L’OPINIONE / Roy Biasi: Parlamento accolga richiesta di Anci per il terzo mandato dei sindaci

di ROY BIASI – La maggioranza che sostiene il governo Meloni accolga la richiesta che l’Anci nazionale formula per l’estensione anche ai Comuni sopra i 15.000 abitanti della possibilità di un terzo mandato per i sindaci.

Parlo con cognizione di causa, essendomi candidato in maniera provocatoria, nel lontano 2006, per un terzo mandato che gli elettori mi accordarono ma lo Stato no, visto il ricorso della Prefettura contro la convalida degli eletti in quel consiglio comunale, che decadde non senza formulare un monito riformatore altissimo che superò i confini regionali. Sono felice che, seppur dopo tanti anni, il governo, anche grazie alle sollecitazioni del vice premier Matteo Salvini, abbia colto la giustezza di quella mia posizione, contro un anacronistico divieto che annichilisce senza motivo la volontà popolare e la democrazia.

In effetti il caso di Taurianova e di Varapodio, l’altro centro del Reggino dove un sindaco fu eletto per un terzo mandato, ottennero all’epoca la ribalta nazionale, per una estrema obiezione di coscienza che servì a prendere atto di un corto circuito legislativo nel momento in cui il Parlamento, invece, spingeva per l’elezione diretta dei vertici istituzionali di enti piccoli e grandi, ponendo degli argini temporali di fronte gli elettori sembravano protestare.

Proprio per questo faccio mio l’appello che il presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, indirizza ai parlamentari che dovranno convertire in legge il Decreto in modo da rimuovere il vincolo per tutti i Comuni. Auspico che la Lega, impegnata a fare in modo che questo divieto – incoerente rispetto alla necessità dei cittadini di riconoscere i meriti di quegli amministratori e di quei governatori che danno prova di competenza ed efficienza – decada anche per gli enti di rilevanza costituzionale, come le Regioni, faccia valere negli emendamenti da presentare il punto di vista che proviene dal massimo rappresentante dell’associazione dei sindaci, e che in Calabria abbiamo imposto nel dibattito nazionale da lungo tempo, anche a costo di sacrifici e di una prova di forza esercitata nell’urna e con il consenso del popolo. (rb)

[Roy Biasi è sindaco di Taurianova]

Il sindaco Falcomatà e Labate (Confcommercio) a confronto per contrasto alla desertificazione commerciale

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio di Reggio Calabria, hanno partecipato al confronto Anci-Confcommercio per il contrasto alla desertificazione commerciale e il sostegno all’economia di prossimità.

«Il dialogo tra i Comuni ed il mondo dell’impresa e del commercio è imprescindibile. Entrambi operiamo quotidianamente per il bene della comunità e ritengo che solo lavorando insieme, gomito a gomito, sindaci e rappresentanti del comparto produttivo, si possa raggiungere quel risultato armonioso che ha a che fare con lo sviluppo economico e sociale di un territorio, che sia realmente sostenibile ed in linea con una programmazione di crescita e di rigenerazione urbana che le nostre città stanno attuando», ha detto il primo cittadino, che è anche delegato Anci per il Mezzogiorno e la Coesione Territoriale.

Al centro del confronto nazionali tra amministratori e commercianti il governo dei cambiamenti economici, sociali e ambientali delle città per costruire un ambiente urbano sostenibile, il contrasto al fenomeno della desertificazione commerciale anche attraverso l’attuazione di nuove politiche del commercio strettamente collegate a interventi di rigenerazione urbana, la valorizzazione delle economie di prossimità e le opportunità offerte dalle risorse previste dal Pnrr per il finanziamento di progetti strategici per comuni e città.

Dopo gli interventi introduttivi del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e del presidente dell’Anci Antonio Decaro, l’iniziativa ha visto confrontarsi i sindaci di alcune città metropolitane e i presidenti delle Associazioni territoriali di Confcommercio. Al termine dell’incontro Confcommercio e Anci hanno annunciato l’avvio nei prossimi mesi di un tavolo di lavoro congiunto sui temi della tutela dell’ambiente urbano.

