Sono stati presentati, a Palazzo Alvaro, i Premi Internazionali Rhegium Julii del Circolo Culturale Rhegium Julii, in programma il 26 ottobre al Teatro “Francesco Cilea”.
Nella sala “Trisolini” di Palazzo Alvaro, insieme al presidente del Rhegium Julii, Pino Bova, ed alla presidente del consiglio comunale di Campo Calabro, Simona Bellantoni, il sindaco Giuseppe Falcomatà si è soffermato «sull’importanza di un riconoscimento che rappresenta un vanto ed un beneficio per l’intera città».
«A volte – ha aggiunto – assistiamo ad assegnazioni di premi che servano più all’associazione che li promuove che non ad altro. Il Rhegium Julii, invece, è un premio che non si guarda l’ombelico, non è autoreferenziale, non serve a pubblicizzare l’associazione stessa. Anzi, attraverso la qualità delle persone coinvolte e del lavoro dei giurati, da un lato, consente alla città di crescere sul piano dell’offerta culturale e, dall’altro, diventa ambito per chi lo riceve».
«Come detto – ha proseguito Falcomatà – il Rhegium Julii è fonte d’ispirazione per tante altre associazioni, circostanza che non è mai stata vissuta come un qualcosa di negativo, piuttosto come motivo di forza. Non può esistere, infatti, alcun tipo di esclusività sui temi culturali. La cultura è patrimonio collettivo. Il professore Nicolini diceva che “la cultura è della stessa famiglia dell’acqua”, ovvero un bene preziosissimo che deve essere messo alla portata di tutti perché vitale. Non può ritenersi, dunque, appannaggio di un’élite. Anzi, bisogna aiutare le altre Associazioni in un percorso di crescita collettivo perseguendo un atteggiamento tipico di chi si approccia alla vita e a questi temi con umiltà, senza superbia o arroganza».
«L’idea – ha concluso il sindaco – di una città che non fa soltanto sfoggio, orgoglio e vanto del suo patrimonio artistico e culturale, ma che promuove ed esalta la sua storia fatta di integrazione, cooperazione, crocevia di popoli che hanno dimostrato di poter vivere in pace e da cui noi traiamo spunto ed insegnamento per costruire il futuro. Questa è la visione che abbiamo di Reggio Capitale della Cultura che si sposa perfettamente con il tema della 56° edizione del Premio Rhegium Julii».