Per la Giornata dell’ambiente anche in Calabria si rimuovono i mozziconi di sigaretta

Rimuovere da terra oltre 50mila mozziconi di sigaretta, pari a 200 chilogrammi, in 100 appuntamenti in tutta Italia, di cui 5 anche in Calabria. È con questo ambizioso obiettivo che Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, celebra la Giornata dell’Ambiente 2023 nel weekend del 3-4 giugno. La finalità è quella di sensibilizzare tutti i cittadini, e in particolar modo i fumatori, sul corretto smaltimento e sui rischi connessi all’inquinamento e alla salute dell’incivile gesto di gettare per terra i mozziconi. I volontari di Plastic Free saranno in azione sabato 3 a San Ferdinando (Rc) e domenica 4 a Diamante, Grisolla e San Giovanni in Fiore (Cs) e Tropea (Vv).

«In Italia si stima che ogni anno finiscano nell’ambiente 14 miliardi di mozziconi di sigarette – dichiara Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus – All’interno di ognuno ci sono 4.000 sostanze chimiche, molte delle quali tossiche e cancerogene, compresi arsenico, formaldeide, ammoniaca, acido cianidrico e nicotina. Queste tossine danneggiano gravemente gli ecosistemi marini e rappresentano un rischio anche per i più piccoli che, inconsapevolmente, possono mettere in bocca un mozzicone lasciato per terra in un parco o su una spiaggia».

Si stima che circa il 65% dei fumatori non smaltisca correttamente i mozziconi delle sigarette, così oggi una grande quantità invade fiumi, coste e spiagge finendo inevitabilmente in mare. Scambiati per cibo, vengono inghiottiti da uccelli, pesci, tartarughe e altri animali marini, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento. Inoltre, le nanoplastiche contenute al loro interno impattano negativamente nella catena alimentare. Basti pensare che la quantità di polveri sottili prodotte da una locomotiva sono pari a quelle rilasciate da 5 sigarette nello stesso lasso di tempo.

«In pochi anni, grazie ai nostri 250mila volontari, abbiamo rimosso dall’ambiente oltre un milione di mozziconi di sigarette durante le tante iniziative sul territorio nazionale – prosegue il presidente De Gaetano – Un argomento che ci sta molto a cuore e che abbiamo inserito nella mozione Plastic Free presentata alla Camera lo scorso 30 maggio, dove chiediamo la creazione di smoking area per il rispetto dell’ambiente e delle persone, risorse per enti e associazioni per contrastare il fenomeno con controlli e sensibilizzazione nonché l’inasprimento delle multe per i trasgressori», conclude. (rcz)

Turismo, la proposta di Mancuso: Un bando per favorire la destagionalizzazione

«La stagione turistica calabrese è limitata solo ai mesi di luglio e agosto, possiamo studiare un bando per dare un contributo alle aziende garantendo loro un sostegno economico da destinare al personale impegnato fuori stagione». È la proposta avanzata dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e all’assessore allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, a conclusione de La Meraviglia di stare al mondo, la due giorni di incontri a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia organizzata dal Corriere della Calabria.

Per Mancuso, infatti, «il tema è come la Calabria viene percepita da chi sta fuori. Il punto centrale è la comunicazione. Fino ad oggi, il giudizio è positivo ma lontano da quello delle altre regioni, scontiamo un gap reputazionale di non poco conto. Ci stiamo impegnando, non è facile ma cerchiamo di manifestare l’orgoglio di essere calabresi in tutte le manifestazione che hanno visto la Regione protagonista».

Le parole di Mancuso, «possiamo e dobbiamo fare di più», riassume perfettamente questa due giorni che ha visto la partecipazione di tantissime figure istituzionali, permettendo una visione a 360 gradi della Calabria, dalle qualità alle criticità.

Tantissimi gli argomenti affrontati. Col presidente della Regione si è discusso di sanità. Il Governatore, nel corso del talk, ha annunciato che arriveranno altri 126 medici cubani. Sulla scelta dei medici cubani è intervenuto il deputato di Fi Giuseppe Mangialavori: «sui medici provenienti da Cuba ho sempre sostenuto il governatore, molti presidi funzionano proprio grazie a questa ottima idea di Occhiuto. Una scelta rischiosa, anche quella di assumersi la responsabilità di un settore critico come quello sanitario, ha fatto un lavoro. Vibo Valentia avrà un nuovo ospedale e questo grazie ad Occhiuto e al procuratore Falvo».

Per quanto riguarda la migrazione sanitaria, per Occhiuto «si può ridurre molto per potenziare l’offerta sanitaria sui Drg. Non c’è una sola iniziativa in campo, ma un complesso di attività per frenare l’emigrazione sanitaria.

Sul tema dei vaccini sono intervenuti i Rettori dell’Università Mediterranea di Reggio, Giuseppe Zimbalatti e dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovan Battista De Sarro, che ha posto l’accento sull’importanza delle vaccinazioni, annunciando, poi, che «in futuro lavoreremo al vaccino contro il cancro».

