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COSENZA – L’appello di Cgil, Cisl e Uil sul Centro Covid di Rossano

cgil

La CgilCislUil lanciano un appello: che «l’attivazione del Centro Covid-19, con attività pneumologia nel P.O. di Rossano, avvenga nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza».

Nella riunione che si svolgerà domani con le Rsu e le Federazioni di categoria, la Direzione sanitaria illustrerà le modalità organizzative. «Abbiamo a più riprese, in questi giorni – si legge in una nota – evidenziato la necessità di un’adeguata dotazione di uomini e mezzi indispensabili in un centro coronavirus, insieme alla realizzazione di percorsi di sicurezza dedicati e soprattutto alla fornitura di dispositivi di protezione individuale per tutto il personale».

«È evidente – prosegue la nota – che la terza città della Calabria deve dare il suo contributo alla gestione sanitaria di questa emergenza, così come è evidente che le strutture sanitarie di Corigliano Rossano in questi anni sono state abbandonate. In tale contesto, l’ultimazione dei lavori per la creazione di un percorso dedicato che tuteli salute e sicurezza di tutti i degenti, un percorso che ci auguriamo sia rispettoso di tutte le indicazioni tecniche ministeriali, è sicuramente un fatto nuovo e positivo. Così come riteniamo necessario il potenziamento della struttura sanitaria in termini di attrezzature, posti letto e nuovo personale (medici, infermieri e operatori), senza ovviamente che ciò comporti il depauperamento di altri reparti».

«La delibera n. 379 dell’8 aprile – prosegue la nota – individua l’Ospedale di Rossano come presidio per l’emergenza con attività di Pneumologia Covid-19, prevedendo dieci nuovi posti letto, dieci nuovi posti di terapia intensiva e semi intensiva respiratoria, dieci di riabilitazione cardiologica respiratoria e sei di terapia intensiva generale che si potranno realizzare in aggiunta ai quattro già operativi. Un totale di trentasei nuovi posti letto, da dedicare in questa fase all’emergenza contagio. Al P.O. è stata assegnata anche una Tac di ultima generazione».

«Chiediamo – perché ci sembra fondamentale – che si destini, inoltre – prosegue la nota – al Pronto Soccorso nuovo personale medico ed infermieristico, per una migliore gestione della fase attuale. È evidente che quando i numeri del contagio saranno diminuiti a un livello tale da considerare superata l’emergenza, il territorio lotterà perché questi posti letto siano definitivamente assegnati alla struttura e non legati ad alcune fase di crisi. Ciò che entrerà in funzione in questi giorni, resterà anche in futuro al servizio del territorio».

«Si ribadisce – prosegue la nota – che per CGIL e CISL la realizzazione di un centro Covid-19 deve avere come condizione irrinunciabile la dotazione di idonei dispositivi di protezione individuale per tutto il personale, obbligo che, purtroppo, ancora oggi, non viene osservato. L’operatività del centro dovrà essere avviata nel pieno rispetto della salute e della sicurezza di operatori sanitari e degenti».

«Siamo consapevoli – prosegue la nota – che negli ultimi anni ci si è dimenticati di questo P.O., che il sogno del nuovo ospedale è diventato un incubo e che le carenze della sanità pubblica sono diventate la fortuna di centri sanitari e diagnostici privati. Auspichiamo che questa emergenza sia occasione per dare a tutto lo Jonio un ospedale spoke che non sia solo vuoto inglesismo, ma una struttura realmente rispondente ai bisogni sanitari di una comunità di duecentomila abitanti».

«Naturalmente – conclude la nota – visto il recente passato ci auguriamo che tutto avvenga in coordinamento con la Regione Calabria, per evitare nuovi elementi di confusione che possano disorientare i cittadini e fallire l’obiettivo di un servizio efficiente ed efficace». (rcs)

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