È stata prorogata, fino al 25 settembre, la mostra L’inquieta bellezza della materia di Max Marra e a cura di Teoldolinda Coltellaro, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e visitabile al Museo Marca di Catanzaro.
La mostra rappresenta una occasione irripetibile per conoscere ed apprezzare il percorso artistico di Marra, in quanto molte delle 115 opere che compongono l’ esposizione, sono state rese disponibili attraverso prestiti provenienti da collezioni private e pubbliche. Le opere esposte delineano lo straordinario viaggio creativo compiuto dall’artista dagli anni ’80 fino a oggi ripercorrendo le diverse fasi evolutive della sua ricerca in una narrazione che ne scandisce la storia espressiva. La mostra di Catanzaro ben traduce la direzione del suo operare, in cui la materia è protagonista del processo creativo, un operare intriso di rimandi, dalla pelle sofferta delle opere in cui vibra, comunque, la speranza della luce, alla vitalità, alla forza espressiva dei suoi bianchi.
Lo snodarsi espositivo della mostra permette di cogliere i sofferti corpo a corpo con la materia, con la natura organica dei materiali, per giungere alla creazione dell’opera. Nel suo continuo interrogarsi sul senso più profondo dell’esistenza, in un itinerario esplorativo denso di spunti mistici, di passaggi da occidente ad oriente, dalla materia all’essenza della spiritualità, affonda la sua indagine cercando nella materia, nella sua inquieta e tormentata densità evocativa, i suoi cieli.
Nell’articolazione espositiva della mostra al Marca, rientra anche una video-testimonianza realizzata da Maria Rosaria Marra, figlia dell’artista, (https://youtu.be/4vH7hSh5Ztk), in cui Marra parla della genesi del suo pensiero artistico sull’utilizzo della materia, della ricerca sperimentale tuttora in atto, attraversando anche i ricordi delle radici calabresi, l’esperienza fondamentale del viaggio al Nord e la fondazione del movimento multidisciplinare Osaon negli anni ’80, che favorì il confronto con intellettuali e artisti, coinvolti, insieme con il poeta amodale Luigi Bianco, in percorsi di ricerca e sperimentazione in una totalità poetica di azioni creative, aperte a tutti gli sconfinamenti linguistici.
Da lì si è andato via via arricchendo di sempre nuove tappe evolutive e di ricerca il suo itinerario artistico che lo ha qualificato sempre più come esponente di prestigio nel panorama dell’arte internazionale contemporanea.
Sempre a Catanzaro, nel Complesso monumentale del San Giovanni, all’interno della mostra Chagall. La Bibbia, è possibile ammirare altre cinque opere di Max Marra, in un dialogo ricco di suggestioni evocative con le opere di uno dei più amati artisti del Novecento. (rcz)