«Non servono centri trapianti in tutta la Calabria, basta potenziare quello di Reggio Calabria perché ha una storia», ha detto Zimbalatti, ricordando che «in Calabria c’è un altissimo numero di giovani che non studiano. Una percentuale tra le più alte di Italia, siamo secondi solo alla Sicilia».

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto in video conferenza, ha ricordato che «in Italia  sono circa 65mila i decessi per tumore, potenzialmente prevenibili poiché correlati a fattori di rischio dovuti spesso a stili di vita non salutari», e di quanto sia «determinante investire oggi in prevenzione e nella promozione di stili di vita sani per diminuire il numero di malati di domani».

Per Schillaci si deve «contribuire ad aumentare la salute e il benessere dei cittadini e garantire la sostenibilità della sanità pubblica. Con questo spirito – continua il ministro – siamo impegnati in periodiche campagne di informazione per incoraggiare l’adozione sin da piccoli di stili di vita sani e corretti, regolare attività fisica e un’alimentazione equilibrata basata sulla Dieta mediterranea italiana sono ottime alleate nel contrasto alla sedentarietà e all’obesità».

sul tema della prevenzione è intervenuto anche il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano: «è inquietante cheil reparto prevenzione abbia il 70% del personale veterinario, questo dipartimento è spesso sottovalutato. La prevenzione è la fase più importante della sanità, nasce per ridurre i costi della cronicità ed è legata ad un fattore economico.  Poi occorre fare una distinzione tra la campagna di prevenzione dettata dalla Regione e realizzata attraverso gli screening e quella individuale che andrebbe invece veicolata nelle scuole».

Francesco Lucia, dirigente prevenzione e sanità pubblica del dipartimento Tutela della Salute, ha posto l’accento sulla necessità di «puntare sul personale medico qualificato la Regione ha una funzione importante di coordinamento e interazione con il territorio. Insieme dobbiamo lavorare per migliorare il sistema e sostenere i settori strategici, come quello della prevenzione. Fino ad oggi si è pensato ad assumere medici e infermieri e meno a destinare risorse alla prevenzione».

Il consigliere regionali Francesco De Nisi ha ribadito la necessità di «cambiare approccio nella narrazione della Calabria. L’elemento della consapevolezza è fondamentale, dobbiamo favorire un racconto diverso che possa attirare imprenditori. Non possiamo e dobbiamo parlare solo di ‘ndrangheta e malaffare. Non significa sottovalutare il fenomeno mafioso, ma essere consapevoli che esiste una Regione meravigliosa».

Tema che è stato ripreso da Nicodemo Librandi, dottore ad honorem in Scienze Agrarie: «Dobbiamo sopprimere i luoghi comuni, ma molto spesso siamo proprio noi calabresi ad alimentarli».

Sebastiano Barbanti, presidente Bcc Calabria Ulteriore ha sottolineato che «non dobbiamo cedere il passo alla narrazione negativa, è una sfida anche questa ma le sfide rendono la vita interessante. Il nostro coefficiente di solidità è tra i primi in Italia, ma per ottenere dei risultati importanti dobbiamo sicuramente credere nell’opportunità di puntare sui nostri giovani».

«Bisogna invertire la rotta e smetterla di piangersi addosso, la negatività spesso diventa un alibi per non fare», ha detto Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, mentre Silvano Barbalace, segretario Confartigianato Calabria, ha ricordato che «ci sono tante tradizioni che rischiano di scomparire per la disattenzione da parte delle istituzioni. Molti giovani si allontano e sono pochi quelli interessati, non sono adeguatamente stimolati».

Il sottosegretario all’Editoria, Alberto  Barachini, in video collegamento, ha ribadito che «serve che la Calabria creda davvero in se stessa, scommetta su una nuova vita economica e culturale. Le istituzioni e la magistratura in questi anni si sono impegnate a fondo, al massimo, per emancipare questa terra dalla criminalità», ha detto durante la manifestazione del Corriere della Calabria, sottolineando come «la tenacia e la perseveranza sono virtù ben note del popolo calabrese: è il momento di metterle al servizio di una terra che rinsaldi le proprie radici mentre si apre allo sviluppo e alla modernità».

«Per aiutare questa regione a progredire, a credere che una nuova dimensione di vita sia possibile, bisogna continuare ad accendere i riflettori sulle zone d’ombra, Certamente. Ma raccontare un territorio – ha aggiunto Barachini – non è soltanto raccontarne gli angoli bui, ma è anche quello di portare alla luce e le potenzialità».

«La Calabria è una terra con grandi risorse e potenzialità. Alcuni di voi usano spesso con orgoglio il termine calabresità. Vorrei che questo diventasse sinonimo di una forza consapevole, capace di uscire dai vostri confini», ha concluso.

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, si è incentrato sull’aspetto economico: «chiediamoci erché siamo ancora considerati una Cenerentola, perché non destagionalizziamo, perché abbiamo il reddito pro capite più basso di Italia. Il sistema economico si regge su cinque pilastri: infrastrutture, burocrazia, conoscenza, cultura dell’impresa e propensione all’impresa e dobbiamo orientare i nostri sforzi per migliorarli. Ma anche investire sui giovani e sostenerli».

