CASTROLIBERO (CS) – Una targa per il talento di Desirée Malizia

Un riconoscimento da parte del Comune di Castrolibero ad un vero talento del territorio calabrese Desirée Malizia che, con la sua passione e le sue doti canore, è riuscita a rappresentare la Calabria agli occhi di tutta la nazione grazie alla sua grande ascesa nel programma musicale targato Rai, dal titolo “The Voice Kids”, condotto da Antonella Clerici e con i super giudici: Clementino; Gigi D’Alessio; Loredana Bertè e Arisa.

Questo grande palcoscenico televisivo è stato proprio il punto di partenza per la giovane artista calabrese che ci ha tenuto a ribadire la sua felicità per la targa premio ricevuta dal Comune di Castrolibero.

«Siamo molto felici di dare questo riconoscimento a Desirée. La Calabria deve essere la prima sostenitrice dei suoi talenti e le istituzioni devono far sentire forte il loro appoggio». Ha accolto così il talento di “The Voice”, il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, continuando.

«Auguriamo a Desirée di raggiungere i più grandi traguardi in questo campo della musica che non è facile, lo sappiamo, ma solo chi sogna può veramente osare e io credo che le qualità canore di Desirée, abbinate alle sue doti espressive e interpretative, possano essere caratteristiche vincenti per un successo a tinte nazionali. Noi, come Comune di Castrolibero, vogliamo rendere omaggio al suo talento».

Un supporto importante che è un monito per tutte le istituzioni a sostenere i talenti della nostra terra, a supportarli nei loro percorsi e a non lasciarsi soli nella lunga strada che porta alla maturazione artistica o di qualsiasi altro genere. (rcs)

LA “GRANDE COSENZA”: UN’OCCASIONE DI
POSITIVA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

di CANDIDA TUCCINoi imprenditori abbiamo nel nostro codice genetico la capacità di cavalcare i cambiamenti, di coglierne le opportunità e di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo. Se così non fosse non avremmo nessuna speranza di poter resistere alle regole di mercato, e di questo, la piccola e media impresa italiana è l’esempio più  tangibile rappresentando oggi l’80% del Pil del nostro Paese.

La fusione di Cosenza Rende e Castrolibero sarà un grande cambiamento e perciò una grande opportunità per tutti, amministratori, parti sociali e cittadini di poter realizzare un progetto urbano efficiente, moderno, vivibile e progredito. In particolare, per le imprese della Salute dell’area urbana interessata dal processo di fusione, sarà un’occasione irrinunciabile di fare un passo in avanti verso l’integrazione socio sanitaria dei servizi alla persona attraverso una programmazione socio sanitaria finalmente unitaria ed omogenea per un comprensorio di ben 54 comuni. 

Cosenza Rende e Castrolibero ad oggi, appartengono a distretti socio sanitari diversi: Cosenza va con il Distretto del Savuto che raggruppa 34 comuni, mentre Rende e Castrolibero con il Distretto Valle Crati che raggruppa 20 comuni. Per le politiche di welfare, invece, Cosenza fa parte dell’Ambito Territoriale n.1 che include circa 13 comuni, mentre Rende e Castrolibero dell’Ambito territoriale n. 2 con circa 9 comuni.

Una frammentazione di programmazioni e competenze che sta generando non poche difficoltà. La fusione dei tre citati comuni, invece, comporterà la ridefinizione dei confini geografici dei citati distretti ed ambiti territoriali per cui ne conseguirà una programmazione unica socio sanitaria e socio assistenziale per tutti e 54 comuni rientranti nell’area geografica del Distretto Savuto e Valle Crati ed Ambiti Territoriali n. 1 e n.2. 

Un risultato straordinario che non sfugge a chi, come noi, rappresenta il settore degli erogatori privati di prestazioni sanitarie e sociali e che accoglie nelle proprie strutture, cittadini dei comuni citati che, per via delle loro diverse residenze, seguono spesso iter amministrativi diversi. Un vero controsenso e, soprattutto, per noi imprese un affanno burocratico ulteriore.

