La Calabria è la prima regione ad avviare investimenti con Pnrr per ammodernare i frantoi

La Calabria è la prima regione ad avviare investimenti, con i fondi del Pnrr, per ammodernare i frantoi.

La conferma arriva da Arcea, che nei giorni scorsi ha avviato le procedure di liquidazione dei primi tre milioni di euro legati al bando, pubblicato a fine 2023, di cui nei mesi scorsi era stata definita la graduatoria definitiva.

La misura è finalizzata a sostenere la filiera olivicola che, per vocazione identitaria e valenza economica ed ambientale, è da sempre essenziale per la crescita della Regione: l’olivicoltura calabrese, caratterizzata dalla presenza di più di 100 differenti varietà coltivate su oltre il 24% della superficie agricola complessivamente utilizzata, costituisce un tesoro di biodiversità, arricchito da Dop e una Igp, con 70.000 ettari di coltivazioni bio ed una produzione che fa della Calabria la seconda regione più produttiva del Paese, grazie ai circa 700 frantoi operanti sul territorio.

«Nella nostra terra – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – l’olivicoltura rappresenta un pezzo di storia, ma anche un motore di sviluppo economico, ambientale e culturale da sostenere ed anzi potenziare, per favorire qualità e competitività attraverso misure che consentano la salvaguardia e l’espansione del settore».

Da qui la scelta di utilizzare anche le risorse messe a disposizione dal Pnrr, pari a 16.567.725,31 euro, per accrescere la sostenibilità del processo produttivo con l’introduzione di macchinari e tecnologie capaci di migliorare le performance ambientali dell’attività di estrazione dell’olio extravergine di oliva, oltre che di ridurre la generazione di rifiuti e favorirne il riutilizzo a fini energetici.

Da segnalare anche l’obbligo di seguire percorsi di formazione in tema di produzione e degustazione degli oli Evo. Per garantire il finanziamento anche delle istanze giudicate meritevoli ma prive – al momento – di copertura, la Regione si è già attivata per intercettare risorse aggiuntive, ottenendo da subito un milione aggiuntivo e richiedendone altri 4.

Il rinnovo degli impianti tecnologici contribuirà anche al miglioramento della qualità degli olii e ad un generale incremento della sostenibilità della filiera olivicolo-olearia.

Peraltro, secondo criteri che fanno anche in questa circostanza della Calabria un caso unico, la concessione dei finanziamenti è stata abbinata all’obbligo (per gli operatori dei frantoi) di partecipare a corsi di molitura e (per i titolari degli stessi) a laboratori di assaggio, al fine di accrescere competenze degli addetti del settore e qualità del prodotto.(rcz)

Agricoltura e pesca, al via confronto in Regione per crisi col Movimento Unitario

Approfondire il confronto e verificare la praticabilità di possibili azioni da assumere a livello regionale e da prospettare alle istituzioni nazionali. È questo l’obiettivo del confronto tecnico che si terrà, nei prossimi giorni, , tra i rappresentanti del Consiglio unitario e i funzionari della Regione come concordato con l’assessore all’Agricoltura della Calabria, Gianluca Gallo, lo scorso 28 febbraio.

All’incontro, infatti, Gino Brugnano, Luana Guzzetti e Tommaso Gualtieri (allevatori e agricoltori dell’area Jonica) e Gianni Fabbris per il Gruppo di Contatto con le istituzioni del Consiglio Unitario Nazionale, hanno illustrato a Gallo gli elementi fondamentali del documento su cui si stanno sviluppando le manifestazioni degli agricoltori in diverse regioni italiane e chiarito come obiettivo principale della mobilitazione è quello di porre al Paese ed alle istituzioni la gravità della crisi delle piccole e medie imprese dell’agricoltura, dell’allevamento, della pesca, della trasformazione artigiana e della piccola distribuzione resa ancor più insopportabile dall’aumento della capacità del Made in Italy di espandere i propri guadagni.

