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Approvato il Bilancio di Previsione della Regione Calabria

Il Consiglio regionale ha approvato il Bilancio di previsione 2023-2025 della Regione Calabria. Un documento «contabile improntato al principio della prudenza», in cui ci sono 5,8 miliardi destinati alla sanità e alle spese di carattere obbligatorio. Per la sanità, infatti, sono destinate oltre 4,02 miliardi, ossia il 693% del totale.

Una somma che, tuttavia, afferisce «in gran parte a risorse a destinazione vincolata – si legge nel documento – vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate. Rientrano in tale ambito le risorsa destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (4,02 miliardi circa, il 69,4%)… Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano invece a circa 773 milioni, pari al 13,3% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in leggero aumento rispetto alle previsioni effettuate nel bilancio 2022-24 annualità 2022».

Gli oltre 4,09 miliardi saranno trasferite «alle aziende sanitarie e ospedaliere e pertanto, se la rilevanza della spesa per la tutela della salute viene valutata in termini di pagamenti, il peso del settore sanitario sulla spesa complessiva regionale si avvicina certamente, in termini di cassa, all’80% del totale erogato».

Nel documento, inoltre, il dato della mobilità passiva si attesta a oltre 264 milioni. Le spese di funzionamento per il personale del Consiglio e della Giunta (24%) coprono circa un quarto della disponibilità totale.

Dopo la relazione del consigliere Antonio Montuoro, presidente della II Commissione “Bilancio e programmazione Economica”, è intervenuto Antonio Lo Schiavo (Misto), parlando di «solito bilancio, ingessati,  con una limitata disponibilità di risorse autonome e dove la maggior parte dei fondi e delle risorse sono già vincolate».

Amalia Bruni (Misto), nel suo intervento ha evidenziato «la necessità di rispettare i tempi delle Conferenze dei capigruppo e la convocazione del Consiglio per essere messi nelle condizioni – ha detto – di studiare gli emendamenti». Parlando della sanità, Bruni ha ricordato che ««già la Corte dei Conti ha bacchettato questa maggioranza, è inutile aggiungere altro. Resta il nodo ella sanità: i Lea sono scesi a 125, cosa è stato fatto in quest’anno? Poi non posso non parlare di Azienda Zero, un coniglio dal cilindro che a distanza di un anno non ha prodotto nulla».

Ferdinando Laghi (Dema) ha evidenziato alcune questioni di metodo. «Ci siamo ritrovati ad esaminare – ha detto – un documento farraginoso e troppo articolato. Sarebbe il caso di snellirlo per le future edizioni. Essendo un atto fondamentale per l’attività di programmazione, deve essere comprensibile per gli addetti ai lavori e ai non addetti ai lavori e per capire cosa intende fare il governo della nostra Regione e dove voglia andare».

Ernesto Alecci (PD), pur riconoscendo «il fatto che ci troviamo di fronte ad una situazione complicata», ha ricordato che «è compito della politica definire la costruzione del futuro della nostra regione e gli obiettivi e le strategie da mettere in campo. Ma leggendo il documento contabile, non si comprende quale sia l’idea che ha la Giunta della Regione».

Il consigliere del Pd Raffaele Mammoliti, partendo dal dato delle «risorse insufficienti che emergono dalla manovra a causa dell’inedita crisi nella quale siamo costretti ad operare», ha proposto «un cambio di metodo, mettendo in correlazione gli strumenti e le risorse che sono disponibili ed i provvedimenti disponibili per affrontare la drammatica criticità che siamo costretti ad affrontare».

E sui “tanti vincoli che blindano il Bilancio”, Mammoliti ha invitato il Consiglio «a cominciare ad aggredire queste limitazioni, a partire dal contenzioso, sul quale serve agire con decisione».

Domenico Bevacqua, capogruppo del PD, ha annunciato l’astensione del suo gruppo sul documento contabile, definendolo «non veritiero».