Sicuramente un’incombenza per le istituzioni regionali che avranno da ridefinire l’assetto distrettuale ma un investimento di energia indubbiamente utile perché produrrà un grande vantaggio per la comunità e per gli erogatori di prestazioni. Una programmazione socio sanitaria e socio assistenziale unitaria per un comprensorio di 54 comuni consentirà una lettura del fabbisogno maggiormente coerente, eviterà la clonazione di servizi e la duplicazione di interventi con ottimizzazione di costi e miglioramento delle performance salutari. Un risultato positivo, questo, per i percorsi di salute dei cittadini ulteriormente amplificato dalla (anche questa) necessaria riorganizzazione della rete farmaceutica conseguente anch’essa dalla fusione dei tre comuni citati. 

Unico interlocutore politico, un’unica pianificazione, un’ unica lettura del fabbisogno ed una conseguente maggiore razionalizzazione della distribuzione dei servizi sul territorio. 

Occasione, quindi, di poter superare quella frammentazione delle programmazioni dei servizi alla Salute dei cittadini che è ed è stata, storicamente, l’ostacolo principale per il raggiungimento della desiderata integrazione socio sanitaria. 

Una sfida per amministratori e parti sociali che oggi la maggior parte degli stakeholder dell’area urbana coinvolta dal processo di fusione, è pronta ad accogliere con entusiasmo. (ct)

[Candida Tucci è presidente regionale filiera Salute Confapi Calabria]

CASTROLIBERO (CS) – Domenica uno spettacolo teatrale per celebrare Franco Basaglia

Domenica 24 marzo, alle ore 17.30 presso Palazzo Isabella Quintieri di Castrolibero, si terrà l’atto unico “Speranzella – I matti siete voi, Franco Basaglia docet” liberamente tratto da una storia-verità di Gisella Florio per la regia di Aurelia Carbone.

L’evento ha il patrocinio gratuito del Comune di Castrolibero e organizzato da Gisella Florio, della Commissione Cultrura di Castrolibero, scrittrice e autrice della commedia, in collaborazione con Aps Agorà Ets e la compagnia teatrale amatoriale InCastrolibero.

L’evento celebra i cento anni della nascita di Franco Basaglia, psichiatra veneziano, e dare risalto alla legge 180 del 13 maggio 1978 che da lui prese il nome e ne ispirò le linee guida.

La legge Basaglia chiuse i manicomi. Erano questi luoghi di detenzione in cui isolare dal resto del
corpo sociale le persone affette da disagio psichico. Promosse in alternativa un trattamento medico che partiva dal presupposto morale e scientifico che i malati mentali sono persone dotate di una propria identità e di diritti e come tali vanno trattati.

Più in particolare, la legge Basaglia prevedeva: divieto assoluto di costruire nuovi manicomi e graduale chiusura di quelli esistenti;il trattamento sanitario doveva essere volontario. Solo in alcuni casi particolari doveva essere obbligatorio; il malato doveva restare in ospedale solo per un breve periodo di tempo e solo a causa di situazioni di emergenza, difficilmente gestibili dalla persona stessa e dalla famiglia. Prima della legge 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale erano internate nei manicomi le persone “affette per qualunque causa da alienazione mentale”.

Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano inseriti nel casellario penale.Nei manicomi si ritrovava chi era ai margini della società: dai malati di mente ai piccoli delinquenti, alle prostitute e anche gli omosessuali. In questi luoghi erano praticati elettroshock, contenzioni e punizioni corporali.

Basaglia partendo e utilizzando la sua formazione, medica-filosofica, voleva liberare i malati mentali dalle “celle di contenzione” nelle quali erano intrappolati, senza né personalità né dignità. In questo modo, riuscì a convincere i poteri forti che delegittimare le persone con disturbi psichici non è la strada giusta da percorrere. La prima cosa da fare, secondo Basaglia, è sospendere ogni forma di giudizio e considerare l’individuo nella sua interezza, partendo dalla storia di vita, dal ruolo sociale svolto, dalle emozioni e dal malessere, per poi procedere con la diagnosi e la terapia, evitando stigmatizzazioni inutili.