Per quanto riguarda la competitività delle imprese, l’assessore regionale Varì ha ricordato che ci sono «oltre 260 milioni di euro investiti in innovazione, ricerca e competitività. Supportiamo le imprese che devono rinnovare impianti e macchinari, quelle che devono potenziare i servizi per l’innovazione, necessari per raggiungere gli altri mercati».

«Gli imprenditori chiedono di avere maggiore accesso alle nuove tecnologie, oggi lavorano in sinergia e questo non è assolutamente scontato in una Regione piccola come la nostra», ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

«C’è una maggiore consapevolezza sulla necessità di formarsi e aggiornarsi» ha detto Gallo nel corso dell’ultimo talk dell’evento, aggiungendo che «sono proprio gli imprenditori agricoli ed agroalimentari ad essere tra i migliori a raccontare il territorio, ma bisogna essere capaci di affidarsi ai professionisti in grado di valorizzare la nostra biodiversità e questo vale per tutti i settori: dai vini ai salumi». (rrm)

“Il Custode delle parole” di Gioacchino Criaco incontra i lettori: i prossimi appuntamenti in Calabria

La lingua madre come identità, cultura, unione e narrazione: Il custode delle parole (Feltrinelli) di Gioacchino Criaco continua il suo percorso di successo in un fitto programma di incontri con i lettori.

“Il custode delle parole” narra una storia antica e moderna, che intreccia passato e presente attraverso il valore eterno delle parole: la montagna e la difesa dell’ambiente, il lavoro precario, l’uguaglianza sociale negata, l’amore, la multiculturalità. I protagonisti si muovano in un contesto di quotidianità semplice, di diffusa identificazione, e per questo più significativa, portatrice di tante storie che danno vita alla grande storia di un popolo.

Gioacchino Criaco sarà: domani, 26 maggio, alle ore 19.00, a Taurianova Legge; 27 maggio, ore 17.00, alla Scuola superiore per mediatori linguistici di Catona; 28 maggio, ore 17.00, con Domenico Forgione e Mimmo Gangemi, nell’Aula comunale di S. Eufemia d’Aspromonte per Primavera di libri; 30 maggio, a Tropea, incontro promosso dalla Fondazione Carical; 1 giugno, ore 19.00, Mondadori Point di Palmi, incontro promosso da Kiwanis Club; 5 giugno, ore 19.00, al Circolo Polimeni, con il Rhegium Julii; 16 giugno, ore 17.00, al Circolo Cittadino di Catanzaro, per un incontro su “Emergenze sanitarie e sociali per i minori nel Terzo Millenio”.

Il 10 giugno, appuntamento a Termoli, in Molise, insieme a Marco Ciriello, per un incontro organizzato dall’associazione “Sopralerighe”. (rrc)

Un ponte tra la Calabria e la Spagna con l’evento “El gran dìa de la amistad Reggio-España”

Si è creato un ponte tra la Calabria e la Spagna, con l’iniziativa internazionale El gran dìa de la amistad Reggio-España, svoltosi a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria e promossa dall’Associazione Culturale Calabria-Spagna.

Il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, è intervenuto alla conferenza “Il massacro dei Valdesi a Guardia Piemontese ad opera della Controriforma spagnola”, incentrato sulla relazione del professor Martín Ibarra Pérez, teologo e docente universitario. Fra gli ospiti, all’evento che si è svolto presso la sala “Perri” di Palazzo Alvaro, anche l’assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, e, fra gli altri, le rappresentanze della prefettura di Reggio Calabria, della Chiesa Evangelica Battista di Reggio Calabria, dell’Istituto“Cervantes” di Napoli, dell’Università Nazionale F.T.U.E.B.E. di Alcobendas – Madrid e del Conservatorio di Musica “Cilea”.

Versace, nel ringraziare la presidente di “Calabria-Spagna”, Rosa Italia Fontana, ha sottolineato «l’impegno profuso, quotidianamente, dall’associazione che mette in campo iniziative complesse, frutto di un grande lavoro di sinergia e mediazione con il popolo spagnolo». «Questa vivacità culturale – ha aggiunto – condensata in una tre giorni ospitata a Palazzo Alvaro fra convegni, momenti di riflessione ed una mostra d’arte che ha messo in rete numerosi artisti locali, descrive appieno il valore dell’amicizia fra i popoli in un momento storico in cui c’è bisogno di lanciare messaggi di pace, cooperazione ed armonia».

Il sindaco facente funzioni ha, quindi, rivolto un pensiero all’intraprendenza dell’assessora comunale di Reggio, Irene Calabrò, «anima istituzionale e cuore pulsante di questa bella iniziativa che, con tanta passione, sta provando ad alzare il livello culturale cittadino, stimolando ognuno di noi a fare sempre meglio».

