È con il cinema d’autore e sotto le stelle che si è conclusa, a Badolato, la sesta edizione di Insegui l’Arte – il Festival della Ri-Conoscenza, promosso dall’Associazione Elicriso e ideata e diretta da Josephine Carioti.
La direttrice artistica e ideatrice del festival in cui la proposta al pubblico si è caratterizzata per freschezza ed elevata qualità, ha stilato il bilancio conclusivo della kermesse: «Quest’anno, nonostante i fondi siano arrivati a ridosso del festival, siamo riusciti ad aggiungere tanti tasselli in più che hanno contribuito a rendere questa edizione un successo di critica e di pubblico».
«In sole tre settimane – ha spiegato – abbiamo messo in piedi un programma di tutto rispetto con tanti nomi importanti e un’offerta che è stata apprezzata. Ci sono state esibizioni straordinarie, serate emozioni che hanno coinvolto emotivamente il pubblico che è sempre stato numeroso e appassionato. Ne siamo davvero orgogliosi, è una forte spinta per fare sempre meglio in futuro. L’idea alla base è del festival è offrire intrattenimento culturale di qualità, un’alternativa di livello nel panorama dell’offerta, sottolineo gratuita, ai turisti e ai vacanzieri».
«La nostra – ha concluso – è una proposta per un turismo slow, non di massa, che sappia valorizzare ma non inquinare il nostro borgo. Cerchiamo di mettere l’arte al servizio del luogo e le persone adesso vengono a Badolato proprio perché trovano un’offerta del genere e per noi è un successo».
Nell’ultima serata della kermesse, infatti, il borgo di Badolato ha fatto da cornice alla proiezione de “A Chiara”, il film di Jonas Carpignano che ha permesso alla giovanissima Swamy Rotolo di vincere, alla sua prima esperienza da protagonista, il David di Donatello come migliore attrice. E proprio la 18enne attrice calabrese ha partecipato ieri alla proiezione e al dibattito che l’ha preceduta. Accolta dal calore e dall’affetto dei tantissimi spettatori che hanno riempito la piazza oltre ogni attesa, la giovane attrice ha annunciato il suo prossimo impegno prima di avviare un percorso di formazione attoriale a Roma: «A dicembre – ha detto – uscirà il documentario sui Bronzi di Riace realizzato per la Rai. È un progetto molto bello che spero servirà a far conoscere ancor di più e meglio una delle meraviglie della nostra Calabria».
La giornata conclusiva del festival è stata caratterizzata anche da altre due iniziative che hanno sottolineato una volta di più l’attenzione della kermesse al territorio e all’ambiente in cui si è sviluppata. Al mattino, infatti, in tantissimi hanno partecipato all’escursione naturalistica lungo la fiumara dell’Alaca che si conclusa con un’ora di meditazione con le campane tibetane, un momento conviviale in mezzo alla natura e lo straordinario concerto per voce e percussioni delle tre ragazze cosentine che compongono il Taràb Ensemble con la loro “world music”. Prima della proiezione serale, invece, è stato tutto il borgo di Badolato ad essere percorso da un lungo serpentone di visitatori affascinati dalla storia del paese raccontata attraverso le “Pietre parlanti”, un’idea artistica e popolare di Gianni Verdiglione, Pepè Argirò e del Caffè Letterario di Badolato. (rcz)