Venerdì 6 ottobre, a Catanzaro, alle 19.30, al Teatro Comunale, sarà proiettato, in anteprima, il film Il vuoto di Giovanni Carpanzano.
La proiezione del film – ispirato alla sua storia personale LGBTQI+ con l’intento di celebrare l’amore universale – sarà introdotta dall’intervento del regista Giovanni Carpanzano, del produttore Luca Marino – Indaco Film, del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Virgilio Piccari, e del referente della Calabria Film Commission.
Presenti in sala anche alcuni attori, tra cui i due protagonisti Gianluca Galati e Kevin Di Sole.
«Durante una lezione, spiegando ai miei alunni quanto il cinema fosse più emotivo del teatro, attraverso l’esempio di una storia d’amore omosessuale contrastato mostrai loro come fosse importante partire da una storia intima, vissuta in prima persona. In quel momento, mi sono reso conto che la mia storia personale poteva rappresentare un ottimo soggetto da sviluppare per affacciarmi al mondo del cinema» così Carpanzano, impegnato nella drammaturgia contemporanea soprattutto in ambito teatrale, rintraccia in questo episodio la genesi de “Il vuoto”.
Protagonisti sono Giorgio e Marco, ventenni provenienti da due contesti sociali differenti – uno è figlio di un avvocato affermato, l’altro di un agricoltore -, che, per difendere il proprio amore, condividono una lotta di emancipazione nonché il desiderio bruciante di emergere e trovare il proprio posto nel mondo. Attraverso un viaggio nella loro dimensione interiore, si indaga il dramma di vivere un amore impossibile destinato a soccombere in una società avvelenata dal pregiudizio e dall’inaridimento emotivo.
«È un racconto autobiografico – ha spiegato – che esplora il labile confine tra libertà e autodistruzione, ma, oltrepassando la differenza di genere, si rivela una storia universale in cui chiunque vive un amore contrastato si può identificare. Già durante la fase di scrittura, i confini autobiografici si sono dissolti e la storia è diventata di tutti» spiega il giovane regista, sin da subito sostenuto da Marino, attento alle tematiche sociali, come appunto l’integrazione e i diritti della comunità LGBTQ+, nelle opere prodotte dalla sua Indaco Film».
«Credo fortemente – ha sottolineato – che il cinema rappresenti un importante strumento per sensibilizzare e veicolare messaggi sociali e visioni della realtà, offrendo un’occasione non solo di evasione, ma anche di riflessione».
«Ci tengo a realizzare ogni fase dei nostri film in Calabria, coinvolgendo giovani promesse e maestranze locali. Ogni nostro film rappresenta la vittoria della scommessa sulle potenzialità della nostra terra in cui si può fare cinema volgendo lo sguardo all’emancipazione», ha chiosato Luca Marino, alla guida della Indaco Film. (rcz)