Franco Basaglia restituisce dignità alla malattia mentale, non considerando il paziente come un oggetto da aggiustare, ma una persona da accogliere, ascoltare, comprendere, da aiutare, e non da recludere o da nascondere. Speranzella è un atto unico tratto da una storia vera nata dalla penna eccelsa di Gisella Florio, autrice e scrittrice.

La regia è di Aurelia Carbone. Prima dello spettacolo interverranno Antonio Tiberi, Annamaria Di Rosa, Barbara Mantuano, Rossellina Pietramala. Saranno presenti, Nicoletta Perrotti assessore alla Cultura e Pasquale Villella presidente della Commissione Cultura del Comune di Castrolibero. A seguire un rinfresco per gli ospiti presenti.

Alessandro Giordano, Erica Fuoco, Federica Filice, Giovanni Conte saranno gli attori interpreti della commedia. (rcs)

L’OPINIONE / Guido Greco: Castrolibero non pagherà i debiti di Cosenza

di GUIDO GRECO – C’è nell’aria, all’interno del territorio di Castrolibero, una sensazione forte di unione e spirito di aggregazione che porta, moltissimi cittadini, a combattere per un obiettivo comune: il no alla città unica fra Cosenza, Rende e Castrolibero.

Un’idea scellerata, messa su in modo approssimativo e senza una logica razionale che è tutto tranne che una visione politica che possa migliorare il quotidiano dei cittadini. La città unica non dovrà mai essere un’imposizione calata dall’alto da alcuni consiglieri regionali e in tal senso, c’è da dire anche, che non può esserci fusione senza un vero studio di fattibilità adeguato. Quello attuale è semplicemente un riferimento geografico che unisce sommariamente tre territori. Manca la verifica della compatibilità finanziaria; manca la verifica della compatibilità urbanistica; mancano le certezze per garantire a tutti i cittadini che che miglioreranno le loro condizioni.
Infatti, si possono fare tutti i ragionamenti possibili ma la volontà del popolo è sovrana, solo ad essi spetta la decisione di fondersi  con altri Comuni. Ecco perché, faccio appello a tutti i castroliberesi per firmare la legge che stabilisce che il sì definitivo alla fusione, avviene solo se il parere a favore alla città unica prevale singolarmente nei Comuni, altrimenti si blocca: così come stanno le cose, infatti, i voti provenienti da Castrolibero sarebbero inutili, in quanto, un Comune di 9000 abitanti rispetto ad un Comune di 66.000, come quello di Cosenza, non ha voce in capitolo nel computo totale dei voti.
La fusione completerà il suo iter solo se  prevarrà il sì, singolarmente in ogni Comune. In caso contrario, ci troveremmo davanti ad un atto dittatoriale e in un’ottica anticostituzionale che potrebbe essere un precedente pericoloso e distruttivo per un paese democratico come il nostro.
Il referendum, per questo, è l’unico modo per districare questo dedalo di riflessioni e decisioni: ogni Comune, in modo distinto, l’uno dall’altro, deve decidere in autonomia il proprio futuro. Castrolibero non si estingue sia chiaro. (gg)
[Guido Greco è capogruppo di Rinascita Civica]

GRANDE COSENZA: CITTÀ UNICA TRA DUBBI
E CRITICITÀ, SERVIRÀ LA PARTECIPAZIONE

di ORLANDINO GRECO – Il tema della città unica fra Cosenza, Rende e Castrolibero, è scottante e di grande importanza per tutti i cittadini che vengono catapultati, senza un percorso razionale, ad un cambiamento repentino del loro quotidiano.

Ritengo, per questo, che sia urgente informare tutti sul tema delle fusioni, in genere e sul caso di specie: cittadini, esercenti, imprese e associazioni di categoria. Il rischio, infatti, è la scontatezza ed il pressappochismo, con conseguente salto nel buio. L’argomento credo dovrebbe essere affrontato sotto due distinti profili, ossia quello politico e quello tecnico.

