Nel primo trimestre del 2021, la spesa familiare è aumentata del 2,9% per effetto dei lockdown e delle restrizioni agli spostamenti che hanno spinto gli italiani tra le mura domestiche. È quanto ha rilevato Coldiretti sull’analisi dei dati Ismea, che evidenziano in controtendenza un andamento positivo degli acquisti alimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che non compensa, tuttavia, il crollo della ristorazione.
Con la pandemia, infatti, si è modificato anche l’atteggiamento dei consumatori nei confronti del cibo, con un graduale ridimensionamento dell’interesse iniziale con la pandemia per i prodotti conservabili (surgelati e scatolame) e da “scorta dispensa”. Il risultato è che via via sono stati i prodotti freschi sfusi a trainare la crescita dei consumi. Ci si è accorti, che non c’era bisogno di fare la scorta, poiché gli agricoltori, pescatori hanno continuato ad assicurare cibo fresco.
C’è stata anche una riscossa delle piccole botteghe di prossimità che si sono dimostrate dinamiche, assecondando le scelte dei cittadini-consumatori. La pandemia ha accelerato quel processo di “deglobalizzazione” in atto da qualche tempo, alimentando interesse e voglia di “mangiare vicino”. Dal globale al locale inteso come il negozio di vicinato, come mercato rionale ma anche quello contadino o direttamente in fattoria. L’emergenza Covid-19, dunque, ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta.
Un risultato reso possibile anche in Calabria dalla rete organizzata Campagna Amica, che mette a disposizione delle famiglie 3 mercati coperti, 20 all’aperto con 400 aziende accreditate a e oltre 40 agriturismi.
Le star del carrello 2021 nel tempo del Covid sono soprattutto vini e birra con scelte orientate in entrambi i casi su produzioni del territorio ma anche la farina poiché in casa si sono riscoperte le ricette della nonna, cimentandosi con la preparazione di pasta, pizza e prodotti da forno. Molti in casa, hanno “promosso” l’aperitivo rinforzato e quindi significativa anche la vendita di salumi (+8,4%) e formaggi freschi (+5,9%), anche in questo caso con scelte orientate su produzioni locali.
Buona performance anche nel comparto ittico, trainato principalmente dal boom del pesce fresco grazie al ritorno alle normali abitudini di spesa giornaliera, rispetto al lockdown quando le uscite erano molto più rare e non era dunque conveniente acquistare molto prodotto deperibile.
«Una varietà di prodotti che – spiega la Coldiretti – vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, ai formaggi fino ai fiori. Realtà in controtendenza alle drammatiche chiusure di negozi nelle città che contribuiscono a mantenere vivo il tessuto economico e sociale nelle aree urbane».
«Nei mercati dei contadini di Campagna Amica – conclude la Coldiretti – è anche possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove evidentemente prevalgono altri criteri. e si comprano quindi molte calorie, da alimenti di bassa qualità nutrizionale, con il minor costo possibile». (rrm)