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Caro bollette, Confesercenti RC lancia la campagna d’ascolto per aiutare le imprese reggine

L'OPINIONE / Claudio Aloisio: La delusione per lo scarso interesse per il 50° dei Bronzi

Parte il 20 ottobre, a Reggio Calabria, la campagna d’ascolto promossa da Confesercenti Reggio Calabria, per ascoltare le imprese del territorio che stanno lottando contro il caro bolletta.

«Prenderemo nota dei suggerimenti, delle problematiche, delle richieste – ha spiegato Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti RC – di tutti coloro che con coraggio e abnegazione ogni mattina aprono la saracinesca continuando tra mille difficoltà a lavorare e dare lavoro essendo il motore pulsante del nostro territorio. Un motore da sempre precario e acciaccato, che da decenni avrebbe bisogno di una messa a punto per essere potenziato e reso competitivo, ma che ora rischia di fermarsi definitivamente per mancanza di carburante».

«Solo una chiara strategia nazionale ed europea – ha evidenziato Aloisio – potrà invertire questa tendenza che ci sta portando dritti verso una catastrofe di proporzioni inimmaginabili ma dovrà essere concreta, incisiva e, soprattutto, immediata. Perché il tempo è veramente finito».

«Telefonate, messaggi, incontri – ha proseguito Aloisio –. In questi ultimi giorni si susseguono frenetici i confronti con gli operatori economici reggini tutti dello stesso tenore, venati di angoscia, preoccupazione, paura: “mi è arrivata una bolletta di 12.000 euro, lo stesso periodo dello scorso anno ne pagavo 3.500. Dove prendo i soldi? Il mio fornitore non accetta rateazioni, o pago subito o mi staccheranno la luce”. “Mi è arrivata un’intimazione di pagamento a cinque giorni da agenzia entrate e riscossione che non ho potuto pagare. Mi hanno pignorato il conto. Adesso come potrò lavorare, pagare le bollette, i fornitori, i dipendenti?”».

«Sono solo due esempi di ciò che io e il gruppo dirigente di Confesercenti Reggio Calabria sentiamo giornalmente – ha spiegato –. Vere e proprie tragedie che accadono ora, sotto i nostri occhi, alle quali non possiamo neanche dare risposte risolutive. Il caro bollette, le cartelle esattoriali, i rimborsi dei prestiti richiesti durante la pandemia, l’aumento delle materie prime e i cali di fatturato dovuti alla crisi e al minor potere d’acquisto, sono alla base di una strage silenziosa ma non per questo meno terribile». 

«Migliaia di aziende, non nei prossimi mesi ma nei prossimi giorni – ha detto ancora – rischiano di chiudere per sempre. Imprese sane, che lavorano, ma non sono più in grado di far fronte allo tsunami prodotto dal combinato disposto di questa serie infinita di eventi avversi. E come se non bastasse a Reggio si aggiungono le intimazioni di pagamento della Hermes contenenti la minaccia di pignoramenti se non si procede al saldo del dovuto». 

«Nulla quaestio sulla legittimità di tali richieste – ha concluso – ma sicuramente ci lascia fortemente perplessi e contrariati l’inopportunità dei tempi e dei modi.  Senza voler ribadire che a fronte di costi altissimi vengono erogati servizi a dir poco scadenti, riteniamo non basti affermare pubblicamente di voler essere vicini alle imprese in questo difficilissimo momento senza dar seguito a comportamenti consequenziali, e non ci sembra proprio che questo lo sia. Una situazione drammatica, quindi, che pur con le dovute differenze riguarda tutti i settori economici dell’area metropolitana ormai allo stremo». (rrc) 

 

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