Proprio l’assessora Calabrò ha sottolineato ed apprezzato l’opera della presidente Fontana che «è riuscita a fare da collante fra le diverse realtà istituzionali della Calabria e quelle di Madrid».

«Il ruolo dell’associazionismo – ha aggiunto – è molto importante per la cittadinanza ed il merito che riconosciamo all’associazione Calabria-Spagna è proprio quello di saper fare da ammortizzatore tra le esigenze di un Ente locale e le realtà istituzionali estere».
Nel corso del suo intervento, l’assessora Calabrò ha ricordato il dinamismo di “Calabria-Spagna” che, durante tutto l’anno, «è rivolto ad animare i nostri beni culturali, in particolare la biblioteca “De Nava”, raccogliendo tanti soci che valorizzano le innumerevoli potenzialità del territorio».

«Questo rapporto – ha proseguito – si è costruito nel tempo, fondandosi su una fiducia reciproca che esprime il senso di una collaborazione proficua e testimonia l’importanza della sinergia fra istituzioni. Siamo davvero contenti di accogliere ospiti internazionali perché abbiamo la necessità che la città conquisti una ribalta anche fuori dai suoi confini naturali ed è stato un vero piacere condividere questa esperienza con gli artisti locali».

«L’associazione, dunque – ha concluso Calabrò – dimostra, ancora una volta, di saper parlare al territorio proiettandosi all’esterno. Un ringraziamento va, quindi, alla presidente Fontana per la serietà dimostrata nell’organizzazione di questa importante iniziativa. È uno sforzo che le istituzioni apprezzano». (rrc)

Le Bandiere blu baciano la Calabria: sono ben diciannove

di ARISTIDE BAVA – Anche quest’anno il Comune di Siderno ha conquistato la “Bandiera blu”. È la quarta volta consecutiva che la cittadina ionica si aggiudica l’ambito riconoscimento. In provincia di Reggio, unitamente a Siderno sono state insignite della bandiera blu anche Roccella Ionica e Caulonia. In Calabria le “Bandiere blu” sono state 19 ovvero Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Diamante, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Villapiana; in provincia di Cosenza; Cirò Marina, Melissa, Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone; Sellia Marina, Catanzaro, Soverato; in provincia di Catanzaro e Tropea in provincia di Vibio Valentia.

Catanzaro e Rocca Imperiale, rispetto allo scorso anno sono new entry. In una apposita nota la sindaca Maria Teresa Fragomeni ha espresso la sua soddisfazione: «Anche quest’anno, per la quarta volta consecutiva, la nostra città è tra le poche località che in Calabria ha ottenuto il prestigioso riconoscimento per la qualità delle nostre spiagge e delle nostre acque. Siamo felicissimi perché, ancora una volta, si conferma il nostro impegno costante per la tutela del nostro territorio e dell’ambiente che ci circonda. Voglio, però, ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato a raggiungere questo importante traguardo che possiamo definire “di squadra”: gli uffici comunali, le associazioni ambientaliste e non, le autorità locali, i tanti cittadini che hanno mostrato sensibilità e rispetto per il nostro patrimonio. Confermare la Bandiera blu per noi è un grande orgoglio e vederla sventolare sul nostro lungomare ci spingerà a lavorare tutti i giorni per rendere Siderno ancora più bella, accessibile, sostenibile, rispettosa. Ancora una volta, grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato e congratulazioni a tutti gli altri Comuni che hanno ottenuto la bandiera blu! Viva Siderno, viva la Locride, viva la Calabria!».

Questa, per Siderno, è la quinta “Bandiera blu” (la prima era stata conquistata negli anni 2000 prima di queste tre consecutive). Il riconoscimento è certamente da stimolo per l’amministrazione comunale ma anche per gli imprenditori turistici che sono fortemente consapevoli dell’importanza di questo particolare vessillo soprattutto nel rapporto domanda/offerta con i tour operator italiani e stranieri. Ed è anche importante che nello spazio di una ventina di chilometri la bandiera blu sarà innalzata in tre comuni di un territorio molto spesso considerato “maglia nera”. La bandiera blu non è certo il toccasana per il territorio ma serve a stimolare coloro che ancora credono nelle possibilità di questa terra. Il riconoscimento, in ogni caso, si porta appresso una ulteriore spinta in termini turistici. Non solo per Siderno, ma per l’intero comprensorio della Locride. (ab)

La Calabria dell’enogastronomia si ritrova al Tuttofood di Milano

Calabria in prima fila a Tuttofood, la fiera punto di riferimento per le aziende di qualità della filiera del food and beverage inaugurata oggi. Fino all’11 maggio prossimo, nei padiglioni dell’area fieristica di Milano-Rho, attesi circa 2.000 espositori ed oltre 700 buyer provenienti da tutto il mondo. Grande spazio sarà riservato allo stand Calabria Straordinaria, con 68 aziende calabresi pronte a presentare e raccontare al meglio le proprie eccellenze e, soprattutto, le pregiate produzioni Igp e Dop di una regione che, in termini di percentuale di superficie agricola utilizzata, pari a circa il 37%, è la più bio d’Italia e la terza in Europa.

