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Vono (FI): Sostenere le attività teatrali per favorire inclusione dei ragazzi con problematiche psichiche

Silvia Vono (IV)

La senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, ha ribadito l’importanza di sostenere le attività teatrali per favorire l’inclusione dei ragazzi che soffrono di problematiche psichiche.

«Ho partecipato, con molto piacere – ha detto – all’assemblea Federazione italiana teatro amatori. Grazie al presidente nazionale Carmelo Pace, al tesoriere  Giuseppe Minniti ed al presidente de “I Vacantusi” Nico Morelli, per avermi dato l’opportunità di ascoltare e condividere il programma delle attività – a livello nazionale, e la declinazione nelle  regioni. Ho accolto con entusiasmo i progetti in itinere tra i quali: il Festival delle Regioni – in programma quest’anno a Spoleto, ma che si propone in versione “itinerante”, per dare modo a tutti i territori, di essere protagonisti».

La senatrice, infatti, ha partecipato allo spettacolo “Mamma li turchi” portato in scena al teatro Grandinetti di Lamezia Terme, con il coinvolgimento dei ragazzi della comunità “Progetto Sud” di don Giacomo Panizza. Giovani attori che hanno dato prova di come si può essere speciali nella propria normalità, recitando in modo spontaneo e partecipando al laboratorio per la realizzazione dei burattini, fondamentali per un maggiore coinvolgimento dei protagonisti, nonché per arricchire la scenografia e rendere possibile l’animazione del racconto della voce narrante.

«Spettacoli e laboratori teatrali – ha aggiunto la senatrice – che valorizzano temi di grande importanza come l’autismo e altre problematiche psichiche – ma di cui si parla troppo poco – che coinvolgono famiglie intere e che aiutano a realizzare l’inclusione sociale, con un’attenzione alle abilità diverse di bambini e giovani che, attraverso il teatro, possono trovare il modo di esprimere le loro emozioni nella completa naturalezza».

«Gli attori “speciali”, nella preparazione e nella gestione delle proprie emozioni – ha proseguito Vono – sono stati supportati dai giovani iscritti alla Fita, impegnati in un percorso di insegnamento e sperimentazione delle attività teatrali in ogni forma e sfaccettatura, attraverso il progetto nazionale “Insieme”, che ha permesso di sviluppare laboratori teatrali particolari mirati proprio ad intervenire positivamente in ambito sociale per creare e rafforzare relazioni di inclusione. Il teatro è cultura e non può essere riservato alle nicchie».

«Tutti – ha concluso – dovremmo farci promotori di azioni di sensibilizzazione e diffusione soprattutto del teatro amatoriale, che può coinvolgere maggiormente giovani nelle piccole realtà locali, dando loro la possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso questa forma di arte e far conoscere ed apprezzare i loro talenti per calcare, un giorno, i palcoscenici dei grandi teatri». (rp)

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