Dal punto di vista politico, la Regione sta procedendo con una serie di modifiche dell’iter legislativo per l’istituzione del nuovo comune che rischiano di innescare una guerra istituzionale e di creare un nuovo centralismo del Consiglio Regionale. Infatti, attraverso un’imboscata in Consiglio, in un solo colpo, la Regione ha modificato la legge istitutiva sulle fusioni, togliendo l’atto di impulso ai comuni e sottolineando che il referendum che deve essere propedeutico e obbligatorio per l’atto di istituzione, diventa di fatto inutile.

Dal punto di vista tecnico, non è ancora chiaro quali siano le fusioni “utili” per la Calabria, atteso che manca un piano regionale per l’aggregazione istituzionale, e poi perché non è stato offerto ai cittadini uno studio di fattibilità organico sulla questione tale da poter mettere gli stessi nella condizione di individuarne benefici e criticità.

E in questa direzione, il Consiglio Regionale della Calabria sta scegliendo di fondere alcuni comuni in base a interessi di parte, tralasciando quelli di Vibo e Crotone, nonostante a Vibo siano già nati comitati spontanei a favore della fusione.

Ecco perché sarebbe più opportuno procedere con uno studio organico per verificare quali fusioni siano utili per la regione, come il Friuli Venezia Giulia con il suo programma annuale delle fusioni di comuni.

Non è certo lo studio presentato dal dr. Sergio, che apprezzo, a poter consentire concretamente una oggettiva valutazione di compatibilità sociale, finanziaria, urbanistica, organizzativa.

Uno studio di fattibilità dovrebbe illustrare il futuro e non solo fotografare lo status quo: una nuova città si progetta seriamente.

Il mio impegno politico, per questo, è noto a favore dell’associazionismo attraverso le unioni dei comuni che possono avere come obiettivo la fusione ma costruita bene, con rigore e serietà. La fusione non è osteggiata per il rischio di perdere poltrone da sindaco o assessore questo deve essere chiaro. E anche sui risparmi la situazione rischia di essere solo propaganda.

Difatti, il risparmio previsto da Sergio è misero e disdicevole, sarebbe meglio togliere due inutili commissioni in consiglio regionale e ridurre i consiglieri di due unità.
Il consiglio di Castrolibero, per tali motivi, ha approvato un documento di diffida a procedere senza il coinvolgimento dei consigli comunali nella fusione dei comuni.

Un corretto iter di fusione dovrebbe includere un “giudizio preliminare di meritevolezza” e uno studio di fattibilità che fornisca elementi sufficienti per esprimere un giudizio sulla fusione. E anche il referendum consultivo in Calabria sembra avere un esito già scritto, con la Regione che non sembra intenzionata a confrontarsi apertamente su un tema così delicato.

Io credo veramente che sia essenziale e sacrosanto il coinvolgimento della società civile e del confronto istituzionale, altrimenti il referendum sarà inutile e i cittadini non avranno nessuna voce in capitolo. Siamo all’antitesi della democrazia.

L’esito della votazione, è chiaro evidenziarlo, dovrebbe essere favorevole se la maggioranza dei voti validi è a favore, ma se a Castrolibero prevarrà il no, si combatterà una battaglia giuridica e politica per riaffermare il rispetto della sovranità popolare e contro la mortificazione del diritto di voto. (og)

[Orlandino Greco è sindaco di Castrolibero]

A Rende e Castrolibero gli incontri letterari con Ruggero Pegna

Questa sera il promoter lametino Ruggero Pegna sarà nella Sala Santa Chiara della Chiesa di Sant’Antonio da Padova di Rende alle ore 19:30 con il romanzo “Miracolo d’Amore” (Rubbettino Editore), una pubblicazione che continua ad affascinare, in cui racconta la storia della sua improvvisa leucemia e della miracolosa guarigione “grazie al trapianto di midollo di una ragazza americana e alle preghiere e predizioni di Natuzza Evolo”, che si intreccia con quella di un condannato a morte innocente de “La penna di Donney”, romanzo nel romanzo scritto nel letto d’ospedale.