«Le produzioni agroalimentari di qualità calabresi – osserva l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – sono essenziali anche per offrire, attraverso il loro legame sempre più stretto col territorio, un’immagine nuova e diversa della nostra terra, basata su una concretezza fatta di identità, storia, tradizioni, cultura. Inoltre, esse rappresentano anche modello, uno degli esempi di come si possano perseguire, al contempo, competitività e sostenibilità, favorendo una riconfigurazione dei sistemi produttivi e dando maggiore potere negoziale agli agricoltori, agli artigiani ed ai gruppi rurali».

«È da queste premesse – aggiunge Gallo – che nasce il concetto di valorizzazione che la Regione intende portare avanti, legando agroalimentare e territorio. Su impulso del presidente Occhiuto e con l’intera giunta regionale siamo attivamente impegnati su questo fronte. Una sfida importante, che intendiamo raccogliere e vincere».

Se ne riparlerà alla Tuttofood 2023, nel segno della sostenibilità e dell’impatto ambientale, cui saranno riservate diverse iniziative ricollegate anche ai temi della lotta allo spreco alimentare ed al Green Trail, un percorso identificato da una comunicazione dedicata alla scoperta di prodotti green e a km zero. Il tutto all’interno di 14 aree ispirate ai sapori genuini della cucina italiana, tra le quali spiccano il TuttoFrozen (gelato, pasticceria, prodotti ittici), il TuttoGrocery (farine, conserve, sottaceti, prodotti sostitutivi del pane, mostarde, riso), ed ancora il TuttoMeat (carne, selvaggina, frattaglie e salumi) e il TuttoDairy (formaggi a pasta dura, molle, erborinata, filata, vegetali, creme spalmabili, burro, latte, panna, ricotta, yogurt). (rcz)

La Repubblica del Kosovo e la Fondazione degli Arbëreshë di Calabria pronti ad avviare processi reciproci di sviluppo economico e culturale

Ernesto Madeo, commissario della Fondazione “Istituto Regionale Comunità Arbereshe di Calabria e sindaco di San Demetrio Corone, ha annunciato l’avvio di una serie di iniziative e relazioni di carattere socio-economico e di scambio turistico-culturale tra la Repubblica del Kosovo e la nostra regione.

«La visita istituzionale del Presidente del Kosovo e gli incontri che ha tenuto con le nostre istituzioni e alcune comunità arbëreshë di Calabria – ha dichiarato il Commissario Madeo – non manifesta solo un forte interesse istituzionale o storico da parte delle massime autorità di questa giovane Repubblica verso l’Italia, in generale, e la Calabria, in particolare, ma è testimonianza viva di un rapporto saldo tra  due popoli e di una volontà di crescita comune che ci porterà all’avvio di reciproci processi di sviluppo».

Nel corso della visita istituzionale tenuta a San Demetrio Corone, alla presenza anche dell’Ambasciatrice del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim, la Presidente ha tenuto a ribadire al Sindaco Madeo l’importanza che riveste l’azione culturale che entrambe le parti devono produrre per dare slancio e concretezza al rafforzamento delle relazioni tra i due paesi, soprattutto se si considera che molti giovani kosovari hanno vissuto in Calabria studiando presso gli atenei calabresi, tra questi proprio l’ambasciatrice Haxhitasim che dall’Università della Calabria ha avviato il suo percorso di formazione e crescita professionale per la carriera diplomatica.

Nella sua tappa sandemetrese la Presidente Osmani ha potuto così apprezzare dal vivo la cittadina ritenuta la capitale culturaledelle comunità arbëreshë d’Italia, lo ha fatto visitando prima la struttura del Collegio di Sant’Adriano, storico simbolo di cultura ove si è formata l’intellighenzia arbëreshë, spostandosi poi a Macchia Albanese, luogo natio e fonte di colta ispirazione del sommo poeta arbëresh e padre della letteratura albanese moderna, Girolamo De Rada.

«Concordo pienamente – ha detto Madeo – con il pensiero del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e con l’operato dell’Assessore regionale alle minoranze linguistiche, Gianluca Gallo, sulla possibilità di costruire con la Repubblica del Kosovo e con tutta la regione balcanica nuovi ambiti di sviluppo in termine di relazioni economiche e di rapporti commerciali tra imprese, soprattutto in ambito turistico e produttivo».

«La Calabria – ha sottolineato il Commissario Madeo alla Presidente Osmani –, essendo la regione che da sola conta più comunità arbëreshë di tutte le altre regioni italiane, si candida a diventare un’autorevole protagonista di quel ponte che l’Europa mediterranea deve costruire insieme all’intera area dei Balcani. E la comunità arbëreshë farà ancora una volta la sua parte in tal senso, ad iniziare dalla fattiva presenza dell’Arberia di Calabria in due importanti appuntamenti che ha promosso l’Ambasciata del Kosovo nei prossimi mesi di maggio e ottobre». (rrm)

Un weekend per eliminare la plastica con 21 tappe in Calabria

Oltre 25mila volontari in campo con l’ambizioso obiettivo di rimuovere 500 tonnellate di plastica e rifiuti dispersi nell’ambiente. Una mobilitazione di massa per sensibilizzare cittadini, istituzioni e imprese sul grave problema dell’inquinamento legato all’abbandono di rifiuti nell’ambiente. È stato presentato a Palazzo Madama, il programma nazionale degli eventi previsti per il weekend del 22-23 aprile pianificati da Plastic free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, per celebrare la “Giornata mondiale della Terra”.

