Domani pomeriggio, a Castrolibero, alle 18.30, a Piazza Mario Dodaro, incontro con Antonio Padellaro, giornalista e autore del libro Confessioni di un ex elettore, edito da PaperFirst.
L’evento è il terzo appuntamento della rassegna culturale Impressioni di Settembre.
Conversa con l’autore Alessandro Russo, direttore editoriale di LaCNetwork.
Oltre 22 milioni di cittadini, alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, non sono andati a votare. Sono il 44,90% dei cittadini, quasi la metà della popolazione italiana votante. Cresce l’astensionismo, perché? Antonio Padellaro – giornalista, scrittore, saggista, già direttore de l’Unità e il Fatto Quotidiano – con il suo volume: “Confessione di un ex elettore – Pensare con la propria testa all’epoca della Meloni” (PaperFirst) si interroga su questo monumento all’astensionismo. Il volume è un’indagine sentimentale, – come la definisce lo stesso autore – il racconto di una rottura. Il rapporto tra cittadino e politica viene meno e cresce il senso comune di sfiducia.
Chi sono gli astensionisti? Nella percentuale del non voto, quella giovanile è molto forte. Giovani che non sono cinici o disillusi, ma pragmatici e risolutivi e hanno quesiti che non trovano risposta nelle attuali coalizioni.
Un pamphlet che è una confessione intima ma allargata, caotica e spiazzante, un mix di sentimenti che hanno circondato le elezioni del 2022: rabbia e stanchezza, sentimenti di un malcontento diffuso.
L’autore si interroga su questa rottura, paragonando la politica alle regole del marketing, ed in particolare ai concetti di offerta e domanda. La domanda nella politica è ancora molto forte, di contro però, l’offerta è debole e con il tempo diventa ingannevole. Ed è la ricetta per far allontanare, soprattutto le nuove generazioni, dalla politica. Riavvicinare il cittadino alla politica è possibile, ma serve un’offerta autentica.
Una confessione in cui l’autore si riconosce in quel cittadino tormentato e diviso tra l’andare al seggio e la tentazione di starne lontano. Un atteggiamento di delusione nei confronti della sinistra, che si presenta alle elezioni del 25 settembre 2022, sapendo di perdere, e che sfocia quasi in una comprensione della destra, di cui ci si vergogna. Uno shock per l’elettore che viene sopraffatto da una serie di pulsioni incontrollate: rabbiose, beffarde, ingenue e sconfortanti. (rcs)