«Un confronto che ci soddisfa pienamente – ha affermato Falcomatà – non è mai scontato ritrovarsi a dialogare dalla stessa parte del tavolo. E’ chiaro che questa attività sinergica è imprescindibile, in particolare su alcuni territori. Penso ad esempio al tema della gestione degli spazi urbani e della mobilità. Qualche settimana fa siamo stati a Barcellona e abbiamo studiato come quella città ha ripensato il suo approccio di pianificazione e al tema della mobilità lenta e sostenibile, dando nuova vita ai suoi quartieri. L’idea è che quando una strada viene pedonalizzata bisogna vedere questo come un’opportunità, non come un problema».

«È evidente che il tema del contrasto alla desertificazione commerciale delle città – ha specificato – assume un significato in termini di sicurezza percepita, in termini di tutela dell’economia di prossimità, ma anche per ciò che riguarda l’aspetto occupazionale e, cosa probabilmente più importante di tutte, dell’identità stessa di un territorio. Nelle città medie e piccole ad esempio i negozi svolgono una funzione di punto di riferimento, quasi al pari della toponomastica».

«A Reggio Calabria stiamo portando avanti una serie di interlocuzioni interessanti – ha raccontato ancora il sindaco al tavolo nazionale – un esperimento riuscito sono stati sicuramente i bandi sull’economia circolare e sulla rigenerazione green delle imprese, che hanno fruttato finanziamenti per quasi 4,5 milioni di euro e che hanno consentito a tante aziende di innovare i propri processi produttivi, in particolare dopo il periodo pandemico. Adesso siamo di fronte a nuove sfide, mi riferisco ad esempio alla realizzazione dei Pinqua, che prevedono anche la realizzazione di spazi di carattere commerciale oltre che abitativo, o la nuova programmazione Pn Metro Plus. Percorsi che vogliamo condividere con il mondo dell’impresa, attraverso l’ottima interlocuzione avviata con il Presidente Labate, e che sono certo porteranno un miglioramento sensibile nella qualità della vita della comunità».

 
A margine dell’incontro la Confcommercio reggina ha definito “ì«molto importante nella sostanza» la presenza del sindaco Falcomatà assieme al Presidente Lorenzo Labate. «Altrettanto importante per la nostra Città – scrive Confcommercio – il segnale reso a livello nazionale».

«Solo con la condivisione, a tutti i livelli, è possibile immaginare un futuro migliore per le nostre città – ha detto Labate –. Sulla scia della strada brillantemente tracciata da Confcommercio nazionale, anche sul territorio il tema della rigenerazione urbana, deve diventare sempre più centrale. Ed è su questo campo che, in un dialogo a volte duro ma sempre leale con le amministrazioni, abbiamo il dovere sempre più sperimentarci e metterci alla prova come seria Associazione di Categoria. A Reggio Calabria ci stiamo provando. Ci stiamo sperimentando in un confronto su nuove modalità di occupazione del suolo per i pubblici esercizi in epoca post Covid, su ZTL, su mobilità dolce. Su valorizzazione delle periferie. E delle aree periferiche della nostra provincia».

«È difficile e faticoso – hanno aggiunto i rappresentanti dei commercianti – ma la nostra esigenza è fare sentire forte, fare valere e ben comprendere la voce e le esigenze dei commercianti che devono essere protagonisti e partecipi nella fase di originaria di costruzione del percorso di rigenerazione urbana che è fondamentale volano della rivitalizzazione economica se consideriamo che un contesto urbano vitale ed accogliente incentiva lo sviluppo delle imprese e supporta la creazione di un terziario, inteso come mix di commercio, turismo, servizi, trasporti, professioni, artigianato e cultura, che rende attrattive le città».