L’assessore Gallo ha condiviso la sottolineatura che mette in evidenza la grande difficoltà delle piccole e medie imprese produttive Calabresi ed ha dato conto degli sforzi della Regione di dover fare i conti con una fase di congiuntura che investe l’intero Paese e tutta l’agricoltura mediterranea del Sud dell’Europa e che incide in maniera pericolosa per la Calabria contribuendo ad indebolirne il tessuto economico e sociale.

Sforzi che hanno portato la Regione a compiere azioni importanti intervenendo, per esempio, con iniziative sull’indebitamento delle aziende calabresi (Fondo Finagri dotato di 25 milioni di Euro con la possibilità per le piccole e medie imprese di ristrutturare la debitoria a breve ammortizzandola nel lungo periodo) o per tamponare l’emergenza sulla epidemia di bluetong su cui sono già state messe in campo diverse iniziative anche venendo incontro alle sollecitazioni della Rete degli Allevatori del Movimento Salviamo l’Allevamento.

«Certo – ha sostenuto l’Assessore  – i fattori della crisi delle piccole e medie imprese calabresi di agricoltura e pesca sono dentro il quadro nazionale ed internazionale e la Regione Calabria non può che essere interessata a partecipare e contribuire allo sforzo insieme alle altre Regioni e di concerto con le istituzioni nazionali, per concentrare, organizzare e ottimizzare gli obiettivi».

Fabbris ha chiarito ulteriormente la proposta del Movimento in campo, spiegando come «la sollecitazione alle Regioni è quella di produrre atti che documentino la realtà, oltre ogni generico e fumoso approccio, e, concretamente, forniscano uno screening realistico della situazione per sottoporlo ai livelli istituzionali sovra regionali (come la Conferenza Stato Regioni, il Governo e il Parlamento) perché si possa comporre il quadro delle crisi ed assumere, anche concertando misure in deroga contrattate in Europa, le iniziative indispensabili ad affrontare la gravissima crisi dell’acqua e della sua gestione e disponibilità e per evitare il tracollo di interi settori e di aree regionali come quelle della Calabria interessata, per esempio, da fortissime crisi nel settore dell’agrumicoltura, della cerealicoltura, dell’allevamento per le ricorrenti zoonosi che si vanno cronicizzando o di diverse marinerie costiere».

Quattro gli assi su cui concentrare il confronto e avviare la ricognizione per possibili iniziative di emergenza:

  • la messa in campo di un intervento forte e strutturale sull’indebitamento di sistema legato alle crisi di settori specifici che rafforzi e valorizzi quanto la Regione ha già messo in campo;
  • l’individuazione di quali sono i settori regionali maggiormente colpiti dal dumping di prodotti importati senza che venga garantito il rispetto degli standard ambientali, sociali e di sicurezza per la salute imposti ai produttori calabresi al fine di prospettare interventi per garantire il rispetto del principio di reciprocità;
  • una ricognizione dei costi produttivi reali delle aziende calabresi in modo da integrare le indicazioni contenute dal “Decreto Lollobrigida” di Luglio che ha opportunamente istituito la soglia minima dei costi produttivi delle aziende al di sotto dei quali i contratti commerciali sono illegittimi, anche per prospettare ad ISMEA elementi concreti su cui assolvere al mandato conferito con il decreto del Ministro e e rendere operativa l’indicazione del decreto;
  • il rafforzamento del confronto già avviato con la Rete interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio sulle iniziative necessarie per contrastare le epizoozie e le zoonosi in Calabria e il confronto sulle maggiori criticità delle marinerie calabresi più esposte.

Con l’impegno a tenere l’incontro tecnico e di approfondimento nei prossimi giorni, terminato l’incontro in Regione con l’Assessore Gianluca Gallo, la delegazione del Consiglio Unitario Calabrese con Gianni Fabbris si è recata a Crotone per incontrare il Presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, cui sono stati illustrati i documenti della vertenza e per cui è stata discussa l’opportunità di convocare una iniziativa del Consiglio Provinciale cui proporre l’adozione di atti di sostegno alle richieste. Sempre presso la provincia di Crotone si è tenuto anche l’incontro con il Sindaco di Umbriatico, Pietro Greco, allevatore con cui è stato definito il percorso operativo per l’apertura di uno sportello di assistenza e ascolto degli allevatori colpiti dalle epizoozie (TBC, BRC e Blue Tong) a sostegno delle esigenze di un settore decisivo per il territorio da troppo tempo lasciato nell’incertezza. (rcz)

