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Comunali di Reggio: interpellanza del centrodestra al ministro dell’Interno

Palazzo San Giorgio se del Comune di Reggio Calabria

Una interpellanza urgente è stata rivolta al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a proposito dei presunti brogli elettorali alle ultime elezioni comunali di Reggio. L’hanno firmata i parlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, sen. Maurizio Gasparri, sen. Stefano Candiani, Giuseppe Mangialavori, sen. Fulvia Caligiuri, sen. Isabella Rauti, on. Francesco Cannizzaro, on. Wanda Ferro, on. Cristian Invernizzi, on. Maria Tripodi, on. Sergio Torromino.

«Fermi restando gli accertamenti in corso in sede penale, quali iniziative intende assumere il ministro Lamorgese per assicurare la legittimità delle istituzioni comunali di Reggio Calabria?» – chiedono i parlamentari firmatari dell’interpellanza.

«Lo scorso dicembre – si legge nel documento – il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti del consigliere comunale Antonino Castorina e del presidente di seggio Carmelo Giustra, nell’ambito di un’indagine dalla quale sarebbero emersi elementi inquietanti che hanno portato alla contestazione di ben 19 capi di incolpazione.
In particolare, gli indagati avrebbero messo in opera un articolato, quanto pervasivo, sistema di alterazione del procedimento elettorale, sia mediante la nomina di presidenti di seggio che parrebbero compiacenti, sia mediante la registrazione di voti falsi attribuiti addirittura a persone decedute. Negli atti del procedimento penale, peraltro, vengono proiettate ombre significative sulla posizione del sindaco in carica, poi riconfermato, Giuseppe Falcomatà. Al di là dell’accertamento delle responsabilità individuali che avverrà in sede penale, emergono profili d’illegittimità di rilevanza tale da inficiare l’intero procedimento elettorale e i suoi esiti. Castorina è infatti risultato il candidato più votato di tutto il Centrosinistra con oltre 1.500 preferenze, decisive per consentire alla coalizione di superare la soglia necessaria a ottenere il premio di maggioranza. Chiediamo al ministro dell’Interno – concludono i parlamentari – cosa intenda fare per verificare i fatti e soprattutto per ristabilire la correttezza del voto popolare qualora le irregolarità fossero confermate». (rp)

 

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