«Per questa ragione, visto che le ricadute ultime del processo sono proprio in capo a noi commercianti – ha concluso – ecco che sempre più stiamo spingendo perché si attui un processo culturale di reale partecipazione. Solo se i commercianti, gli imprenditori, tramite Associazioni di Categoria serie e responsabili, sono chiamati a seguire l’intero percorso di rigenerazione anzi, a partecipare alla costruzione dello stesso, si può dare vita ad un processo duraturo ed efficace. Per l’intera comunità». (rrm)

Elezioni Anci Calabria, i sindaci di Cariati, Parenti e Belsito: Intervenga il presidente nazionale

Filomena GrecoDonatella DepositoElvira Cozza, rispettivamente sindache di Cariati, Parenti e Belsito, hanno scritto al presidente dell’Anci nazionale, Antonio De Caro, per denunciare l’andamento della riunione di Anci Calabria dello scorso 10 febbraio: «svoltasi – scandiscono – al di fuori di ogni ordine e rispetto di regole base».

«Mancata elezione del presidente Anci Calabria, quali sono i sindaci che avrebbero potuto votare e che potranno votare in occasione della nuova adunanza, atteso che possono farlo solo i rappresentanti legali dei comuni non morosi? – chiedono –. Come mai non è stato verificato tutto questo per tempo e non è stato predisposto quanto necessario per la firma dei presenti? E come è possibile, soprattutto, che a determinare disguidi e ad alimentare criticità siano stati e restino addirittura rappresentanti di enti morosi da anni? Come è possibile, infine, che colleghi membri del consiglio dichiarino solo adesso di voler impugnare tutto davanti al Tar nonostante facciano parte del consiglio, nonostante fossero presenti alle ultime riunioni e nonostante non abbiano mai contestato nulla, né al momento della prima convocazione (anzi presentandosi all’assemblea), né durante la riunione del consiglio tenutasi ad horas e che ha deliberato all’unanimità (pertanto, con il loro stesso voto)?».

Avevano diritto al voto i rappresentanti legali dei comuni in regola con i pagamenti delle quote associative al 31 dicembre 2022 più quelli che avevano presentato quietanza di pagamento agli uffici di Anci Calabria entro il 31 gennaio 2023.

«Come è possibile – si chiedono i sindaci – che un’organizzazione regionale e nazionale così importante e autorevole non abbia neppure approvato, prima dello svolgimento dei lavori assembleari di fatto non tenutisi, la lista degli aventi diritto al voto? Come mai non è stato verificato tutto questo e non è stato predisposto quanto necessario per la firma dei presenti?».

«Ciò che si è verificato nella non-assemblea del 10 febbraio scorso – denunciano – è a dir poco vergognoso ed umiliante per la carica istituzionale rivestita da chi era stato convocato per decidere (visto che l’assemblea è sovrana) e che non è stato messo in condizione di poter partecipare ad una decisione presa di fatto solo da alcuni pro domo sua, non essendo mai stati aperti i lavori assembleari dopo ore di attesa».

«È intollerabile ed inaccettabile – hanno concluso Greco, Deposito e Cozza – che eventuali conflittualità, accordi, disaccordi o dinamiche di parte possano incidere così violentemente all’interno della vita democratica della più importante associazione dei comuni italiani, la cui autonomia decisionale interna dovrebbe essere invece considerata valore da preservare, anche alla luce del fatto che molti rappresentanti istituzionali sono stati eletti da liste civiche. È imprescindibile che siano in primis i sindaci, rappresentanti di istituzioni pubbliche a rispettare le regole». (rrm)

Approvati protocolli tra Regione, Ufficio Scolastico e Anci contro povertà educativa

Sono stati approvati, dalla Giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto, i protocolli d’intesa tra la Regione, Ufficio Scolastico regionale e Anci contro la povertà educativa.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, sottolineando come «per la prima volta la Regione Calabria è impegnata realmente a contrastare la povertà educativa legata all’infanzia, dando seguito al Dlg numero 65/17 istitutivo del Piano nazionale pluriennale del sistema integrato di educazione e di istruzione. Rispondiamo, pertanto, concretamente ai bisogni di realizzare adeguati servizi per la prima infanzia, contribuendo alla diffusione di una cultura attenta alle potenzialità dei bambini da 0 a 6 anni, in coerenza con il principio della continuità educativa».

Il primo protocollo prevede la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia e la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, nell’ambito del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a 6 anni.