IL COMPARTO AGROALIMENTARE È IL CUORE
PULSANTE DELLA CALABRIA: PORTA 29 MLD

di ELIA FIORENZA – La Calabria contribuisce con un valore aggiunto annuo di circa 29 miliardi di euro, sostenendo un’economia prevalentemente orientata al settore terziario, seguito dall’industria e dall’agricoltura. Il comparto agroalimentare si distingue per la qualità delle sue produzioni locali e rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia regionale. Le principali colture includono fichi, agrumi, drupacee e uva, oltre a cereali come frumento e segale.

L’olivicoltura e la produzione di agrumi caratterizzano il paesaggio agricolo, con un’abbondante raccolta di arance, clementine, fichi e cedri. Tra i prodotti più rappresentativi della regione spiccano il bergamotto, il rosmarino, il gelsomino e la liquirizia. Quest’ultima, in particolare, vanta una lunga tradizione e un riconoscimento ufficiale: la Liquirizia di Calabria Dop. Dal 2011, questo prodotto ha ottenuto la denominazione di origine protetta dall’Unione Europea, garantendo qualità e autenticità.

Negli ultimi anni, la produzione di liquirizia è stata incentivata, portando alla coltivazione e raccolta di circa 1.000 ettari di liquirizieti, sia spontanei che coltivati, con una produzione media annua di 2.500 tonnellate di radici. Numerosi prodotti calabresi vantano marchi di qualità IGP, tra cui la Cipolla Rossa di Tropea, le Clementine di Calabria, il Limone di Rocca Imperiale, la Patata della Sila, il Finocchio di Isola di Capo Rizzuto, l’Olio di Calabria e il Torrone di Bagnara. Anche il settore apistico ricopre un ruolo significativo, favorito da un ambiente incontaminato. Con circa 100.000 alveari censiti nel 2019, la Calabria è tra le principali regioni italiane per la produzione di miele. La pratica del nomadismo, diffusa tra gli apicoltori, sfrutta la varietà di pascoli disponibili nelle aree agrumicole della Piana di Sibari e nelle zone ricche di Eucalipto del Crotonese. La coltivazione del riso assume un ruolo strategico, grazie alla presenza della Società Agricola Terzeria e della riseria Magisa.

Ogni anno vengono prodotti tra gli 8.000 e i 10.000 quintali di risone, trasformati in varietà pregiate come arborio, carnaroli e riso nero. L’olivicoltura affonda le sue radici in una tradizione secolare. Le varietà autoctone, tra cui Dolce di Rossano, Grossa di Gerace, Carolea, Cassanese, Ottobratica e Sinopolese, coprono una superficie pari al 17,3% della produzione nazionale di olive da olio. La Calabria ospita 718 frantoi attivi, a conferma della rilevanza del settore. La Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP si distingue per le sue qualità nutrizionali e organolettiche. La filiera, che coinvolge oltre 1.600 operatori, genera un valore di consumo pari a 60 milioni di euro. Ricca di antiossidanti e minerali essenziali, questa varietà viene definita “oro rosso di Calabria”. Il settore vitivinicolo si estende su circa 10.000 ettari, distribuiti in territori collinari e montani.

La produzione annua si attesta sui 368.000 ettolitri di vino, di cui il 43% è rappresentato da vini Dop e il 34,6% da vini Igp. Tra le denominazioni più rinomate figurano Cirò Doc, Savuto Doc e Greco di Bianco Doc La viticoltura calabrese ha radici antiche, arricchite nel X secolo dall’arrivo dei monaci orientali, che introdussero nuove tecniche di coltivazione. L’agroalimentare calabrese si distingue per l’eccellenza dei suoi prodotti certificati. La regione conta 12 marchi Dop e Igp, tra cui tre oli extravergine d’oliva Dop e l’olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria Dop. Tra i salumi spicca la Soppressata di Calabria Dop.

