Nella giornata di domani, a Piazza Sant’Agostino di Reggio Calabria, alle 17.30, s’inaugura la Scuola d’italiano per stranieri all’aperto, il cui nome ufficiale è Scuola Italiana in Piazza.
«Con un piccolo gruppo di docenti di italiano – si legge in una nota – abbiamo organizzato una scuola di italiano per giovani e adulti stranieri nella Piazza S. Agostino. Le lezioni avranno luogo all’aperto, ogni mercoledì e venerdì, dalle 17:30 alle 19:00. Per avviare l’iniziativa, abbiamo ottenuto l’autorizzazione comunale all’utilizzo di una porzione della Piazza S. Agostino, punto d’incontro storico per diverse culture a Reggio Calabria».
«Non si tratta di una scuola tradizionale – si legge nel manifesto –. Il nostro approccio è intergenerazionale, orientato alla condivisione di contenuti linguistici e culturali tra giovani e adulti di origine straniera, che saranno portati a interagire fra loro nel corso delle lezioni, per consolidare legami affettivi e culturali e per apprendere la lingua italiana, ma non solo. I nostri studenti potranno apprendere contenuti e aspetti della lingua e della cultura italiana e, in seguito, potranno condividere tali conoscenze con i genitori e con gli adulti della comunità di origine, sempre nello stesso contesto della scuola».
«In altre parole – si legge ancora nel manifesto – i giovani di origine straniera saranno messi in condizione d’insegnare l’italiano alle prime generazioni di adulti che, spesso, hanno maggiori difficoltà rispetto ai giovani nell’apprendimento di una nuova lingua. Tutto questo permetterebbe agli adulti, col tempo, di conoscere meglio l’italiano, essenziale per difendere diritti, dignità socioculturale e i loro stessi figli».
«Un aspetto non meno importante del percorso – si legge ancora nel manifesto – prevede occasioni in cui saranno le generazioni degli adulti a trasmettere contenuti della propria lingua d’origine agli studenti più giovani. Anche semplicemente spiegando come salutare o come presentarsi nella loro lingua madre. Tutto questo sarà utile anche per noi insegnanti. Ci permetterà di conoscere qualcosa di altre lingue e di altre culture e dare un valore aggiunto al nostro stesso modo di insegnare. Con questo metodo i ragazzi non dimenticheranno facilmente la lingua parlata dagli adulti della loro comunità d’origine, come è successo ai figli di molti emigranti italiani nel secolo scorso». (rrc)