Nello specifico, il protocollo impegna tutti i sottoscrittori a definire le linee di indirizzo generali per la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia, nonché la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, ed anche la formazione congiunta delle figure professioni impegnate nel sistema integrato in raccordo con il Piano nazionale di formazione.

I Poli educativi per l’infanzia, per l’attivazione dei quali sono previste apposite risorse, potranno comprendere nidi e micronidi, sezioni primavera e scuole dell’infanzia e potranno essere costituiti anche presso istituti comprensivi. Verrà data priorità ai territori costituiti da Comuni periferici caratterizzati dalla presenza di indicatori di disagio socio-economico e povertà culturale.

«Si tratta di un documento programmatico di estrema valenza – ha evidenziato la vicepresidente Princi – perché chiama a raccolta i diversi attori del territorio, Usr e Anci in rappresentanza dei Comuni, per pianificare, insieme alla Regione, i servizi educativi che forniamo alle famiglie calabresi per la fascia di età più tenera e, allo stesso tempo, più bisognosa di un percorso educativo adatto alle esigenze dei bimbi in tenera età».

L’altro protocollo, invece, interesserà la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per la definizione dell’offerta per i servizi educativi “sezioni primavera”. Con questo atto viene sostenuta l’attivazione delle cosiddette sezioni primavera, per i bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, integrate ed aggregate alle attuali strutture delle scuole dell’infanzia statali e paritarie (comunali e private paritarie), di nidi d’infanzia gestiti direttamente dai Comuni o da soggetti in convenzione con i Comuni, ovvero dagli stessi appositamente autorizzati.

«Continua il percorso di programmazione – ha aggiunto la vice presidente – a garanzia dei servizi educativi per le fasce giovanili della scuola calabrese con un impegno che ci vede coinvolti anche nella pianificazione di oltre 5 milioni di euro, recuperati da finanziamenti inattivi del 2018, che aggiunti agli oltre 60 milioni messe in campo fino al 2025, permetteranno, alle scuole dell’infanzia nella fascia 0-6 ANNI, ed alle nuovi sezioni primavera, un’opportuna progettazione».

«La delibera approvata prevede proprio una riprogrammazione di fondi – ha detto ancora – con previsione di interventi a favore delle scuole dell’infanzia paritarie comunali, di quelle dell’infanzia paritarie a gestione privata, e anche delle scuole dell’infanzia statali».

«Si tratta – ha specificato Princi – di un programma di dettaglio messo in campo dal Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, guidato da Maria Francesca Gatto, attraverso il Settore Istruzione diretto dalla dirigente Anna Perani, che ringrazio per il lavoro svolto congiuntamente al gruppo di lavoro interistituzionale, costituito in seno all’osservatorio regionale per il diritto allo studio. Una delle più importanti mission del presidente Occhiuto e di tutta la Giunta regionale è quella di garantire a tutti i bambini dell’età prescolare pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche».

«Riusciremo –ha concluso – a fare della Calabria una regione a misura di bambino, grazie al grande lavoro di squadra che sta caratterizzando questo ambizioso traguardo e che, oltre la Regione, vede in prima linea l’Ufficio scolastico Regionale e tutti gli Ambiti territoriali sociali». (rcz)

Anci, Gruppo FS e sindaci insieme per la valorizzazione dei Comuni italiani

Si è parlato della valorizzazione dei Comuni italiani, nel convegno Un tempo nuovo per le città: il Gruppo FS e la rigenerazione urbana, svoltosi nella sede dell’Anci e organizzato da Fs Italiane e Anci.

Nel corso del convegno è stato evidenziato è stata l’occasione anche per presentare ai rappresentanti dei circa 8mila Comuni italiani il nuovo modello di governance del Gruppo Fs Italiane, avviato con il Piano industriale 2022-2031, che ha visto la nascita di quattro Poli: Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e appunto Urbano.

Ad aprire la discussione i saluti del segretario Generale Anci Veronica Nicotra e del Chief Corporate Affairs Officer del Gruppo FS Italiane, Massimo Bruno. A seguire, gli interventi di FS Sistemi Urbani con Umberto Lebruto, Amministratore Delegato, Giuseppe Savoia, Direttore Valorizzazione e Sviluppo Immobiliare, e Francesco Corea, Direttore Area Operativa Immobiliare e Servizi.