La Bivongi Doc, situata nella valle bizantina dello Stilaro, in provincia di Reggio Calabria, rappresenta una delle denominazioni vinicole più antiche, testimonianza di un patrimonio enologico tramandato nei secoli.

L’insieme di queste produzioni conferma il ruolo centrale dell’agroalimentare nell’economia calabrese, esaltando un connubio tra tradizione e innovazione che valorizza il territorio e le sue risorse. (ef)

 

Agricoltura, costituito il Coordinamento Akis per innovare il settore

Rafforzare la cooperazione tra istituzioni, imprese agricole, ricercatori e altri attori del settore per promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel comparto agricolo regionale. È questo l’obiettivo di Akis – Agricultural Knowledge and Innovation Systems, uno strumento strategico messo in atto dall’UE per perseguire l’obiettivo trasversale della Pac 2023-2027.

«Akis rappresenta una grande opportunità per la Calabria –  ha commentato l’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo – perché attraverso un partenariato multidisciplinare permetterà di affrontare le sfide emergenti del settore, come il cambiamento climatico, la digitalizzazione, la biodiversità e la sicurezza alimentare, favorendo allo stesso tempo la crescita di un’agricoltura innovativa e sostenibile».

«Il nostro impegno – ha concluso Gallo – è quello di garantire che le pratiche agricole siano all’avanguardia e in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento».

Il Coordinamento regionale Akis avrà il compito di sviluppare una rete di collaborazione tra i diversi attori coinvolti nel sistema agricolo regionale, tra cui enti di ricerca, università, aziende agricole, istituzioni locali, associazioni di categoria e altre realtà che operano nel settore.

Sarà, inoltre, un punto di riferimento per la promozione di iniziative di formazione e aggiornamento professionale per gli agricoltori, con l’intento di rafforzare la loro capacità di adottare nuove tecnologie e approcci sostenibili. (rcz)

BEI: 100 milioni alla Regione Calabria per agricoltura e infrastrutture sostenibili

Sono 100 milioni la somma che la Banca europea per gli investimenti ha destinato alla Calabria per l’agricoltura e infrastrutture sostenibili.

Ciò è stato possibile grazie agli accordi di finanziamento sottoscritti con la Regione, con l’obiettivo di favorire l’occupazione giovanile, lo sviluppo di infrastrutture moderne e la transizione ecologica attraverso pratiche agricole sostenibili, mobilità pulita ed efficienza idrica. Ad annunciarlo, la Vicepresidente Bei, Gelsomina Vigliotti, e il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in occasione della presentazione dell’attività del Gruppo BEI in Italia nel 2024 a Roma.

I finanziamenti da 100 milioni di euro siglati oggi rappresentano le prime tranche da 50 milioni, parte di due pacchetti finanziari più ampi da 300 milioni di euro complessivi approvati dalla BEI a favore della Regione Calabria. Questi finanziamenti, a condizioni vantaggiose e dalla durata di 25 anni, contribuiranno a sostenere investimenti per complessivi 1,6 miliardi di euro.

Il primo pacchetto finanziario punta a rendere l’agricoltura più sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici, promuovendo una transizione verso pratiche di pesca responsabile e la tutela della biodiversità marina. Grazie al finanziamento della Bei, sarà possibile avviare oltre 1.200 nuove imprese agricole gestite da giovani, modernizzare più di 2.500 aziende e fornire formazione a oltre 10.000 persone su temi quali agricoltura biologica, allevamento sostenibile e innovazione. Inoltre, il progetto prevede la conversione di oltre 115.000 ettari a coltivazioni biologiche e la messa in sicurezza di ulteriori 100.000 ettari per prevenire il dissesto idrogeologico. Un’importante componente digitale garantirà infine l’accesso alla banda larga a più della metà della popolazione rurale.

