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A BISIGNANO SCOPERTI I RESTI DI UNA VILLA ROMANA

19 luglio – Presentati a Bisignano i risultati preliminari dei lavori archeologici condotti lo scorso giugno nella zona di Squarcio dall’archeologa Giovanna Verbicaro.
Ciò che è emerso, dai referti rivenuti, lascia presupporre il ritrovamento di una Villa Romana, databile tra il II secolo a.C e il II secolo d.C, che apre nuovi scenari non solo in campo archeologico, e che avrà ricadute a livello economico, culturale, e storico per l’intero territorio.


Francesco Lo Giudice, sindaco di Bisignano, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato la portata storica della scoperta, e di quanto sia necessario ed urgente il reperimento dei fondi necessari per permettere il proseguimento dei lavori.
«Bisogna cambiare allo stato delle cose attraverso azioni politiche mirate a promuovere il nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Francesco Lo Giudice – tutelando, preservando e valorizzando il nostro patrimonio storico, artistico e culturale».
Secondo l’Assessore alla Cultura Ornella Gallo, gli scavi possono «rilanciare la nostra comunità attraverso una scelta di sviluppo tale da farci riconquistare un senso di identità collettiva».
«È necessario, però – ha continuato l’Assessore Gallo – che ci sia un dialogo sinergico con gli enti preposti, con le Associazioni, l’Università e le Scuole, affinchè si realizzi un progetto educativo, che coinvolga le giovani generazioni».


«La scoperta di inorgoglisce – ha affermato Mario Pagano, soprintendente Abap – e ci ripaga del lavoro svolto in questi mesi. Si sono rivelate fondamentali le indagini geologiche effettuate nell’area che ci hanno permesso avere notizie aggiuntive. La portata di questo ritrovamento avrà, sicuramente, una ricaduta in diversi ambiti, non ultimo quello dell’agricoltura».
Nel corso della conferenza, l’archeologa Giovanna Verbicaro ha esposto i risultati delle indagini preliminari con un breve excursus, sottolineando dell’importanza dell’intervento scientifico effettuato su un territorio di cui si ha carenza di notizie, ma che testimonia come esso fosse attivo in epoca romana.

L’archeologa, inoltre, ha illustrato, in maniera dettagliata, tutte le caratteristiche e peculiarità della Villa Romana, concludendo che la “domus” «sia patrimonio da tutelare e valorizzare non soltanto da un punto di vista archeologico, ma anche da un punto di vista restaurativo». (rcs)

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