«Il nostro Piano industriale prevede 190 miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni – ha ricordato Massimo Bruno – e le nostre attività impattano sul tessuto urbano e civile del Paese. Inoltre, abbiamo l’obiettivo di valorizzare i territori e le località di medie e piccole dimensioni con la nascita di una nuova società dedicata al turismo, le cui attività andranno a dare ancora maggior valore agli spostamenti per svago nel nostro Paese».

La mission di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano, per contribuire alla realizzazione di città sempre più green, smart e a misura d’uomo, consiste nella valorizzazione degli asset non più funzionali al servizio ferroviario in chiave di rigenerazione sostenibile delle città, sviluppo di soluzioni di intermodalità e di logistica di primo e ultimo miglio, gestione integrata dei parcheggi e avvio di nuove partnership.

La crescente urbanizzazione porterà i grandi centri urbani a essere il centro nevralgico della partita sulla sostenibilità, considerando che «le città, già oggi, sono responsabili per il 60% dell’utilizzo di energia prodotta e del 70% delle emissioni di gas a effetto serra», ha dichiarato Lebruto durante il suo intervento. «Per questo motivo il Gruppo FS è impegnato in diversi progetti di recupero per un riutilizzo virtuoso degli asset dismessi, facenti parte del suo patrimonio immobiliare e fondiario e situati in prossimità delle stazioni o dei centri cittadini».

«La stazione ferroviaria – ha proseguito l’Ad di FS Sistemi Urbani – è la prima porta della città. Per questo il Gruppo FS è impegnato a realizzare riqualificazioni e rigenerazioni delle stazioni per renderle funzionali e integrate nella città. Il Polo Urbano, di cui fanno parte anche Metropark e GS Immobiliare, deve diventare il volto delle città per il Gruppo FS, ponendosi come interfaccia tra la città e la ferrovia».

Come da obiettivi del Piano Industriale 2022-2031, il Polo Urbano mira ad incrementare il volume di asset gestiti fino a 30 milioni di mq.
Inoltre, Metropark, società controllata al 100% da FS Sistemi Urbani, è impegnata nell’espansione del proprio portafoglio parcheggi per passare da 85 a 250 nell’arco di Piano, portando il numero complessivo degli stalli da 22mila a 44mila, integrando le proprie aree di sosta con colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e nuovi servizi per gli utenti.

Parole d’ordine dunque: rigenerazione, mobilità condivisa, sostenibilità, per realizzare le infrastrutture necessarie a garantire spostamenti in ambito cittadino sempre più intermodali ed ecosostenibili e rendere sempre più attrattive e accessibili le stazioni. (dc)

In Cittadella mercoledì incontro sul sistema integrato di educazione e istruzione

Mercoledì 12 ottobre, alle 10, in Cittadella regionale, è in programma un incontro tra la Regione Calabria, Anci, Comuni e Ufficio Scolastico Regionale per  verificare lo stato di attuazione in Calabria delle risorse del Piano nazionale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di Istruzione, per le annualità 2018, 2019 e 2020.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di continuare a supportare i Comuni nelle attività di caricamento delle schede di monitoraggio dei fondi ministeriali e regionali ricevuti per l’annualità 2018, senza le quali si rischierebbe di non ottenere i fondi ministeriali dell’esercizio finanziario 2022.

«Occorre proseguire senza sosta, e con la giusta attenzione, su quanto realizzato e quanto da programmare – ha evidenziato Giusi Princi, vicepresidente della Regione –, per fornire un compiuto supporto a tutti i Comuni al fine di potenziare i servizi educativi-integrativi per l’infanzia riducendo, così, le disuguaglianze tra bambini. Pertanto, abbiamo deciso di promuovere un questo incontro con l’Ufficio scolastico regionale, con l’Anci Calabria e con tutti i Comuni capofila degli ambiti territoriali, per capire nel dettaglio perché molti hanno utilizzato le risorse solo parzialmente e per inquadrare insieme le criticità da risolvere e le opportunità da cogliere nella programmazione futura dei servizi per l’infanzia».