Il secondo pacchetto è orientato a migliorare la sostenibilità ambientale della Regione con interventi mirati alla mobilità ecologica e all’economia circolare. I fondi della BEI saranno utilizzati per l’acquisto di otto treni bimodali (elettrico-diesel), oltre che per ridurre le perdite idriche nella rete regionale, potenziandone la sua resilienza contro futuri eventi meteorologici estremi. Il progetto comprende anche interventi volti a migliorare il riciclo e il recupero dei rifiuti, con l’obiettivo di ridurre l’impronta ambientale. Infine, sono previsti alloggi a energia quasi zero (nZEB), tra riqualificazione di alloggi esistenti e la costruzione di nuovi, per circa 900 studenti delle Università di Cosenza e Catanzaro, oltre a nuovi centri di accoglienza destinati a migranti e rifugiati.

«Ripartiamo nel 2025 con la firma di due importanti accordi di finanziamento che renderanno la Regione Calabria più sostenibile, efficiente e resiliente – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Bei –. Investire in pratiche agricole ecologiche, sostenere l’imprenditorialità e la formazione dei giovani, acquistare treni bimodali e realizzare infrastrutture a basse emissioni di carbonio, come alloggi per studenti e centri di accoglienza per migranti e rifugiati, è cruciale per accelerare la transizione ecologica e promuovere lo sviluppo economico e inclusivo del territorio».

«Questi accordi – ha concluso – confermano l’impegno della Bei nel supportare la sostenibilità ambientale e la coesione sociale ed economica in Europa».

«Ringrazio la Bei per aver siglato due importanti accordi di finanziamento con la mia Regione, per favorire lo sviluppo e la modernizzazione dell’agricoltura e la realizzazione di infrastrutture sostenibili – ha detto il presidente Occhiuto –. Si tratta di misure progettuali in grado di rappresentare una grande opportunità per la Calabria e per i nostri giovani imprenditori agricoli al fine di sostenere politiche green, come la conversione dei terreni a coltivazioni biologiche, favorendo la prevenzione del dissesto idrogeologico».

«Si avrà, inoltre – ha continuato – l’occasione per modernizzare la nostra rete infrastrutturale, affinché sia sempre più sostenibile e in linea con la transizione ecologica. La Calabria è una Regione desiderosa di rinnovarsi e di stare al passo con i tempi».

«I nostri giovani, che rappresentano il più grande investimento su cui puntiamo oggi – ha concluso – hanno voglia di mettersi in gioco, sviluppare competenze e aspirazioni, rimanendo nella propria terra che deve essere però sempre più moderna, innovativa e sostenibile». (rrm)

Approvata in Consiglio regionale la legge su Agricoltura sociale

Il Consiglio regionale ha approvato, su iniziativa e proposta dei consiglieri Gianluca Gallo, Filippo Mancuso e Katya Gentile, la legge tema di agricoltura sociale.

Nell’articolato normativo, che si prefigge di tutelare le fasce deboli attraverso il coinvolgimento di imprese agricole, istituzioni pubbliche, cooperative sociali e consumatori responsabili, spicca il ruolo delle fattorie sociali, centri di servizi in cui la coltivazione dell’orto, la cura degli animali, il ciclo biologico e naturale possano offrire stimoli per interventi di socializzazione, formazione e supporto all’educazione, a sostegno anche delle finalità imprenditoriali dell’attività, messa nelle condizioni di beneficiare di un più stretto rapporto col territorio e di nuove relazioni e opportunità di mercato.

«La Calabria, pur basata economicamente su un comparto agroalimentare di qualità ed in forte crescita – ha commentato Gallo, anche nella sua veste di assessore regionale all’agricoltura – presentava notevoli ritardi sotto questo particolare aspetto. Un vulnus grave, che oggi viene sanato aprendo a scenari inediti: nelle aziende agricole l’attività produttiva potrà essere affiancata da servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a sostegno di soggetti svantaggiati e a rischio di marginalizzazione i quali, a loro volta, potranno così accedere a percorsi di riabilitazione psico-fisica, sociale e lavorativa che ne favoriscano l’integrazione sociale, a tutto vantaggio anche delle aziende stesse e delle aree rurali».

