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Falcomatà e Mauro all’Assemblea dell’Anci di Rimini

26 ottobre 2018 – Il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà col vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro hanno preso parte alla XXXV Assemblea Nazionale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Il sindaco ha così raccontato la sua partecipazione: «Anche quest’anno ho avuto l’onore di rappresentare la città e raccontare le buone pratiche amministrative che stiamo cercando di portare avanti, seppur con le enormi difficoltà che tutti conosciamo. E credetemi è davvero un orgoglio vedere che oggi Reggio è riconosciuta a livello nazionale come un esempio da seguire nel campo dell’economia sostenibile, della raccolta differenziata, dello stop al consumo di suolo, nella gestione virtuosa del bilancio, nell’utilizzo dei fondi comunitari, nell’organizzazione dei servizi pubblici essenziali, nella assegnazione dei beni comuni e confiscati, nel campo delle azioni a tutela del lavoro».


«Non sono io a dirlo. – continua Falcomatà – Spesso, presi dalle emergenze del quotidiano, non riusciamo a dare alla nostra città il suo giusto valore; ecco perché è utile a volte allontanarsi. Per vederla da lontano, per vederla con nuovi occhi, con un nuovo sguardo. È, infatti, un orgoglio che nel corso di un’assemblea a cui hanno presenziato il Presidente della Repubblica e del Consiglio e partecipata da migliaia tra sindaci, amministratori comunali, rappresentanti istituzionali e vertici aziendali, si sentano scandire parole come “adesso parliamo della storia positiva di Reggio Calabria”
«È un orgoglio perché noi siamo primi cittadini, è vero, ma siamo soprattutto prima cittadini. Siamo sindaci e in quanto tali siamo fuori dal comune, ma siamo anche fuori da ogni luogo comune possibile. Fare il sindaco è l’esperienza umana più intensa che si possa fare nella propria vita. È l’acquisizione di un bagaglio di esperienze e conoscenze che nessun altro ruolo politico ti consentirà di fare, è un otto volante di sentimenti ed emozioni contrastanti; è la consapevolezza che il cambiamento, quello vero, non è mai immediato ma è scandito da tre fattori come il tempo, la continuità e la costanza; è riposare poco ma fare continui sforzi di immaginazione per provare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino. D’altra parte, fateci caso, per un bambino il mondo conosciuto ha i confini stupendi della propria città. E la città, come diceva Calvino, è una stupenda emozione dell’uomo!» (rrc)

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