La deputata di Forza Italia, Maria Tripodi, ha scritto, tramite una interpellanza urgente, al Presidente del Consiglio, Mario Draghi e ai Ministri di Interni, Ambiente e Salute, Luciana Lamorgese, Andrea Costa e Roberto Speranza, per sapere quali iniziative intendano adottare e quali intendano adottarne «al fine di escludere rischi, anche di tipo infettivo, per la tutela della salute pubblica evitando rischi sanitari alla popolazione residente» di Chorio di San Lorenzo.
Tripodi, nella sua interpellanza, ha ricordato che «nel territorio della città metropolitana di Reggio Calabria comprendente comuni come San Lorenzo e frazioni limitrofi come Chorio dove i cittadini, oggettivamente, non vedono riconosciuto il proprio legittimo diritto costituzionalmente garantito della tutela la salute, considerato come fondamentale per l’individuo, nonché un interesse della intera collettività».
«Nonostante il chiaro dettato costituzionale – si legge ancora – permane nel territorio uno stato di grave emergenza sanitaria a causa della permanenza dei rifiuti nei centri abitati, fatto aggravato dall’innalzamento delle temperature e dai roghi che si registrano oramai con cadenza quotidiana, che generano pericoli di tipo infettivo a causa della contaminazione batterica; il territorio è al collasso a causa della conclamata mala gestione del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti».
«I cittadini – prosegue ancora – vedono il proprio territorio letteralmente invaso dalla spazzatura, quindi costretti a convivere con microdiscariche e rifiuti abbandonati ovunque. La condizione rischia di creare un grave problema di sanità pubblica e la salute dei cittadini è messa a serio pericolo; la gestione dei rifiuti nel territorio metropolitano reggino dovrebbe essere efficacemente garantita, di concerto, dall’amministrazione comunale, metropolitana e regionale. Non essendo avvenuto si ritiene necessario intervenire radicalmente per modificare la pericolosa situazione, considerate le evidenti difficoltà e incapacità nell’affrontare e risolvere il problema a livello locale; come detto, all’emergenza igienica si aggiunge quella sanitaria causata dal grande caldo che ha raggiunto picchi altissimi».
«Nella prima metà del mese di agosto – viene spiegato – il territorio è stato interessato da una vasta area anticiclonica di matrice nord-africana, registrando un picco termico di 45,4 gradi centigradi causato anche da incendi che hanno ulteriormente peggiorato la situazione; ad avviso dell’interrogante, l’emergenza sanitaria dovrebbe prevedere un intervento suppletivo dei Ministri interrogati per risolvere la situazione ed anche per verificare se le istituzioni competenti abbiano agito nel rispetto di quanto previsto da leggi e protocolli in situazione di emergenza e pericolo per la salute pubblica quali quelli esistenti nel territorio reggino; se le amministrazioni competenti abbiano adottato le strategie e le soluzioni straordinarie necessarie per fronteggiare tale emergenza».
«Si precisa – conclude – che i rischi segnalati sono stati certificati da studi e analisi effettuati dall’ISS che hanno confermato come in condizioni simili a quelle che si vivono in questo periodo di caldo molto intenso esista un reale pericolo per la salute». (rp)