In particolare, attraverso la legge di fresca adozione, che quanto agli aspetti di dettaglio sarà seguita da un regolamento attuativo, viene istituito l’elenco regionale  delle fattorie sociali e si disciplinano, dal punto di vista amministrativo, gli adempimenti propedeutici all’esercizio delle correlate attività, utilizzando gli immobili ad uso abitativo già esistenti sul fondo, anche attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione, nel rispetto delle disposizioni statali e regionali e degli strumenti urbanistici vigenti in materia edilizia e urbanistica, nonchè della normativa in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche.

Ancora: le azioni di agricoltura sociale potranno essere svolte anche all’esterno delle strutture aziendali e dei beni fondiari nella disponibilità della fattoria sociale, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza e igiene, con facoltà di effettuare la somministrazione di pasti, alimenti e bevande esclusivamente nei confronti dei destinatari delle attivitè. Si istituisce, altresì, un osservatorio regionale, quale luogo di confronto anche con il mondo universitario, per il monitoraggio e l’elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle iniziative di agricoltura sociale sul territorio regionale, come ausilio alla programmazione regionale, anche al fine di facilitare la diffusione delle buone pratiche.

Gli interventi delineati saranno finanziati nell’ambito dei programmi operativi dei fondi strutturali europei coerenti, nonché attraverso il supporto di organizzazioni professionali agricole e dell’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura sociale calabrese. (rcz)

Le sfide dell’agricoltura calabrese tra innovazione e sostenibilità

Ha parlato dello stato dell’agricoltura in Calabria Paola Granata, presidente di Confagricoltura Cosenza, nel corso di un incontro organizzato dal Rotary Club Cosenza Nord.

Presentata dalla presidente Antonietta Converso, giovedì scorso all’hotel Europa, Granata ha parlato dei progressi che l’agricoltura calabrese ha registrato negli ultimi anni in termini di qualità, di innovazione e di sostenibilità ambientale ed umana.

Migliaia di aziende piccole e medie lavorano con passione e competenza – non solo quella tramandata dai padri, ma aprendosi a ricerca e nuove tecnologie rispettose di ambiente e salute – così arricchendo il patrimonio di sapienze ed eccellenze che è dell’intera nazione.

I risultati danno conto, tra l’altro, di una regione è seconda solo alla Puglia per quantità di olio prodotto, mentre una nota di merito va assegnata al Cosentino per essersi meglio organizzato per andare sui mercati nazionali e internazionali, come testimonia il successo delle clementine.

Non mancano, però, le negatività: la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da altre nazioni a prezzi più bassi pur senza una qualità comparabile a quella italiana e calabrese; la incapacità propria della nostra regione di fare rete e creare Consorzi di produttori che difendano prezzi e valore della terra e del lavoro; la scarsa riconoscibilità delle specificità calabresi sulla scena nazionale.

Paola Granata ha lamentato, ancora, la disattenzione di fatto, da parte del mondo politico verso un settore fondamentale come quello agricolo, mentre occorrerebbero misure mirate a sostegno delle aziende che affrontano sfide tanto importanti quanto gravose.

Attorno ai temi toccati si è sviluppato un interessante dibattito con i soci e l’Assistente del Governatore Sergio Nucci, presente alla serata il Governatore eletto Dino De Marco.
In conclusione, ad essere tirati in ballo sono stati i consumatori.

Terminali del complesso processo che nasce dalla terra, passa dalle aziende ed è indirizzato ai mercati, sta nelle loro scelte il potere di condizionare produttori, politica e grande distribuzione nella ricerca del meglio, della qualità reale, contrastando la contaminazione da parte di altri mercati non all’altezza degli standard nazionali. (rcs)

La Commissione UE accoglie le richieste della Regione: nuove risorse per l’agricoltura

La Commissione Europea ha autorizzato la modifica finanziaria del PSR Calabria 2014-2022 richiesta dalla Regione rendendo, così, disponibili nuove risorse per l’agricoltura calabrese.

La conferma arriva dal Dipartimento Agricoltura, che il 24 ottobre scorso aveva avanzato precisa istanza in tal senso, in coda ad un attento lavoro di concertazione con gli uffici competenti.