“Miracolo d’Amore”, peraltro, è uno dei primi romanzi scritti con l’inserimento di scambi di mail originali tra l’autore e coloro che, durante la degenza per la malattia, hanno voluto scrivergli parole di conforto e affetto. L’incontro è organizzato dall’Associazione Arunthia Onlus e vedrà gli interventi di Antonella La Rosa, Manuela Molinaro e Padre Luigi, responsabile del locale Cenacolo di Natuzza.

Sabato 16 marzo l’appuntamento è alle 17:30 a “Palazzo Isabella Quintieri” di Castrolibero per la rassegna “Calibrisi – scrittori e libri da e per la Calabria, con l’ultimo romanzo “La Stanza di Adel” (Santelli Editore), storia dai tratti fiabeschi in cui ha scelto di addentrarsi nel delicato tema dell’ adozione che s’intreccia con quello dell’essere genitori, della famiglia e dei figli, dell’esistenza stessa. Una storia di particolare attualità, che stride con le cronache di guerra di questi giorni, anche perché la protagonista è proprio Adeliya, una bimba russa adottata da genitori italiani, “la figlia che la cicogna sbadata aveva lasciato in quel luogo lontano”. L’incontro è organizzato da AlterEgo Asc, Aps, Agorà ETS. Interverranno Evelina Cascardo, presidente di Agorà, l’a

ssessore Nicoletta Perrotti, il presidente della Commissione Cultura Pasquale Villella, la consigliera delegata alle Politiche Sociali Anna Giulia Mannarino, la storica Mariateresa Buccieri, il presidente dell’ente per le adozioni “Brutia” Giovanni Tenuta, il moderatore Giulio Riga. (rcs)

CASTROLIBERO (CS) – Gli studenti del Valentini-Majorana nella sede centrale della Maggioli

Gli studenti del “Valentini-Majorana” di Castrolibero recentemente in visita presso la sede centrale della Maggioli Academy, a compimento di un percorso iniziato da alcuni mesi grazie all’apertura della sezione calabrese di Rende della Maggioli Academy e ideati con l’obiettivo di arginare la fuga di cervelli e investire sulle competenze territoriali delle nuove generazioni.

Il 7 e l’9 marzo, venti studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Valentini-Majorana” di Castrolibero hanno visitato il quartier generale di Maggioli, gruppo tra i leader italiani del settore dell’Information technology per lo sviluppo di soluzioni software, a cui si aggiungono servizi ed editoria. Accolti da diversi manager dell’azienda i ragazzi hanno ricevuto informazioni e approfondimenti per aree di intervento, vivendo a pieno l’esperienza che offre Maggioli Academy, non solo all’interno di spazi dedicati a formazione e co-working, ma in un’ottica più estesa di connessione con i territori, anche per creare future opportunità e dialogo con il tessuto occupazionale.

Nell’ambito delle attività del Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, gli studenti e le studentesse della classe 4a, indirizzo “Amministrazione finanza e marketing”, a partire dal mese di gennaio, hanno partecipato al percorso “Operatore applicativo Area contabilità e Controllo di gestione” della Maggioli Academy di Rende, che ha visto, come conclusione corso, la visita alla sede centrale. L’attività si è svolta in collaborazione con esperti dell’azienda Maggioli e col supporto del docente tutor scolastico, la professoressa Gilda Rosa Manna.

«Fin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a progettare lo sviluppo di un’Academy diffusa – ha commentato Cristina Maggioli, consigliere delegato Risorse umane di Gruppo Maggioli – l’obiettivo è sempre stato quello di realizzare una rete di centri di formazione dedicati alle nuove professionalità nel campo dell’ICT, attraverso i quali favorire la creazione di occasioni di incontro e confronto tra giovani provenienti da realtà diverse tra loro. Questo primo incontro con i ragazzi e le ragazze dell’Academy di Rende rappresenta un tassello importante nella costruzione di questo progetto, che speriamo possa replicarsi presto».

