Produzione e Consumo Alimentare nella Festa di San Leone, è riportata la spiegazione di don Domenico Cirianni, parroco della Chiesa di San Leone, che illustra l’origine della festa: «La festa popolare di San Leone si incentra sulla serata dei fuochi; quella del mese di febbraio è la festa del patrono e viene festeggiata anche in altri luoghi dove il santo è conosciuto oppure diventato protettore come a Saracena».

«È una festa – prosegue  – che si celebra nel calendario della chiesa greco – bizantina, è quindi una festa orientale, ha un ufficio, ha una sua tradizione; ed il 20 febbraio è la festa solenne, nel senso che a Saracena in questo giorno non solo si festeggiava il santo ma anticamente non si lavorava;  era un giorno di festa come la Domenica, come Pasqua, insomma era ed è una festa popolare. Questa festa è sorta in modo solenne con la vigilia del 19 febbraio quando ebbero origine i primi mercati paesani e per questa coincidenza si voleva vivere una festa tutta particolare: a febbraio qui a Saracena si festeggiava San Leone e 15 – 20 giorni prima lungo le mura del paese e nelle campagne si accampavano i forestieri che portavano il bestiame da vendere alla fiera. Nove giorni prima del 19 febbraio iniziava la novena a San Leone, il giorno della vigilia si invitavano tutti anche i mercanti a stare vicino i “fucarazz’” (falò) e a fare tutto in onore del santo… questo spiega anche da dove proviene l’urlo: “VIVA SAN LEONE” ». (rcs)

 

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