Oltre 300 appuntamenti di pulizia e preservazione dell’ambiente, in contemporanea in tutto il Paese di cui 21 in Calabria, per un weekend interamente dedicato al nostro pianeta che vedrà coinvolte anche dieci università italiane. L’iniziativa ha il supporto di Mini, partner che ne sposa i valori legati alla sostenibilità e all’attenzione dell’ambiente. Il weekend dedicato alla Terra avrà un’ulteriore finalità benefica con la piantumazione di alberi grazie alla collaborazione con il media partner Treedom, il primo sito al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguire la storia del progetto agroforestale a cui darà vita.

“L’interesse del Governo sul tema della dispersione dei rifiuti è elevato e l’aver dedicato un ministero al mare, dove tutto inevitabilmente confluisce, ne è la riprova. Le Istituzioni, però, non devono lasciare sole le associazioni negli sforzi che lodevolmente compiono ma che non possono essere risolutivi della problematica. – ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, il quale ha tenuto a battesimo l’iniziativa a Palazzo Madama – È necessario intervenire sulle normative per aggiornarle, accompagnando i cittadini nei cambiamenti delle modalità di consumi. Interventi che si rende necessari attuare a livello globale per far sì di compiere davvero un cambiamento efficace”.

“L’amore per la propria terra passa attraverso gesti concreti come quello di ripulire l’ambiente dalla plastica e dai rifiuti dispersi o di piantumare nuovi alberi per donare ossigeno al Pianeta – ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente di Plastic free onlus – Grazie alla determinazione dei nostri volontari, il 22-23 aprile saremo in centinaia di appuntamenti in contemporanea in tutta Italia, da nord a sud, per sensibilizzare i nostri concittadini alle gravi conseguenze che l’abbandono di plastica e rifiuti provoca quotidianamente nelle nostre vite, magari senza accorgercene. Un impegno e una attenzione costante oggi, ci permetteranno di avere un Pianeta domani”.

“Big love for the planet è per Mini il manifesto per il futuro – aggiunge Federica Manzoni, head of Mini Italia – che si traduce nel desiderio di un mondo più pulito e sostenibile già nel presente. Dall’approvvigionamento al prodotto finale, MINI è impegnata nel percorso per ridurre la Co2 nei processi produttivi e diventare un brand totalmente elettrico entro il 2030. Abbiamo scelto di scendere in campo insieme a Plastic Free per salvaguardare il pianeta e di coinvolgere tutta la Community MINI attraverso i nostri partner sul territorio, per condividere l’attenzione al tema della sostenibilità e trasferire questi valori in un impegno concreto sul territorio.”

“La nostra missione a Treedom è quella di prenderci cura del nostro Pianeta ogni giorno, e aiutare chiunque voglia fare lo stesso ma non sa da dove iniziare. Plastic Free risponde allo stesso bisogno con le sue iniziative di raccolta plastica, ed è per questo che siamo estremamente orgogliosi di essere Media Partner di quest’anno. – dichiara Federico Garcea, ceo & founder di Treedom – Insieme, possiamo amplificare il nostro impegno e collaborare per raggiungere l’obiettivo di un mondo più pulito e sostenibile per tutti”.

L’iniziativa raccoglie l’adesione ufficiale ed attiva di ben dieci università italiane: Università degli Studi di Pavia; Lumsa Roma con sedi anche a Palermo e Taranto; Unical Università della Calabria di Rende (Cs); Università degli studi di Urbino – Carlo Bo; Unint Università degli studi internazionali di Roma; Università degli studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti/Pescara; Università degli studi di Bari – Aldo Moro; Università del Salento con sede a Lecce; Unipo Università del Piemonte orientale; Istituto universitario salesiano di Torino dell’Università pontificia salesiana. (rcz)

Il presidente Occhiuto: Grazie a progetto Ponte sullo Stretto ottenuti 3 miliardi per la Statale 106

«Grazie al progetto Ponte ho ottenuto dal governo 3 miliardi di euro nella legge di bilancio per la strada statale Jonica 106». È quanto ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo a Start su Skytg24.

«Ho chiesto al ministro Salvini altre risorse per rifare alcuni tratti dell’autostrada perché, è evidente – ha detto – che il Ponte serve a poco se non saranno realizzate le opere complementari per raggiungerlo».

