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Al via confronto su Psr 2021-2022 e piano strategico nazionale 2023-2027 per l’agricoltura calabrese

Agricoltura

Si è concluso il primo webinar dedicato alle strategie per la programmazione del Psr Calabria nel biennio 2021-2022 e degli obiettivi del Piano strategico nazionale 2023-2027, promosso dall’Autorità di Gestione del Programma di sviluppo rurale per l’agricoltura calabrese.

All’incontro erano presenti l’assessore all’Agricoltura e alle risorse agroalimentari, Gianluca Gallo, e l’Adg del Psr, Giacomo Giovinazzo. Con loro, in collegamento da remoto, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria agricole, degli ordini professionali e dei Gruppi di azione locale.

«L’agricoltura calabrese del futuro – ha esordito Gallo in apertura – dovrà basarsi necessariamente sulla settorializzazione del Psr, con l’emanazione di bandi destinati a investimenti sulle singole filiere, che siano snelli e garantiscano risposte rapide ed efficaci da parte della burocrazia regionale».

«Tra le filiere da valorizzare, ad oggi trascurate – ha spiegato ancora Gallo –, ci sono quelle della frutta a guscio, delle drupacee, della frutta tropicale, del fico, dell’apicoltura, così come i settori dell’agriturismo, delle vendite dirette, del risparmio idrico e dell’ingegneria naturalistica». In evidenza anche il ruolo dell’olivicoltura, per la quale Gallo ha annunciato «un bando specifico del Psr».

«Per investire su questi settori – ha precisato – sono necessarie le risorse della nuova programmazione biennale, insieme a quella della Next generation, che dovranno essere impegnate in bandi specifici ma anche nello scorrimento di graduatorie di bandi già in essere».

«L’assessore, a tal proposito – è scritto ancora –, ha aggiunto che le somme destinate agli investimenti non ancora iniziati alla data del 30 giugno verranno revocate per contribuire realmente allo sviluppo dei territori rurali calabresi, anche attraverso la modifica del “Pacchetto giovani”, per un reale ricambio generazionale e occupazionale».

Secondo Gallo, inoltre, «le parole chiave della prossima programmazione dovranno essere innovazione, formazione, cooperazione e promozione, da esplicitare nella redazione di un piano agricolo e di un piano forestale regionale, coinvolgendo l’Arsac e le università calabresi».

«Attraverso questi pilastri – ha sottolineato ancora – bisogna ricostruire l’immagine della Calabria. Bisogna puntare sui nostri marcatori identitari, come il biologico, sul quale dobbiamo continuare ad investire anche per aumentare le produzioni. I nostri prodotti dovranno avere una connotazione specifica ed essere caratterizzati dalla tracciabilità e dalla garanzia della sicurezza alimentare».

L’Adg Giovinazzo, inoltre, ha spiegato che «la Commissione europea ha disposto una proroga di due anni della durata dei Psr 2014/2020 e che il periodo di attuazione terminerà il 31 dicembre 2025».«Si tratta – ha continuato – di una programmazione atipica: per poter utilizzare i nuovi fondi bisognerà presentare una modifica del Psr corrente che inserisca le due annualità finanziarie aggiuntive. Tale modifica non è stata ancora presentata in quanto è in corso una discussione tra le Regioni in relazione alla divisione della quota comunitaria di cofinanziamento».

Secondo le direttive della Commissione europea, ha spiegato ancora l’Adg, «le risorse dovranno sostenere principalmente le misure legate alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, del benessere degli animali e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, obbligando gli Stati membri a dotarsi di schemi per il clima e l’ambiente (eco-schemi) che genereranno un pagamento annuale aggiuntivo per ettaro agli agricoltori impegnati a osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. Il 5% del contributo Feasr del Psr, inoltre, sarà destinato allo sviluppo locale, ai servizi di base, alla crescita dell’occupazione, all’inclusione sociale».Il confronto su questi temi proseguirà nei prossimi giorni con nuovi incontri e appuntamenti. (rcz)

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