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CATANZARO – Proseguono gli appuntamenti di Ci vediamo #daMargherita

Proseguono gli appuntamenti di Ci vediamo #daMargherita

Proseguono, a Catanzaro, gli incontri di Ci vediamo #daMargherita, che ha riacceso lo spirito di partecipazione e di comunità nel cuore del centro storico.

Questo pomeriggio, alle 18.30, è in programma il festival di arti e mestieri RaccontArti, dove tra incontri, laboratori didattici, esposizioni artistiche e dimostrazioni dal vivo si racconteranno le arti manuali e le eccellenze del territorio, un’anteprima speciale della prossima edizione natalizia dell’evento promosso da Confartigianato Imprese Calabria.
Sempre nel pomeriggio, alle 16, spazio anche al workshop “Storie e immagini”. Lavorare con le immagini è raccontare una storia, comunicare un’idea, un messaggio o un’emozione. Sarà l’occasione per confrontarsi sul racconto per immagini lavorando, al contempo, ad una produzione collettiva.

Dopo l’aperitivo e l’intrattenimento musicale, il cinema sotto le stelle, alle 21.15, darà spazio ancora al cinema italiano con un’opera prima diventata in breve tempo un piccolo cult: “Margini” di Niccolò Falsetti. Il film è incentrato su una rock band punk di Grosseto nel 2008, che prova a barcamenarsi nella provincia desolata, contro tutto e contro tutti. Una commedia punk, divertente e amara, con un cast pieno di rivelazioni e la voce e i disegni di Zerocalcare.

Il ciclo di presentazioni letterarie a Ci vediamo #daMargherita, in collaborazione con Ubik, si chiuderà con un evento extra mercoledì 28 giugno, alle 18.30, con uno dei massimi esponenti del dibattito culturale del nostro Paese, l’antropologo calabrese Vito Teti. Si partirà dal suo celebrato saggio La restanza per discutere, insieme ai più giovani, attorno ad un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi.

È un tempo segnato dalle migrazioni, ma è anche il tempo, piú silenzioso, di chi “resta” nel suo luogo di origine e lo vive, lo cammina, lo interpreta, in una vertigine continua di cambiamenti. Si parlerò, quindi, di “restanza” e di tutto ciò che significa sentirsi ancorati e, insieme spaesati, in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente.

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