«Negli ultimi mesi sento, giustamente – ha detto – parlare del Mezzogiorno come hub energetico ed economico sul Mediterraneo. Noi stiamo comprando l’energia dal Mediterraneo e ci confronteremo con Paesi che hanno tassi di incremento del Pil sensibilmente superiori a quelli europei. In questo contesto la Calabria e la Sicilia possono essere davvero l’hub dell’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo. Il Ponte sarà anche un attrattore di altri investimenti infrastrutturali.
Si ribadisce sempre che in Calabria e in Sicilia manca l’alta velocità, le ferrovie e, in alcuni casi, mancano persino le strade. Ma mancano, e il Ponte finora non c’è stato. Il Ponte sarà un attrattore anche per queste infrastrutture».

«Quando si doveva fare l’autostrada del Sole ci si lamentava che al Sud non c’erano neanche le strade; poi è stata fatta l’autostrada e in seguito furono realizzate anche le strade» ha ricordato Occhiuto.

Il Governatore, poi, ha parlato dell’emigrazione intellettuale e dei laureati in particolare, «un problema gravissimo per la Calabria, perché è la prima ragione di impoverimento della mia Regione» che «non si contrasta col salario minimo».

«Un giovane che si laurea, che magari fa un master – ha spiegato – non ha come obiettivo il salario minimo, ma quello di lavorare in un contesto che gli offra delle opportunità. Per cui il modo migliore per arginare questo fenomeno non è quello di fare un decreto o una legge su questa misura, ma piuttosto di creare opportunità sul territorio e fare in modo che la scelta di rimanere nella propria Regione e di non andare via, sia una scelta libera».

«Oggi non è così – ha proseguito – andare via per i giovani calabresi è talvolta una scelta obbligata. Io so che non è un problema che si risolve in qualche mese di governo regionale, ma soltanto creando delle opportunità e credo che la Calabria queste opportunità le possa offrire».

«È un processo complesso, certo, che necessita anche di investimenti sullo sviluppo e soprattutto nei servizi essenziali – ha sottolineato –. Si sceglie di vivere in una Regione se c’è una sanità di qualità, se tutti i servizi sono di qualità. Il mio sforzo è quello di fare diventare la Calabria una Regione normale, ma anche di grandi opportunità per i giovani affinché possano rimanerci».

Sul tema dell’immigrazione, invece, Occhiuto ha ribadito che la Calabria «si è dimostrata un esempio per l’Italia».

«Io sono molto orgoglioso di governare una Regione che ha mostrato, attraverso i suoi abitanti – ha proseguito – grande solidarietà in occasione della tragedia di Cutro. E ho anche detto più volte che questa solidarietà l’ha dimostrata in silenzio anche nei mesi passati quando la Calabria ha accolto solo nel 2022 oltre 18mila migranti».

«Per cui, sono molto orgoglioso del senso di solidarietà della mia Regione – ha aggiunto –. Una Regione che ha patito la piaga dell’emigrazione nei decenni passati, che sa cosa vuol dire distaccarsi dalla propria terra. Sono d’accordo col ministro degli Esteri tedesco, credo che salvare le persone in mare sia un obbligo, ma credo che l’Europa non possa solo limitarsi a missioni di polizia come Frontex, ma debba pensare a realizzare delle missioni di soccorso che non si esauriscano solo nel salvataggio, ma che si occupino nell’immediato anche delle ricollocazioni dei migranti in Europa».

«Io governo una Regione – ha ricordato – che rischia di essere travolta dai flussi migratori, perché i dati ci dicono che nei prossimi anni cresceranno in maniera esponenziale, per cui ritengo che sarebbe il caso di iniziare a pensare come trasformare una crisi potenziale in un fattore di sviluppo per il territorio».

«Mi riferisco al fatto – ha concluso – che se noi riuscissimo a catalizzare una migrazione da domanda, vale a dire, una migrazione di persone che in Italia potrebbero svolgere quei lavori che molti non fanno, questo sarebbe un modo per creare un percorso di emancipazione per quelli che vogliono venire nel nostro Paese e un modo per dare quella manodopera alle imprese che in alcune mansioni non riescono più a reperire». (rrm)

TERRA DI CIVILTÀ MILLENARIE E CULTURA
MA IN CALABRIA SI LEGGE TROPPO POCO

di VITO SORRENTI – Di recente ho letto che la nostra Regione può vantare, fra gli altri, due non invidiabili primati nazionali, ossia il numero più alto di analfabeti e il numero più basso di lettori. Infatti, secondo i dati Istat, la Calabria vanta, insieme alla Basilicata, il numero più alto di analfabeti (di fatto e funzionali) e, in pari tempo, si piazza all’ultimo posto nella classifica delle Regioni col 23,9% di lettori che ha letto in un anno almeno un libro, laddove la media nazionale e del 41,4%. 

In ambito regionale la maglia nera se l’aggiudica la Sibaritide che risulta essere il comprensorio più povero di libri di tutta la penisola, infatti soltanto il 16,4% delle abitazioni insistenti sul suo territorio possiede da 1 a 10 libri.

