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Dall’Unical uno stetoscopio a distanza con monitoraggio tramite app

Unical

È, ancora una volta, l’Università della Calabria a proporre, in questa emergenza sanitaria, nuovi strumenti per contrastare il Covid-19.

Sempre nell’ambito dell’iniziativa UnicalvsCovid, ricercatori, spin off Unical insieme all’Azienda Sone Health, hanno sviluppato un nuovo strumento per la telemedicina: si tratta di uno stetoscopio elettronico, che consente al medico di ascoltare il paziente in wireless direttamente dal suo studio, evitando il contatto diretto con il paziente.

Questo stetoscopio, infatti, riesce ad amplificare in tempo reale il suono polmonare o cardiaco e a ripulirlo dal rumore, elevandone la qualità di ascolto. Il funzionamento del dispositivo è molto semplice: basta inserire le olive dello stetoscopio negli appositi alloggiamenti, e attraverso gli auricolari o le cuffie bluetooth è possibile auscultare a distanza il suono polmonare o cardiaco, che viene trasferito in tempo reale allo smartphone.

Il dispositivo, inoltre, è già in fase di test presso vari centri sanitari (italiani ed europei) ma, l’assoluta novità, è la predisposizione di una specifica app, attualmente in grado di visualizzare il suono sullo smartphone, che in futuro diventerà un vero e proprio strumento di intelligenza artificiale al servizio del medico, che consentirà anche di fare una predizione diagnostica. Con questa ulteriore integrazione software, lo stesso smartphone diventerà uno strumento diagnostico, segnalando al medico eventuali patologie, in modo da consentire una diagnosi pre-clinica tempestiva ed efficace. Lo strumento è stato appena stato spedito in Olanda ed è in fase di test all’ospedale Annunziata di Cosenza, mentre arrivano richieste anche da altri nosocomi italiani come il San Matteo di Pavia.

«La situazione pandemica attuale da Covid-19 – ha spiegato la professoressa Sandra Costanzo, referente del progetto e delegato del Rettore alla Protezione e controllo dei campi elettromagnetici – ha insegnato quanto sia estremamente importante l’innovazione tecnologica al servizio della medicina, e quanta necessità si abbia di un incremento, sia numerico che di accresciuta competenza diagnostica, per il personale medico-sanitario. Come è noto, uno dei principali strumenti di prima valutazione clinica è rappresentato dallo stetoscopio (detto anche fonendoscopio), utile per effettuare l’auscultazione del respiro e del ritmo cardiaco del paziente».

«Nella sua configurazione tradizionale, però – ha concluso la prof.ssa Costanzo – tale strumento richiede la stretta vicinanza dell’operatore sanitario al paziente, ponendo seri rischi di contagiosità. È proprio in questi casi che gli ausili tecnologici avanzati possono intervenire efficacemente per ridurre drasticamente il rischio di contagio e allo stesso tempo velocizzare la risposta diagnostica». (rcs)

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