I Consiglieri Comunali di Azione-Italia Viva- Renew Europe, Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi, sono intervenuti sul delicato argomento “Regolamento Commerciale”, chiedendo alla Giunta comunale di prendere atto della nullità del provvedimento che limita l’apertura di attività commerciali.
Donato, Parisi e Veraldi, infatti, avevano depositato una proposta di deliberazione del Consiglio per la “presa d’atto della nullità, in via di autotutela, del provvedimento che prevede i Criteri per il rilascio delle autorizzazioni amministrative delle medie strutture di vendita, assunto con il provvedimento illegittimamente adottato dalla Giunta municipale nel 2008.
L’attuale disciplina, infatti, preclude la possibilità di sviluppo della rete commerciale dei Centri abitati – tra i quali appunto il Centro storico – di Catanzaro, i quali non sono oggettivamente in grado di assicurare la fattibilità materiale delle condizioni e dei requisiti imposti con il detto provvedimento.
A fronte della formale richiesta nessuna risposta è pervenuta. E ciò neanche all’indomani di specifiche sollecitazioni effettuate sia in Consiglio Comunale che all’interno delle competenti Commissioni.
L’impressione è infatti che l’azione del neo governo cittadino esprima un atteggiamento poco innovativo, quando è, invece, necessario un netto cambio di registro assumendo nell’immediato decisioni che possano concretamente spingere gli operatori del commercio ad investire nel nostro centro storico.
La richiesta alla Giunta è quella di attuare un intervento strutturale sul “commercio” che rimetta ordine all’intero comparto ed ai criteri, vetusti e non più in linea con una visione di città moderna, per il rilascio delle autorizzazioni amministrative per l’apertura di medie strutture di vendita.
Si tratta di mettere seriamente mano ad un provvedimento che ha, di fatto, finora impedito alle grandi firme di poter avviare attività commerciali sulle vie principali del centro cittadino.
Proprio per questo e, quindi, per dare concreto impulso all’idea di un centro storico vissuto e commercialmente vivo, che si è già proposto al Consiglio Comunale di procedere ad una valutazione dell’attuale situazione economica e della rete commerciale della Città; sì da poter effettuare un nuovo e più efficiente ed efficace Piano commerciale abrogando la disciplina del Provvedimento sopra indicato e vincolando gli esercizi commerciali di medie strutture di vendita al rispetto di quanto previsto dalla norma 9 della L.R. regionale numero 17/99 in materia di dotazione di area parcheggi.
Il cambiamento degli scenari (crisi gravissima e persistente dei consumi) impone alle Amministrazioni il difficile compito di effettuare scelte.
Il nuovo Piano rappresenta un’opportunità e deve costituire un valido strumento per il superamento di criticità evidenti, per dare stimoli nuovi al settore, per migliorare l’offerta nel segno dell’innovazione e della qualità. Bisognerà realizzare uno sforzo progettuale più proiettato al nuovo che tenga conto, per esempio, della propensione dei giovani a nuovi modelli di impresa nel terziario. Va progettata una integrazione degli interventi, intesa come visione intersettoriale fra commercio, turismo, artigianato e servizi. Dovrà, realizzarsi una forte relazione tra commercio e luoghi della cultura esaltando e promuovendo le attrattività del territorio. È necessario tenere conto dell’esistente, ma anche e, dall’altra, guardare al prossimo futuro.
Il “nuovo piano” dovrà prevedere un insieme di opzioni, di prefigurazioni di azioni, di opportunità, di condizioni, ma anche, se necessario, di limitazioni per nuovi investimenti nel commercio.
Al contempo andranno realizzate, nel concreto, progettualità che favoriscano maggiori flussi di persone in Città e, per esempio, solo per citare alcune idee già illustrate in campagna elettorale la Catanzaro Sotterranea, il Politecnico delle Arti, un Distretto della Seta ecc.
Su questi temi sarà vagliata la concreta volontà da parte della maggioranza in Consiglio Comunale di voler seriamente far rivivere il centro storico ed operare in discontinuità rispetto alle scelte assolutamente discutibili assunte dalle precedenti amministrazioni. (rcz)