Bevacqua ha parlato di un Bilancio «che non è politico – ha detto – ma fatto dal dirigente del settore. Manca la politica in questo documento e quando mancano la politica ed il coraggio della politica, tutto diventa più fragile, e diventa motivo di preoccupazione perché non si vede la determinazione di fare chiarezza sulle vere criticità di questo Bilancio».

Per Bevacqua «si tratta di un bilancio non veritiero e dovremmo dirlo con chiarezza ai calabresi. Siamo ancora davanti a prassi che vengono da un passato decennale, con responsabilità di tutti gli schieramenti che hanno governato e che hanno permesso che si venisse a  creare questa montagna di residui attivi e passivi che diventeranno debiti per le nuove generazioni».

«E se è vero che da quando è stata imposta la parificazione del bilancio – ha chiesto il capogruppo dem – è sempre più stretto il margine di azione della politica, alcuni interrogativi abbiamo il dovere di porli. Se il 70% delle risorse dei bilanci viene destinato alla sanità com’è possibile che non si registri un minimo miglioramento dei Lea e dei servizi offerti? Se alcuni Enti partecipati continuano ad essere un pozzo senza fondo e hanno sempre bisogno di nuovi stanziamenti, qualche domanda questa classe dirigente dovrebbe porsela».

«Serve mettere dei punti fermi su questioni fondamentali  – ha sottolineato – come queste e chiedo che il presidente Mancuso voglia inserire all’ordine del giorno dei prossimi Consigli regionali un dibattito su enti strumentali e partecipate, ma anche uno sul Piano operativo sanitario, che abbiamo letto insieme al Def, ma che merita un’autonoma discussione».

«Senza un confronto ampio e approfondito su temi importanti per il futuro della Calabria – ha concluso – tra questi anche il Pnrr e la programmazione della spesa europea,  non riusciremo ad invertire la rotta e a rendere davvero efficace la nostra azione politica».

Giacomo Crinò, capogruppo Forza Azzurri, ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un documento «che riserva attenzione al territorio della Locride».

«Per la determinazione e la celerità di allestimento dello strumento finanziario – ha aggiunto – un plauso per il lavoro svolto va al presidente Roberto Occhiuto e alla Giunta tutta nonché alla Commissione Bilancio. Nelle possibilità di manovra hanno trovato spazio diversi ed importanti provvedimenti, frutto di una intesa sui trasferimenti finanziari agli enti locali. È un segnale positivo del fatto che la Regione vuole essere in maniera concreta a fianco del sistema territoriale per dare risposte in uno scenario di incertezze e per supportare la crescita della comunità regionale».

«In tema di agricoltura – ha proseguito – si segnala il primo, storico, finanziamento per l’Elaioteca regionale denominata “Casa degli oli extravergini d’oliva di Calabria” quale associazione nata con le finalità di studiare, promuovere e valorizzare gli oli calabresi con particolare attenzione agli oli extravergini d’oliva a denominazione di origine protetta (Dop) e a indicazione geografica protetta (IGP).  Sulla cultura e valorizzazione dei borghi, il tassello è rilevante: per la prima volta, trova spazio in manovra il Festival del Rinascimento Calabrese-Palio di Ribusa di Stilo, una delle feste storiche più importanti dell’intero Mezzogiorno d’Italia». 

«Con un mio emendamento, poi, il Castello Normanno di Stilo – ha spiegato – sarà destinatario di un finanziamento storicizzato per l’adeguata ed efficiente gestione dello stesso nonché per la sua valorizzazione, con la possibilità di programmazione di attività culturali sullo stesso sito. Con legge regionale, il Castello di Stilo rientrerà nella rete dei Castelli storici di Calabria. Politiche sociali: finanziamento per l’Associazione Misericordia di Gioiosa Jonica finalizzato all’acquisto di una ambulanza che servirà tutto il territorio Locrideo».

«In tutto ciò – ha concluso – altre somme previste per i nostri Comuni per interventi di rigenerazione e rifunzionalizzazione che seguono quelle già impiegate in sede di assestamento». (rrc)

 

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