«L’incontro – ha rimarcato la vicepresidente – sarà importante perché getterà le basi di una nuova strategia di programmazione delle future risorse destinate alla fascia 0/6, nonché di quelle non spese e quindi da riprogrammare, che saranno destinate non solo alla formazione del personale docente e degli educatori o alle attività di ristrutturazione dei locali che ospiteranno i bambini, ma anche, se non soprattutto, a nuove sezioni primavera alla creazione di poli per l’infanzia e all’abbattimento dei costi a carico delle famiglie attraverso la notevole riduzione delle rette scolastiche, un concreto supporto per le famiglie meno abbienti».

Parteciperanno all’iniziativa anche la dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore Istruzione e Diritto allo studio, Anna Perani(rcz)

Anci: vicinanza dei sindaci calabresi all’avv. Marcello Manna

I membri del Comitato Direttivo e del Consiglio Regionale di ANCI Calabria convenuti in riunione, già precedentemente indetta con altro ordine del giorno, hanno preso atto delle notizie di stampa da cui si evince che ieri, nell’ambito di una più vasta operazione giudiziaria, anche il Sindaco di Rende e Presidente dell’Associazione, Avv. Marcello Manna, risulta destinatario di un provvedimento cautelare che lo pone ai domiciliari determinandone così un temporaneo impedimento alle cariche e ruoli ricoperti.
Nel rispetto delle attività svolte dalla Magistratura, pur in assenza di elementi documentali conoscitivi delle contestazioni elevate, gli stessi avendo potuto apprezzare nella vita dell’Associazione la professionalità, la competenza e l’onestà intellettuale che hanno caratterizzato Marcello Manna gli esprimono sentimenti di vicinanza ed umana solidarietà.
Si reputano fiduciosi che lo stesso possa chiarire quanto prima la sua posizione dimostrando la propria innocenza ed estraneità dai reati contestati.
Auspicano un celere ed equilibrato corso della giustizia confidando che venga fatta chiarezza in tempi brevi.

La prima conferenza dei Comuni calabresi che hanno aderito al progetto Sibater

Domani mattina, alle 11, in Cittadella regionale, è in programma la prima conferenza dei Comuni che hanno aderito al progetto Sibater di Anci, di cui Legacoop Calabria è partner fondamentale nella creazione e nella promozione delle cooperative di comunità per la promozione del bene comune.

Si tratta di un progetto incentrato sulla conoscenza e l’approfondimento di nuovo modello di business che si profila all’orizzonte socio-economico, etico-culturale italiano, spingendo sul senso di appartenenza al territorio. Il progetto “Banca delle terre” è questo e molto altro: ha rappresentato una opportunità per tanti comuni che hanno potuto conoscere il proprio patrimonio territoriale, puntando alla creazione di reddito e occupazione per i giovani ma soprattutto generare sviluppo locale attraverso la creazione di servizi per la comunità.

«La I Conferenza dei Comuni calabresi è l’occasione per tracciare un bilancio sullo strumento di “innovazione territoriale” che la nostra associazione ha messo in campo, le cooperative di comunità», ha dichiarato Maurizio De Luca, vice presidente Legacoop Calabria con delega alle Cooperative di Comunità che interverrà domani nella seconda sessione dei lavori che saranno conclusi dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«L’accordo di partenariato tra Anci-Ifel e Legacoop, nell’ambito del Progetto SIBaTer, ha avuto il preciso scopo di applicare gli strumenti della cooperazione per la valorizzazione del bene comune – ha spiegato De Luca –. In particolar modo si è posta l’attenzione sul modello delle Cooperative di Comunità, che rappresenta un modello vincente per lo sviluppo dei territori fragili. Abbiamo lavorato in assoluta sinergia sui territori, condividendo temi e obiettivi, nel comune intento di sostenere politiche di sviluppo locale capaci di produrre risultati economici e sociali».