«In meno di un mese – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – si è riusciti a chiudere positivamente una partita alquanto rilevante per l’agricoltura calabrese, anche grazie agli ottimi rapporti instaurati con la Commissione UE ed in particolare con l’ufficio sviluppo rurale, guidato da Filip Busz, con il coordinamento di Andrea Incarnati per la programmazione 2014-2022, e con il referente per le principali regioni del Sud Italia, Leonardo Nicolia, che in stretto raccordo con il dipartimento Agricoltura si sono prodigati per l’ottenimento di questo risultato in tempi brevissimi. Saremo pertanto in grado di rimodulare e investire risorse che rischiavano di andare perdute».

Nello specifico, attraverso la modifica autorizzata da Bruxelles, sarà possibile ricalibrare la dotazione finanziaria di diverse misure strutturali negli ultimi anni pesantemente condizionate da fattori esterni quali la pandemia, il conflitto russo-ucraino, le numerose epidemie diffusesi in ambito zootecnico, le avversità climatiche.

Dal generale al particolare: per quanto concerne la Misura 4, destinata agli investimenti di ammodernamento, ristrutturazione ed innovazione all’interno delle aziende agricole finalizzati al miglioramento della competitività e della sostenibilità ambientale, preso atto della difficolta di spesa delle aziende, che avrebbe comportato un rischio di disimpegno di circa 40 milioni di euro, sono stati attivati nuovi bandi di rapida attuazione (protezione culture e fornitura arredi ed attrezzature per agriturismi), per complessivi 25 milioni di euro, mentre gli ulteriori 15 milioni saranno ora utilizzati per incrementare la Misura 13, relativa alla indennità compensativa per zone montane e svantaggiate.

Altre importanti economie di spesa, destinate sempre ad incrementare la Misura 13, provengono dalla Misura 6 (recante sostegni per le nuove imprese), da cui sono stati attinti circa 7,7 milioni di economie, e dalla Misura 8 (interventi per aumentare le superfici boscate) da cui sono stati recuperati altri 17 milioni. (rcz)

Agricoltura, da Arcea altri 17 mln per Domanda Unica

Sono altri 17 mln di euro la somma in pagamento per la Domanda Unica 2024. Lo ha reso noto l’Assessorato regionale all’Agricoltura, confermando che l’ente pagatore Arcea ha impresso un’ulteriore accelerazione alle procedure legate alla corresponsione di quanto dovuto a titolo di anticipo, in favore di migliaia di piccole e medie aziende agricole calabresi.

Il relativo provvedimento, adottato nei giorni scorsi, è di importo pari a 16.935.897 euro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 48 milioni già erogati con i primi tre acconti, per un totale di poco superiore ai 65 milioni in un mese.

«Garantire certezze – ha commentatoa≤ l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – è fondamentale ai fini dello sviluppo del comparto agricolo, strategico per la crescita della Calabria. Altrettanto importante è assicurare liquidità a tante aziende, duramente segnate da avversità climatiche e aumento dei prezzi delle materie prime».

Intanto, con distinto decreto, Arcea ha dato corso alla liquidazione di 42.871.104,17 euro a valere sulla Misura 13 del Psr, sempre come acconto per l’indennità compensativa, a favore delle aziende agricole operanti nelle aree montane o in zone comunque caratterizzate da svantaggi naturali. (rcz)

Agricoltura, da Arcea l’anticipo di altri 35mln di euro per domanda unica

Arcea ha avviato le procedure legate alla corresponsione di quanto dovuto per la Domanda Unica 2024, a titolo di anticipo, a favore di migliaia di piccole e medie aziende agricole calabresi, per un controvalore di circa 35 milioni di euro.

Lo ha reso noto l’Assessorato all’Agricoltura. Intanto, è in corso il pagamento della terza tranche: nel complesso, liquidati quasi 50 milioni.

«Questa somma – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo –   si aggiunge ai quasi 14 milioni già erogati con i primi due acconti, per un totale di poco meno di 50 milioni: un’importante boccata di ossigeno per un comparto essenziale nella vita e nell’economia della Calabria e per tantissimi agricoltori che quotidianamente profondono impegno, energie e sacrifici». (rcz)