Il Comitato Identità e Azione Tirocinanti Calabria, ha espresso la «massima indignazione e disapprovazione» per l’esclusione, nella Vertenza Calabria, dei tirocinanti calabresi.
«Questa vertenza, costituita da 5 punti chiave che rappresentano le priorità della Regione Calabria (Ss Ionica, Zes, linea ferroviaria, energia da fonti rinnovabili e precariato nella Sanità), non fa alcun riferimento alla piaga dei Tirocinanti, impiegati in maniera impropria nella Pubblica Amministrazione. Ancora una volta – ha spiegato il Comitato – coloro che dovrebbero fare dei diritti dei lavoratori il proprio vessillo, hanno totalmente ignorato la bomba sociale pronta a deflagrare nella nostra Regione: la rabbia dei Tirocinanti di Inclusione Sociale.»
«Essi – ha continuato il Comitato – rappresentano la nefandezza, il pressappochismo e, forse, l’ignoranza legislativa delle varie giunte regionali succedutesi nell’ultimo decennio in Calabria che, con la creazione di un esercito di tirocinanti inseriti negli Enti Pubblici hanno pensato, erroneamente, di creare un serbatoio di voti e non hanno mai affrontato in modo costruttivo il problema limitandosi a reiterarlo con soluzioni tampone nella totale assenza delle garanzie minime dei lavoratori (niente contributi pensionistici, niente ferie né permessi, misera indennità di 500 euro fino a qualche mese addietro aumentata, ad onor del vero, di 200 euro dall’attuale Presidente Occhiuto)».
«I Tirocinanti non sono “Figli di un dio minore” – ha spiegato ancora il Comitato – sono padri e madri di famiglia, lavoratori che, per cause non imputabili alla loro volontà, si sono ritrovati nel bacino della mobilità in deroga dal quale, per un artificio politico-sindacale, sono andati a confluire nei T.I.S. con la falsa speranza di un reinserimento lavorativo. Sono veri impiegati dei Comuni, delle Aziende Ospedaliere e di tutti gli Enti Pubblici che svolgono mansioni ben definite spesso in totale autonomia al pari di un normale dipendente».
«Al Presidente Occhiuto ed alla Sua Giunta – questo l’appello – questo Comitato chiede di inserire nella “Vertenza Calabria” anche il doloroso tema dei Tirocini di Inclusione Sociale. Con l’opportunità data ai colleghi che svolgono il tirocinio presso gli Enti Ministeriali, ci era parso che, finalmente, una nuova pagina della politica calabrese, chiara, onesta, che perseguiva l’eliminazione di ogni forma di precariato lavorativo nella nostra Regione, si stesse realizzando grazie al Presidente Occhiuto ed alla Sua squadra; alla luce dei fondi stanziati dalla Comunità Europea per la lotta alla disoccupazione, questo è il momento storico migliore per risolvere definitivamente questa situazione: ora o mai più».
«Identità e Azione esorta il Presidente e tutta la Giunta – ha concluso – il Comitato – a trovare le giuste interlocuzioni a livello nazionale al fine promulgare una legge deroga che riconosca la dignità di lavoratori ai 5000 suoi corregionali che si sono meritati sul campo, con il loro impegno e abnegazione, un contratto di lavoro stabile».