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A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7, presieduta dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Una due giorni in cui i Ministri hanno discusso di come favorire la cooperazione sulle sfide comuni, promuovere un sistema commerciale libero ed equo e rafforzare le catene di approvvigionamento.

Ma non solo. Si è parlato del Porto di Gioia Tauro, del Ponte sullo Stretto e, cosa più importante, è proprio dal cuore del Mediterraneo che è partita la Dichiarazione della Calabria, quella che il ministro Tajani ha definito un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale».

Ma non è stata solo politica. Il G7 è stata, anche, l’occasione per scoprire le eccellenze calabresi. La Regione, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ha offerto a ciascun partecipante delle delegazioni presenti una serie di prodotti calabresi tra cui: una bottiglia di vino, una bottiglia di evo, liquirizia di Calabria, fichi fioroni classici, nduja, miele e dolci piparelle. E, proprio nell’ultima giornata, ai ministri è statao offerto un aperitivo a base di prodotti tipici calabresi. Il Ministro Tajani ha illustrato i prodotti della Calabria, tra cui ha spopolato in modo particolare la ‘Nduja.

«Anche in occasione del G7 del Commercio a Villa San Giovanni abbiamo presentato alcuni nostri prodotti di pregio, facendone dono ai partecipanti all’evento, certi di suscitare attenzione e apprezzamento», ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, sottolineando l’impegno della Regione «ell’azione di valorizzazione e promozione delle proprie eccellenze agroalimentari di qualità, ormai universalmente apprezzate».

Apprezzata, poi, la visita al Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove la delegazione dei ministri ha potuto ammirare i Bronzi di Riace.

«È stato un onore ospitare al museo i Ministri del Commercio G7 e Outreach – ha dichiarato il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano –. Ringrazio il Ministro Tajani per l’attenzione rivolta a questo momento culturale e di promozione del territorio. Inserire il MArRC nel programma istituzionale G7 Commercio sottolinea il ruolo strategico della cultura per l’Italia, e l’importanza del MArRC nel panorama archeologico mondiale».

Per il deputato di FI Francesco Cannizzaro, «orgoglio ed emozione sono certamente le parole chiave con cui posso descrivere questo primo giorno del G7 targato Calabria».

Per il parlamentare, infatti, «credo che sia il momento di maggiore visibilità della storia della Calabria, la vetrina più prestigiosa di sempre».

«È stato un momento di forte emozione – ha aggiunto – quello dell’accoglienza dei rappresentanti dei Paesi membri del G7 martedì, dapprima in aeroporto a Reggio Calabria e poi ad AltaFiumara, per la cerimonia di benvenuto e di introduzione ai lavori di questa due giorni dedicata al commercio mondiale. Reggio, la sua Provincia e tutta la Calabria devono esserne profondamente orgogliosi. Grazie al Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani, per questa incredibile opportunità».

«Siamo felici che il gruppo dei sette – ha proseguito – abbia allargato il meeting ad altri Stati, realtà con potenzialità commerciali da miliardi di persona. Ecco perché col Presidente della Regione Roberto Occhiuto ci abbiamo tenuto molto a far visitare personalmente ai ministri stranieri il Porto di Gioia Tauro, il nostro gioiello, il nostro volano di sviluppo del futuro prossimo, imminente ormai. Primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa».

«La volontà del Governo italiano – ha ribadito – è proprio quella di portare questo hub strategico più su possibile nella classifica europea e mondiale, in quanto baricentrico nel mercato del Mediterraneo (e non solo). A tema infrastrutture è stata anche la prima parte dei lavori, con i cosiddetti B7 (le principali comunità imprenditoriali) presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, altro fiore all’occhiello».

«Tutti i ministri e delegati del G7 – ha concluso – sono rimasti affascinati dalla nostra Terra, dai panorami, dalle bellezze culturali, dalle tradizioni enogastronomiche e dal potenziale inespresso di Reggio Calabria».

Il G7, infatti, è stata l’occasione per la Calabria «di mostrare il suo volto migliore, diventando il magnifico palcoscenico di un fondamentale confronto internazionale che porterà a risultati importantissimi per un comparto, il commercio, nel quale la stessa Calabria è già oggi protagonista e lo sarà ulteriormente nei prossimi anni, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, grazie a un’Infrastruttura, quale il porto di Gioia Tauro, che rappresenta la porta, proprio per gli scambi commerciali, tra l’Europa e il resto del mondo, e grazie al costruendo Ponte sullo Stretto, che completerà il corridoio scandinavo-mediterraneo, contribuendo a far incrementare il commercio internazionale», ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi.

Al termine del G7, i ministri hanno evidenziato come «per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

«Per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

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