Oltre 100 delegati provenienti da tutti i paesi del bacino del Mediterraneo hanno preso parte a Palazzo Campanella ai lavori del quarto Forum internazionale dello Spazio che ha visto la Città Metropolitana di Reggio Calabria fra i promotori dell’importante evento planetario, accanto alla International Astronautical Federation, all’Agenzia spaziale italiana, all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria ed al Consiglio regionale della Calabria.
Il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, alla vigilia dell’incontro si è detto «onorato di poter accogliere in Calabria una prestigiosa platea di autorità internazionali, che potranno finalmente conoscere il vasto patrimonio naturalistico, archeologico, artistico e culturale della nostra regione».
«Guardiamo al Mediterraneo con attenzione e fiducia – ha dichiarato Irto – nella consapevolezza che quest’area costituisce uno dei quadranti cruciali per le sorti del pianeta per ragioni geografiche, politiche, economiche ed antropologiche, alla luce del proprio ruolo di cerniera tra l’Europa, l’Africa e l’Asia. In questo quadro, assumono particolare valore i contenuti del Forum riguardo alle politiche spaziali, che assolvono a delicate funzioni e a interessi strategici delle nazioni, e che possono contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dell’umanità».
Il presidente del Consiglio regionale ha rivolto un particolare ringraziamento «all’Università Mediterranea, con il magnifico rettore Marcello Zimbone e il prof. Carlo Morabito, che auspico, assieme agli altri atenei calabresi, possa svolgere una funzione sempre più importante in questo campo della ricerca, esaltando la propria vocazione geografica di apertura verso il ‘Mare nostrum’. Ed è motivo di particolare soddisfazione registrare come all’interno dello IAF, la Federazione astronautica internazionale, il ruolo di vicepresidente sia ricoperto da Gabriella Arrigo, una grande personalità reggina, responsabile delle relazioni internazionali dell’Agenzia Spaziale Italiana. A lei va la mia profonda gratitudine per il prestigio che conferisce con il proprio lavoro alla comunità calabrese e all’Italia nel mondo».
«Siamo orgogliosi – ha detto il presidente Irto all’assemblea dei delegati del Forum – che i vostri lavori si svolgano qui, nel baricentro geografico del Mediterraneo, in una città e una regione che ambiscono ad assumere un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche geopolitiche e strategiche di quest’area del mondo. Viviamo la giornata odierna con la consapevolezza dell’importanza dei temi oggetto del Forum, con l’emozione di poter essere testimoni del processo di sviluppo delle politiche spaziali della comunità internazionale, ma anche con la ferma volontà di rinsaldare i sentimenti di amicizia che legano i popoli del Mediterraneo. La Calabria è terra dalla storia millenaria, che affonda le proprie radici umane, culturali e scientifiche nella Magna Graecia; ed è motivo di particolare orgoglio ricordare che proprio sulle coste calabresi del Mare Jonio nacque e si sviluppò la scuola di Pitagora, che lasciò un segno indelebile nella storia delle scienze, anche astronomiche, e dunque dell’umanità. In ossequio alla nostra storia, auspichiamo che i lavori odierni siano forieri di un’implementazione delle politiche dello spazio per i Paesi del Mediterraneo, in direzione della diffusione delle tecnologie spaziali applicate al miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo, delineate nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Siamo convinti che dal dibattito emergeranno spunti preziosi a favore della “Blue economy” e, soprattutto, crediamo fortemente nella funzione cruciale che dovrà essere esercitata, negli anni a venire, dall’Università e dalla Ricerca. La società della conoscenza è il principale strumento di cui l’umanità dispone per far fronte alla crescente complessità del mondo in cui viviamo, nel quale i cambiamenti climatici, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e gli eccezionali fenomeni migratori in atto costituiscono fonti di instabilità e di tensione rispetto alla pacifica convivenza tra le Nazioni.
Tutto ciò richiede ai Governi uno sforzo straordinario per individuare soluzioni in grado di assicurare e promuovere un nuovo ordine mondiale, fondato sulla pace, sulla libertà e sul rispetto reciproco tra i popoli».
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, in apertura dei lavori, ha celebrato le peculiarità di Reggio Calabria descrivendo una città «ricca di storia, cultura e tradizione». Quindi ha ribadito la forte volontà dell’Ente nel voler organizzare quella che rappresenta una grande occasione per la città e per la regione intera: «È da un anno che ci stiamo lavorando intensamente perché sappiamo che il Forum internazionale dello Spazio, dopo Nairobi e Buenos Aires, approda a Reggio offrendole una grande vetrina internazionale. L’occasione dà sì lustro al territorio, ma soprattutto ci ricorda qual è e quale deve continuare ad essere il ruolo dell’Italia e di Reggio che rappresentano la prima, la più antica e la più importate porta di accesso sul Mediterraneo in Europa. Noi rivendichiamo questo ruolo consapevoli che il Mediterraneo debba rappresentare un luogo di contaminazioni fra culture, di scambi commerciali e di solidarietà fra esseri umani. L’auspicio, quindi, è che attraverso la cooperazione internazionale e l’uso delle nuove tecnologie, la nostra città possa recuperare il suo antico protagonismo di centralità nel Mediterraneo e, allo stesso modo, l’Italia possa tornare a rappresentare quel faro che è sempre stata in Europa».
Una forte sinergia istituzionale ha reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo che rilancia Reggio nel panorama internazionale delle scienze e della cultura: così Jean-Yves Le Gall, presidente dell’International Astronautical Federation, che ha descritto l’appuntamento reggino come «pietra miliare del lavoro che si sta portando avanti».
Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, ha poi sottolineato «la grande ospitalità ricevuta» ribadendo come la Città Metropolitana di Reggio Calabria, insieme alle altre istituzioni coinvolte, «stia chiaramente offrendo un contributo importante alle attività spaziali».
Infine, Giuseppe Valditara, a capo del Dipartimento di Alta Educazione e Ricerca del Miur, fra le altre cose, ha dato rilievo alla «sinergia istituzionale che palesa come il bene comune sia al centro di tutto». (pa)