Prende il via domani per il terzo anno consecutivo, a Cosenza, il Mese della Memoria, iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Franz Caruso in collaborazione con il Museo dei Brettii e degli Enotri, per non dimenticare la Shoah, la tragica esperienza dell’Olocausto e con esso tutte le persecuzioni etniche.
L’obiettivo è anche quello di mantenere desta l’attenzione, a futura memoria e a beneficio della nuove generazioni, su ogni forma di discriminazione, da quelle storiche a quelle ancora presenti in epoca moderna a causa dei regimi totalitari. Le manifestazioni del Mese della Memoria si apriranno ufficialmente venerdì 26 gennaio per concludersi il 26 febbraio.
«Sembra quasi – sottolinea il Sindaco Franz Caruso – che la tragica storia delle persecuzioni, fatta di crimini e orrori inspiegabili, non abbiano insegnato niente, se è vero, come, purtroppo, è vero, che le vicende internazionali che continuano ad angustiare il nostro tempo, sono ancora lontane dalla pacificazione da tutti auspicata. Ecco che diviene, dunque, importante, attraverso le iniziative contenute nel programma del Mese della Memoria, messo a punto anche quest’anno dal gruppo di lavoro formato dall’Assessore alla Memoria e alla Cultura della legalità, Veronica Buffone, dalla Consigliera delegata alla Cultura, Antonietta Cozza e dalla Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri Marilena Cerzoso, sottolineare la necessità di non dimenticare affinché, per dirla con una frase della senatrice a vita Liliana Segre che abbiamo adottato come motto del Mese della Memoria, “la memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza».
Molto articolato il programma delle iniziative in calendario e che cominceranno venerdì 26 gennaio, alle 10,30, al Giardino “Sergio De Simone”, in via Consalvo Aragona, dove, con l’Istituto d’Istruzione Superiore “Mancini-Tommasi”, diretto dalla Prof.ssa Graziella Cammalleri, sarà rinnovato, attraverso l’iniziativa Esserci per non dimenticare, con canti e poesie a cura dei docenti e degli studenti della scuola, il ricordo del sacrificio di 20 bambini tragicamente uccisi a causa della persecuzione nazista.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, con appuntamento alle 15.30, in Piazza dei Valdesi, in programma la visita guidata Cosenza tra storia e monumenti: alla scoperta del quartiere ebraico. La guida turistica Paola Morano accompagnerà i partecipanti alla scoperta della Cosenza ebraica.
Si proseguirà sabato 27 gennaio, data tradizionalmente dedicata al Giorno della Memoria, alle 9 al Museo dei Brettii e degli Enotri, con l’iniziativa “Inciampare nella memoria”, a cura del Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza. E sempre al Museo dei Brettii e degli Enotri il 7 febbraio, alle 17, si presenterà il libro di Letizia Cuzzola Non muoio neanche se mi ammazzano. A dialogare con l’autrice, dopo l’introduzione e la lettura di qualche brano a cura di Michele Andronico, saranno Antonella Falco e Francesca Veltri. Ospiti speciali della serata, gli studenti della III B Cambridge del Liceo Classico “Telesio” di Cosenza che stanno svolgendo un progetto di ex alternanza scuola-lavoro proprio al Museo, stimolati alla lettura del testo dalla loro docente Maria Niccoli.
Le iniziative del Mese della Memoria traslocheranno il 16 febbraio nella Sala “Quintieri” del Teatro Rendano per l’incontro dal titolo Frammenti di Memoria sul linguaggio teatrale e cinematografico dopo la Shoah, che vedrà la partecipazione del prof.Carlo Fanelli, docente di Discipline dello Spettacolo all’Università della Calabria, insieme ad altri esperti del settore cinematografico e teatrale.
Nella stessa serata, alle ore 20.30, al Teatro Rendano, l’attore e regista cosentino Max Mazzotta metterà in scena lo spettacolo, da lui stesso diretto, Vuoti di memoria. Gli altri appuntamenti previsti saranno Il 24 febbraio, alle 17, al Museo dei Brettii e degli Enotri, dove, insieme alla comunità ucraina che vive in città, saranno ricordati i due anni di guerra in Ucraina, e il 26 febbraio, alle ore 9.30, all’Auditorium “Antonio Guarasci”, dove le scolaresche della città saranno invitate a riflettere sulla storia di Rom e Sinti in Europa, liberamente interpretata dalla Compagnia della Pigna, per comprendere come l’antiziganismo diventa genocidio. (rcs)