di DANIELA PALAIA – I dati forniti ieri dall’Amc sull’utilizzo di parcheggi, navette e funicolare in occasione della Notte Piccante di Catanzaro ci dicono cose importanti – al di là dell’evento in sé – nella prospettiva più generale delle politiche per la valorizzazione del centro storico del Capoluogo.
Oggi sappiamo infatti che l’area, se opportunamente supportata dai necessari servizi, è perfettamente accessibile. E anzi, se lo è stata in occasione di un evento straordinario, a maggior ragione lo è nella ordinarietà quotidiana. È un punto fermo, che sgombra il campo da molte leggende metropolitane che alimentano un dibattito, che a tratti si tinge di surreale, sul salotto buono di Catanzaro.
La funicolare, utilizzata da oltre diecimila persone, è un mezzo gradito, utilizzato, il cui uso appare razionale ai più, per raggiungere comodamente il centro rinunciando facilmente all’uso dell’auto, quindi dovrà essere oggetto di una riflessione puntuale su come promuoverne ulteriormente l’utilizzo, in attesa che la sua funzione strategica venga implementata dall’intermodalità con la metropolitana di superficie.
Anche l’uso dei parcheggi ci racconta cose molto interessati e soprattutto reali. Quello del Musofalo ha ospitato oltre settecentocinquanta veicoli, con a bordo una media di tre occupanti, che hanno raggiunto la festa con i bus navetta. Dimostrazione plastica della necessità di spingere il più possibile all’uso di uno spazio che, di fatto, è nel cuore della città e al pari della funicolare rende inutile l’uso dell’auto per andare in centro.
Di tutt’altro segno, invece, i dati del parcheggio Sant’Antonio. Se in occasione delle partite del Catanzaro tra le mura casalinghe del Ceravolo esso si è rivelato utilissimo, durante La Notte Piccante ha ospitato meno di duecentocinquanta veicoli con a bordo una media di un occupante che poi si è mosso con il bus navetta.
Il dato ci dice prima di tutto che la relazione funzionale tra il parcheggio è il centro non è così evidente come nel caso dello stadio. Dunque, possiamo considerare gli interventi in itinere, come il prossimo avvio dei lavori su via Carlo V che porteranno nuovi posti auto, o il futuribile fast park del Politeama, più che sufficienti per garantire l’accessibilità al centro storico. Senza dimenticare, a proposito del Politeama, che già oggi la disponibilità del piano terra con l’uso dell’ascensore che sale in Villa Trieste rende decisamente più appetibili anche i posti all’esterno della struttura, su viale dei Normanni e sul tratto finale di via Bellavista. Posti che finora hanno in parte scoraggiato l’uso per via del notevole dislivello rispetto al centro.
Insomma, non v’è dubbio che recuperare il salotto buono della Città comporti, come stiamo facendo, uno sforzo non indifferente su una molteplicità di fronti e di ambiti. Ma che non si dica che il centro è irraggiungibile perché, molto semplicemente, questo non è vero.
(Daniela Palaia è consigliere comunale a Catanzaro)