Questi dati dovrebbero allarmarci e farci riflettere perché dalla loro lettura possiamo legittimamente supporre che i calabresi non sono interessati ad arricchire il loro bagaglio culturale e, di conseguenza, non sono interessati a conoscere il loro passato. Un passato, peraltro, non rintracciabile neanche nei testi usati per formare le nuove generazioni, data la parziale e, a volte, totale rimozione dai libri scolastici, della nostra storia, della nostra letteratura, della nostra arte e di tutto ciò che può rendere un cittadino orgoglioso della terra che gli ha dato i natali. Se a ciò aggiungiamo che le generazioni nate nell’immediato dopoguerra sono diventate vecchie leggendo o ascoltando le informazioni diffuse prevalentemente dai mass media, (radio, televisioni, giornali ecc.), i quali non hanno fatto altro che diffondere prevalentemente le notizie relative agli aspetti più retrivi, più negativi e più infamanti della nostra terra e delle nostre comunità, abbiamo il quadro completo della situazione in cui la maggioranza dei calabresi si forma, s’informa e, di conseguenza, si rapporta con i connazionali.

Un quadro, questo, che non mette mai in rilievo i dati positivi e storici e gli aspetti naturalistici affascinanti e unici  che la nostra terra possiede, col risultato che invece di ingenerare in ognuno di noi un fisiologico e misurato orgoglio per il fatto di  appartenere ad una terra che fu culla di civiltà e di pensiero, ci infonde un senso di vergogna per essere figli di una terra a cui vengono attribuiti tutti i primati negativi e che nell’immaginario collettivo, che gli stessi mass media hanno contribuito a formare, appare come una terra persa o, per usare le parole utilizzate qualche anno fa da Corrado Augias in una trasmissione televisiva, come «una terra perduta e irrecuperabile»; Peraltro, le parole di Augias, che hanno il sapore di una sentenza inappellabile, sono  condivise da molti calabresi, tant’è che siamo proprio noi i critici più feroci e più pronti a manifestare la nostra insoddisfazione per lo stato in cui versa e per le carenze o inefficienze dei servizi essenziali e delle cose necessarie per soddisfare i bisogni primari.

Da quanto fin qui detto, appare chiaro che questo stato di cose, oltre a danneggiare fortemente l’immagine della nostra terra, la penalizza ulteriormente sotto molti aspetti, in primis sotto l’aspetto economico, in quanto una terra ad alta vocazione turistica, che viene vista e percepita come un crogiuolo di negatività, non invoglia i potenziali turisti a venire da noi per trascorrere le loro vacanze nelle nostre località marine e montane e neanche a programmare dei soggiorni per godere dei nostri tesori artistici, storici, culturali ecc. ecc.

E quindi necessario, se si vuole dare un’immagine diversa e più veritiera della nostra terra, invertire la rotta. E per farlo urge il contributo di tutti e soprattutto di coloro che dispongono della capacità e dei mezzi per formare e informare le nuove generazioni, non solo per far conoscere loro i grandi personaggi che hanno lasciato impronte importanti nei campi del sapere e del fare, della filosofia e della religione, della medicina e della letteratura, dell’arte e dei miti ecc. ecc., ma anche per informarli sui tesori che la nostra terra possiede, ossia sui nostri luoghi incontaminati e lussureggianti che inebriano i sensi coi loro colori, i loro odori, i loro sapori e i loro panorami mozzafiato; sui nostri siti disseminati di miti, di riti e di ruderi antichi ove affondano le radici della civiltà magnogreca e ove sono ancora visibili i testimoni muti e i custodi sacri di antichi segreti; per non parlare poi dei nostri mari mitici e ricchi di fascino per via dei loro litorali pittoreschi, dei loro fondali cristallini, dei loro promontori vertiginosi, delle loro rive assolate e, con essi, i motivi per cui andare orgogliosi delle nostre radici, del nostro passato e del nostro presente.

In altri termini, servono azioni utili per sviluppare, rafforzare ed accrescere in ognuno di noi il senso di appartenenza. E il senso di appartenenza si rafforza se si ha coscienza di essere figli di una terra che ha alle spalle millenni di storia, se si ha consapevolezza che le proprie radici affondano in una civiltà remota  (la civiltà magnogreca) se si sa che la punta estrema della nostra penisola, ossia la Calabria, ha dato il nome all’Italia e che nel corso dei secoli ha dato alla luce giganti come Flavio Magno Aurelio Cassiodoro,  Bruno da Longobucco, San Francesco di Paola, Gioacchino da Fiore, Bernardino Telesio, Tommaso Campanella, Mattia Preti, Pasquale Galuppi, Guglielmo Pepe, Francesco Jerace, Renato Dulbecco, Corrado Alvaro, Francesco Cilea, Leonida Repaci, Gianni Versace e molti altri ancora. Uomini che hanno lasciato impronte importanti nei vari campi del fare e del sapere, uomini ricchi di umanità e di spiritualità che hanno contribuito a dissipare il buio che avvolgeva l’umanità del loro tempo, uomini che con le loro idee, il loro talento e la loro creatività hanno illuminato ed arricchito da ogni punto di vista il mondo occidentale. (vs)