«Un ringraziamento particolare – ha dichiarato invece la dirigente scolastica Maria Gabriella Greco – va ai dirigenti dell’azienda che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, consentendo alla nostra scuola di stringere un nuovo accordo di apertura sia verso la sede di Rende che di Santarcangelo di Romagna, illustrando con passione e competenza ai nostri studenti la storia e le attività aziendali, gli aspetti commerciali e gestionali, i punti di forza e le criticità presenti nell’ambito del settore della produzione e gestione di software per supportare Pubblica amministrazione, aziende e liberi professionisti. Gli studenti hanno potuto così fare un’esperienza estremamente formativa e, allo stesso tempo, ritagliata su misura, approfondendo la conoscenza di un’azienda di assoluto rilievo nel settore tecnologico del territorio». (rcs)

CASTROLIBERO (CS) – “Yes I start up” gratuito per gli investitori

Il Comune di Castrolibero procede a passo spedito nella costruzione della sua nuova veste di Borgo del Turismo lento e del Benessere, attraverso il progetto “Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto. Il Borgo dei Saperi senza tempo”, finanziato con fondi del “Progetto strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’Offerta Turistica” della Regione Calabria, Programma Regionale Unitario 2014/2020, e avente ad oggetto la ristrutturazione di otto immobili storici del Comune stesso, da destinare ad attività sociali, culturali e di welfare diffuso.

Nei giorni scorsi si è infatti tenuto, su iniziativa dell’amministrazione comunale, un incontro cruciale che ha coinvolto attivamente una parte della cittadinanza, con l’obiettivo di creare una stretta sinergia tra la Comunità e le Istituzioni e ridare, così, slancio a un’area ricca di storia e potenzialità, proiettandola verso un nuovo futuro.

La riunione ha visto la partecipazione attiva del settore privato e dei vertici dell’Amministrazione, ovvero il sindaco Orlandino Greco e gli assessori Giovanni Greco e Nicoletta Perrotti, affiancati dal direttore generale dell’Ente Cantieri di Imprese ed esperto di finanza agevolata, ing. Salvatore Modaffari, dal Direttore dei Lavori, ing. Fausto Capitano, e dall’Amministratrice di Piano B srls e responsabile e immagine e comunicazione del progetto, Anna Infante.

Al centro dei lavori si è collocata la trasformazione del borgo in un modello di rigenerazione urbana, con l’intento primario di offrire nuove opportunità finanziarie per l’avvio di imprese nel settore turistico, creando un terreno fertile per lo sviluppo e l’innovazione appunto imprenditoriale.

Primo a parlare l’Assessore al Bilancio e al Patrimonio Giovanni Greco, che ha illustrato sinteticamente il progetto, soffermandosi sull’avanzamento dei lavori in corso sugli immobili e sullo stato dell’arte dei finanziamenti e delineando le nuove prospettive del centro storico. «Questa iniziativa – ha detto – non è più di una semplice visione, ma un concreto punto di partenza verso un processo di rinascita condivisa».

A seguire, il sindaco Orlandino Greco, che ha da parte sua specificato come ciò che si sta realizzando sia un programma ambizioso, che trasformerà Castrolibero in un modello tangibile di collaborazione tra comunità e Istituzioni. «Questa trasformazione mira con decisione – ha ribadito con fermezza il primo cittadino – a rianimare l’intera area, richiamando turisti e investitori, mentre al contempo si preserva l’importanza di custodire e valorizzare la sua identità storica. Il borgo è un patrimonio inestimabile, infatti, da conservare intatto per le prossime generazioni, ma anche e soprattutto una risorsa su cui investire senza riserve».

L’Assessora ai Lavori Pubblici, Promozione e Tutela del Centro Storico, Nicoletta Perrotti, ha poi sottolineato con enfasi l’importanza vitale di narrare la storia dei luoghi, come pietra angolare per ogni processo di rigenerazione. Ha prospettato, inoltre, un’apertura culturale senza precedenti per la città, che si trasformerà in un laboratorio vivente e coinvolgente, dove la millenaria storia diventa un’attrazione turistica ma anche un catalizzatore per investimenti imprenditoriali all’avanguardia.
Il suo intervento è risuonato come un invito a tessere nuovi racconti, a far rivivere le mura e a innescare un rinascimento culturale per Castrolibero.

