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CRESCERÀ IL RISCHIO DI DISCRIMINAZIONI
SE SI VIOLANO IN CALABRIA I DIRITTI UMANI

In Calabria, mancava l'acqua 50 anni fa: anche adesso

di EMILIO ERRIGOSiamo sicuri e certi, che i trenta articoli, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in vigore a decorrere del 10 dicembre 1948, siano osservati e fatti osservare in Calabria? Vi invito a leggere e riflettere liberamente e autonomamente, sui contenuti nell’articolato e valori umani espressi in ogni singola norma giuridica di diritto internazionale, scritti nella Dichiarazione Universale.

Già dalla prima lettura integrale interpretativa, si rimane senza parole.

Esistono estese aree territoriali in Calabria, dove alcuni dei tanti diritti umani cosiddetti “Civili”, parrebbero a una prima analisi e attenta lettura del testo giuridico internazionale, non garantiti.

Ove solo si pensi, alla sicurezza delle reti viarie, assicurata nella maggior parte del territorio nazionale italiano , e la sicurezza negata o comunque affievolita, in danno di quanti Calabresi e non, percorrono la strada statale 106, c’è veramente da rabbrividire.

Questa strada pericolosissima, denominata “la strada della morte” , oltre 480 chilometri, di pericoli e rischi d’incidenti mortali a catena , ogni ora del giorno e della notte, mettono a dura prova i conducenti e passeggeri degli autoveicoli e mezzi pesanti, i quali da Reggio Calabria, si avventurano via Strada Jonica fino a Taranto.

Non ne parliamo per non disturbare il sonno, di coloro che ancora non hanno realizzato il completamento e ammodernamento, sia della necessaria elettrificazione della rete ferroviaria, (lumaca), che della tante volte promesso potenziamento della rete ferroviaria.

L’ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria Jonica, sicuramente da considerarsi strategica, sotto il plurimi motivi di una moderna Logistica Intermodale, oltre a favorire logisticamente tutte le PMI, attualmente presenti nei Comuni jonici, della Città Metropolitana, migliorerebbe di tanto, la fruizione del vettore ferroviario, assicurano una paritetica qualità della vita e sicurezza dei trasporti, agli oltre 400.000, persone residenti (in estate più del doppio), i quali dalla Stazione di Reggio Calabria Centrale, potrebbero giungere agevolmente e velocemente, fino a Taranto, seguendo la molto suggestiva, panoramica e bellissima configurazione costiera del Mare Jonio.

Pensate per un momento ai benefici logistici dei quali godrebbero sia il Porto Commerciale e ci auguriamo in un prossimo futuro anche RO-RO e Crocieristico, di Saline Joniche, sia le aree industriali contermini del Polo Multifunzionale di Saline Montebello Jonico (ex Grandi Officine delle Ferrovie dello Stato), ora da molti anni inutilizzate.

Perché il diritto umano alla salute e cure mediche dei Cittadini dei Comuni jonici, lo considerate pari a quello che viene garantito alle aree delle Regioni Campania, Puglia, Lazio , Toscana e altre Regioni del Centro e Nord ?

Forse il diritto umano e costituzionale di libertà è garantito in Calabria?

Libertà di agire nel rispetto delle leggi, libertà dell’iniziativa privata, libertà d’impresa, libertà di domicilio, libertà personale, libertà famigliare, libertà di vita relazionale, libertà di movimento, libertà di associazione, di comunicazione, libertà di circolazione, libertà di respirare, libertà di passeggiare in un giardino o parco pubblico, di sedersi sul lungomare a guardare il mare, esistono e sono salvaguardate queste libertà e diritti umani universali?

La Calabria e i circa 600 mila abitanti, nei 97 Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, non possono godersi liberamente e senza alcuna interferenza, moltissimi di questi diritti umani, anche se rafforzati da norme previste dalla non tanto amata e non fatta osservare Costituzione della Repubblica Italiana.

È proprio tanto difficile, vivere liberamente e convivere pacificamente, con molte realtà territoriali, esistenti nei Comuni jonici e tirrenici della Provincia di Reggio Calabria, ora Città Metropolitana.

La costituita Zona Economica Speciale della Regione Calabria , ancora non è riuscita ad attrarre gli investimenti attesi e vedere realizzare le opere di interconnessione viarie veloci e sicure, necessarie per consentire ad eventuali investitori di localizzare insediamenti industriali alimentari o delocalizzare rami d’azienda, all’interno delle aree territoriali, aeroportuali e portuali, dove sono presenti agevolazioni amministrative, fiscali e finanziarie.

La dignità di un Uomo, non deve essere mai e poi mai calpestata e violata.

Perché in Calabria tutto o quasi è sempre impossible realizzarlo?

Io sono stato e sono geneticamente ottimista, amo la Calabria e il diritto nazionale e internazionale, più di me stesso.

Non posso comunque esimermi dal rappresentare i bisogni umani della mia Gente, che in Calabria, non riesco a comprende il perché e le vere cause, di queste enormi difficoltà che devono affrontare sia i Cittadini della Calabria dello Jonio e forse un po’ di meno, quelli abitanti nei Comuni tirrenici della mia bellissima Regione Calabria.

Ci auguriamo e ci dobbiamo dare da fare tutti, nessuno escluso, al raggiungimento del fine, prefissato e riverberata al mondo, che vorrebbe, la “Calabria Terra dei Padri”, rinascere, riproporsi e riaffermarsi, come una terra di benessere psicofisico, economico e sociale, dove la giustizia sociale sia un valore universale garantito ad ogni essere vivente, in quella che viene considerata la Regione più ricca di risorse umane, energetiche, ambientali, minerarie e naturali al mondo. 

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria.
Docente di Diritto Internazionale presso Università della Tuscia, è Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]

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