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SIDERNO (RC) – Premio Letterario “Città di Siderno”, vincono Sabatino e Pinto

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È l’opera L’estate muore giovane di Mirko Sabatino (Nottetempo), a vincere l’edizione 2019 del Premio Letterario “Città di Siderno”. Il Premio Speciale per la sezione saggistica è stato, invece, assegnato all’opera La guerra per il Mezzogiorno (Laterza) di Carmine Pinto.

La notizia è stata resa nota nel corso della conferenza stampa di presentazione nello spazio culturale MAG. La ladra di libri, partner del comitato organizzatore, alla presenza del presidente Domenico Catalano, dei membri della giuria composta da Pina Cappelleri, Mariarosaria Pini, Domenico Romeo, Vincenzo Naymo, Pino Auteritano, Emmida Multari, Rita Canale Ruffo, Vincenzo Tavernese, Marilisa Morrone, Marilena Romeo Tortora, Antonella Gozzi, Antonio Florenzano, Rita Spadaro e dallo scrivente, e del comitato organizzatore costituito, oltre che dal presidente Catalano, da Aldo Caccamo, Enzo Brullo, Graziella Multari, Domenico Romeo, Emmida Multari e Marcello Attisano.

Tra il pubblico, una delegazione degli studenti dell’I.I.S. “Marconi” di Siderno, accompagnati dalla professoressa Francesca Bellantone, che quest’anno si sono cimentati nella scelta del libro vincitore del premio speciale dei ragazzi, insieme ai pari età del Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri.

Nell’aprire i lavori, il presidente Catalano ha espresso gratitudine e stima nei confronti di tutti quelli che hanno collaborato al premio, ricordando con grande affetto il compianto Aldo De Leo, fondatore del premio e presidente fino alla prematura scomparsa, nonché il presidente onorario Walter Pedullà.

Pino Auteritano ha letto le motivazioni del premio speciale per la saggistica dato a Carmine Pinto, autore de La guerra per il Mezzogiorno, mentre Pina Cappelleri ha esposto i motivi che hanno indotto a decretare come vincitore del premio per la Narrativa Mirko Sabatino con L’estate muore giovane.

Successivamente, Emmida Multari ha rivelato la seconda opera classificata Un secolo e poco più (Sellerio) di Luigi Saraceni e la terza Il testamento di palazzo Fragalà (Pellegrini) di Renato Pancallo, spiegandone le ragioni.

Menzione speciale per l’opera Gerace di Francesco Maria Spanò (Gangemi), mentre i ragazzi del “Marconi” hanno indicato la loro scelta, ricaduta su La promessa di Zaira (2019, Kimerk) di Amalia Capasso. (rrc)

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