Infine, l’Ing. Salvatore Modaffari, in qualità anche di promotore di “Yes I start up”, percorso di formazione e accompagnamento all’autoimpiego e alla creazione di impresa rivolto ai giovani Neet, ai giovani disoccupati e alle donne inattive, ha comunicato la disponibilità gratuita di questo strumento per chi desideri investire su Castrolibero.

Un’eccellente notizia, dunque, per il Comune, che potrà trovare in questo supporto una grandissima opportunità di coinvolgimento e di attrazione di nuove idee, sviluppabili proprio attraverso lo strumento promosso dalla Regione Calabria e dall’Ente Nazionale per il Microcredito.

“Yes I start up”, infatti, si propone, appunto, di strutturare in maniera completa le idee imprenditoriali dei partecipanti, analizzandone la sostenibilità e formalizzandole attraverso la stesura di un business plan dettagliato, nonché di offrire assistenza, sia durante la fase di presentazione della domanda di finanziamento, che dopo l’avvio dell’attività, favorendo l’accesso a finanziamenti agevolati e garantendo tempi rapidi e sicuri per il successo delle nuove iniziative.

Una chiara via, dunque, per la rigenerazione urbana di Castrolibero è stata tracciata, con l’inizio di un percorso che, partito in questo caso da chi possiede immobili chiusi all’interno del centro storico del Comune, proseguirà con successivi incontri aperti a tutta la cittadinanza, in un’ottica, ancora una volta sottolineata anche in questa occasione, di apertura verso una rinascita e verso l’innovazione, ma con le radici ben salde nel passato e nella storia del territorio. (rcs)

LA LEGALITÀ E LA SICUREZZA, QUESTIONE
DI CIVILTÀ: IL MODELLO DI CASTROLIBERO

di ORLANDINO GRECO – Fin dalla cosiddetta prima repubblica il tema della legalità ha coinvolto la sensibilità dei più: basti pensare alle stragi di Stato, al terrorismo estremista, a tangentopoli, fino ad arrivare ai giorni nostri, all’evasione fiscale, alla criminalità organizzata e al business dell’immigrazione. Quest’ultimo punto, in particolare, resta di stretta attualità ed è interconnesso al tema della sicurezza perché coinvolge anche i luoghi del degrado urbano, occupando un notevole spazio nel dibattito pubblico.

Riflettevo, allora, sulle stucchevoli polemiche sollevate dalle opposizioni di “sinistra” in merito al Ddl Sicurezza del Governo Meloni. La mia domanda, ovviamente retorica, sorge spontanea. La risposta sta nel fatto che la legalità, così come la sicurezza, non dovrebbe essere un tema né di destra né di sinistra ma una questione di civiltà. La legalità, infatti, è la precondizione dell’impegno politico e civile, così come la capacità di governo e controllo dei territori deve essere precondizione dell’amministrare bene, con senso civico e con rigore al fine di contrastare fenomeni criminosi e di illegalità.

