Sabato 16 aprile, a Castrovillari, alle 18, nella Sala Varcasia della Parrocchia di San Francesco di Paola, si presenta il libro Manuale di volo di Antonio Rende, edito da Macabor.
Agli intervenuti porterà il saluto, di Castrovillari “Città che legge”, il sindaco Domenico Lo Polito, già professore alle Superiori, mentre i contributi, moderati dalla docente Filomena Bloise, sono a cura dell’editore Bonifacio Vincenzi, delle insegnanti Carla Bonifati (in pensione) e Maria Pia Domanico (che seguirono con altri colleghi Antonio al liceo), dell’attore Fabio Pellicori, e dell’autore che susciterà, sicuramente, diverse domande.
«Un momento – fa presente il primo cittadino sottolineando il valore aggiunto e richiamo che offre il testo nel presentare come l’autore ha vissuto su di lui lo sguardo dell’impeto educativo – atteso quanto interessante per ciò che propone al mondo docente, sempre a che fare con le domande, la coscienza critica e libertà di espressione dei ragazzi, ma anche con le loro aspirazioni, l’importanza in quale università approfondire gli studi scelti e l’opportunità di ritornare, se possibile, per dare consistenza e forza alla propria Terra d’origine, espressione d’identità ed appartenenza, sempre da migliorare per affermare le capacità che genera grazie ad una Storia e genialità dell’essere e rapportarsi di donne e uomini».
Da qui la peculiarità della proposta con riflessioni a più voci per rilanciare un messaggio sempre vero sull’insegnamento strettamente collegato alla crescita dell’alunno e ad un incontro umano in cui sono condivise e approfondite l’esperienza e la conoscenza della realtà, in un quadro di riferimento valoriale improntato alla formazione della persona umana, e dunque alla crescita dell’intera società.
Non a caso l’insegnante è la vera risorsa della scuola: il soggetto che rischia in prima persona – la sua faccia, le sue idee, le sue energie – nel rapporto con gli allievi.
L’educatore è perciò portatore di un’esperienza della realtà e di un’ipotesi per comprendere, ma anche una persona capace di comunicarla e di farla rivivere in funzione di una coerenza ideale.
Per questo avere sempre presenti gli studenti, accorgersi delle loro esigenze, valorizzare le loro capacità e doti, aiutarli nei disagi che provano, e che non sempre riescono a manifestare, condividere con loro il bisogno di superare la frammentazione del sapere, spesso imposta dalla divisione rigida delle materie, come cercare di scoprire il senso delle cose che si studiano e si insegnano, formarli, con sintesi personali, significa ridare Cuore ad una crescita più diffusa.
Un’occasione, insomma, per rispondere insieme che vale la pena costruire rapporti vivi, veri, quotidiani, fra insegnanti e alunni, ed una scommessa da giocare a tutto campo in questa ripresa e rinascita agognate, ma bisognose di Testimoni e testimonianze. (rcs)