Pensiamo a quello che sta avvenendo nelle grandi metropoli come Roma e Milano, nelle cui periferie, spesso lasciate al loro destino, gruppi sempre più organizzati di persone italianissime ma molte provenienti da altri paesi aggrediscono cittadini e turisti. Oppure ai quartieri popolari di Napoli, Bari o Palermo, spesso bellissimi ma sempre più palestre di criminalità organizzata e per questo poco accessibili ai visitatori.
La riqualificazione di queste aree, unitamente ad un impianto di legge più incisivo, devono essere gli elementi di rottura con un passato che sta stretto alle tante persone che hanno scelto di vivere la propria vita nella legalità.
Sono questi i motivi che mi inducono ad accogliere favorevolmente il nuovo DDL Sicurezza del Governo Meloni che prevede, tra le altre, pene più aspre per gli occupanti abusivi delle abitazioni, procedure più rapide per la liberazione delle stesse e la detenzione per le donne incinte che commettono reati.
La politica deve essere esemplare, avanguardia di un’etica che passi dalla diffusione dei valori della libertà e del rispetto del prossimo. È ciò a Castrolibero stiamo cercando di fare, con un controllo più capillare del territorio, grazie all’azione incisiva delle forze dell’ordine, mediante l’installazione di telecamere che monitorano eventuali atti vandalici o criminosi, ordinanze che tutelino l’ordine pubblico e controlli severi sul rispetto dei diritti e doveri del cittadino, dalla raccolta differenziata al pagamento delle imposte, dall’abusivismo edilizio all’equa assegnazione degli alloggi popolari.
La legalità e la sicurezza sono valori che non dovrebbero avere colori politici di parte e dunque mi chiedo amaramente perché ancora una certa sinistra, utilizzando questo appellativo solo per individuare una parte dell’arco costituzionale dei partiti ideologici che di fatto ritengo ormai filosofia pura, si opponga a tali provvedimenti di buon senso.
Il “De officiis” di Marco Tullio Cicerone ha offerto un contributo significativo sul concetto di dovere e sull’importanza che ciò assume nell’ambito del fenomeno giuridico in quanto, spesso, le norme vengono considerate solo nella loro manifestazione oggettiva, come se esse non fossero il frutto di un comune sentire che si manifesta traendo ispirazione dai principi generali del diritto: il nuovo DDL Sicurezza ne è la manifestazione concreta rispetto ad un problema ormai annoso e che attanaglia migliaia di innocenti.
Occorre aprire una nuova stagione nella quale gli interessi di bottega e i buoni propositi demagogici non prevarranno più sull’interesse generale, l’unica bussola che deve guidare l’azione politica delle classi dirigenti. Ma da sola l’azione repressiva non è certamente bastevole: ritorniamo a parlare di doveri garantendo i diritti ma lavorando molto sulla prevenzione attraverso la scuola, la cultura, l’educazione ed il lavoro. Una società nella quale il figlio non rispetta il padre, dove il giovane maltratta l’anziano, dove l’uomo non coltiva modi gentili verso le donne e addirittura le utilizza come oggetti, e dove l’alunno arriva a minacciare l’insegnante con il silenzio dei genitori, è una società senza futuro, fermiamoci prima che sia troppo tardi. (og)

CASTROLIBERO (CS) – Sabato 21 la presentazione del libro di Lara Nocito

Continuano gli eventi culturali a Castrolibero presso il palazzo della cultura Isabella Quintieri via della Giustizia 2, sabato 21 ottobre l’associazione Agorà ospiterà la professoressa Lara Nocito del liceo classico Gioacchino Da Fiore per la presentazione del suo libro “Madri interrotte Padri interrotti”.

Il libro nasce dall’esperienza personale dell’autrice che ha poi deciso di raccogliere alcune storie vere di madri e padri che, dopo una violenta separazione, sono stati costretti a non rivedere più i proprio figli, manipolati dall’altro membro della famiglia. Il volume contiene anche la storia di due nonni, che per gli stessi motivi non hanno rivisto i loro nipoti e ancora oggi lottano per poterli rivedere; per concludere, c’è la storia di due figli che dopo anni sono riusciti a liberarsi dalla manipolazione e sono tornati dai genitori che non vedevano da tanto tempo.

Il titolo del libro Madri interrotte – Padri interrotti vuole proprio indicare l’interruzione improvvisa di una relazione, quella genitoriale appunto, come accadimento del tutto innaturale, in assenza di gesti gravi e oggetto di reato. Essere genitori interrotti vuol dire essere costretti dall’altro genitore manipolatore a rinunciare all’essere madre o padre. Vuol dire, ad un tratto, non poter condividere la crescita del proprio figlio, esserne escluso improvvisamente senza poter fare nulla.

Si narra di quella che è una vera e propria campagna di denigrazione perpetrata nei confronti del genitore non ritenuto più idoneo dall’ altro. Il parterre di questo delicato argomento è composto da Avv. Angela Chimenti specializzata in diritto di fmiglia, Dottor Domenico Mastroscusa , psicologo, Professoressa Lara Nocito, curatrice del libro, Nicoletta Perrotti, assessore alla cultura . La serata sarà moderata da Manuela Molinaro, giornalista. Dopo la presentazione sarà possibile visitare la mostra di pittura personale di Marilena Villella “nell’immenso respiro che c’è”. (rcs)