«Da una parte, l’esperienza di Anci e l’azione progettuale di SIBaTer – ha spiegato ancora – come azione di sostegno e di rafforzamento della capacità della P.A. locale di ascolto del territorio, di confronto e concertazione degli interventi territoriali con gli attori locali. Dall’altra l’esperienza di Legacoop nel definire scenari d’impresa capaci di mettere al centro le persone, i territori e la valorizzazione dei beni comuni».

«In questi anni ed anche grazie alle ultime esperienze, lo strumento della cooperativa di comunità è evoluto tenendo conto delle nuove normativa a livello regionale, di cui auspichiamo un tempestivo allineamento della nostra regione, dell’orientamento delle risorse del PNRR e dei bandi europei (FESR), del sempre più pressante protagonismo dei piccoli – ha concluso De Luca –. È evidente quindi che siamo in una nuova fase, il secondo tempo della “cooperazione di comunità”, bisogna avere una nuova consapevolezza ed un senso di responsabilità diverso, favorendo politiche di sviluppo che siano in grado di stimolare gli “imprenditori di comunità” ma anche gli “amministratori di comunità” affinché si possano ridisegnare le aree marginali del nostro territorio soprattutto attraverso un’allocazione della spesa pubblica in investimento di comunità». (rcz)

L’assessore Irene Calabrò alla riunione dei delegati alle Finanze delle grandi città: Governo sia risposte a necessità di Enti Locali

Il Governo si impegni a dare risposte, precise e puntuali, alle necessità degli enti locali e, nello specifico, «dia seguito al piano di ristrutturazione del debito dei Comuni così come sancito dalla legge licenziata nell’ormai lontano dicembre 2019». È la richiesta dei delegati alle Finanze delle Grandi Città, a cui ha preso parte l’assessore al Bilancio di Reggio, Irene Calabrò.

«In questi anni – ha detto la Calabrò – sono stati fatti dei passi in avanti, ma troppo piccoli per infondere stabilità e serenità alle casse dei Comuni. Il Governo deve impegnarsi seriamente a chiudere una partita che rischia, concretamente, di ingolfare le economie delle città italiane».
Risposte che «devono arrivare anche rispetto al mutato scenario economico internazionale che vede un aumento esponenziale per il rifornimento dell’energia elettrica».
«I bilanci dei Comuni italiani – ha aggiunto – risentono pesantemente di rincari che vincolano ogni impegno a previsioni di spesa difficilmente calcolabili. Un dato per niente affatto marginale perché si ripercuote, inevitabilmente, sui servizi offerti e sui costi imposti alle comunità».
C’e, poi, un’altra tematica molto delicata e legata alle conseguenze del conflitto russo-ucraino per i nostri territori: «La gestione dell’emergenza da parte dei Comuni, impegnati in prima linea nell’alleviare le sofferenze dei popoli in guerra, implica sforzi notevoli e imprevisti. Per questo motivo, il Governo dovrà affrontare la questione stanziando congrue risorse in favore dei singoli enti locali chiamati, ancora una volta, a fare gli straordinari». (rrc)

Caro bollette, Anci Calabria lancia la protesta dei sindaci calabresi: Si spengono le luci di un monumento pubblico

I sindaci calabresi hanno aderito all’iniziativa simbolica di protesta indetta dall’Anci, che prevede, per la giornata di domani, di spegnere l’illuminazione, alle 20, di un monumento pubblico contro il caro bollette.

A tal proposito, il presidente di Anci CalabriaMarcello Manna, ha scritto ai parlamentari calabresi, «per sottoporre ed evidenziare la gravità venutasi a creare nei comuni calabresi – già fortemente sottoposti a crisi finanziaria pressoché strutturale – a causa dei marcati rincari, dell’energia elettrica in particolare, i cui effetti già in fase previsionale rendono difficoltosa la quadratura dei bilanci di previsione in corso di elaborazione».

«Tale problematica – ha spiegato – è stata oggetto di discussione in sede di Direttivo ANCI a Roma, alla cui riunione abbiamo partecipato e al termine della quale il Presidente Antonio De Caro, che ha lanciato l’allarme settimane fa, ha proposto come Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, di chiedere al Governo Centrale di provvedere a determinare urgenti misure a sostegno per le nostre amministrazioni, poiché il rialzo dei costi dell’energia rischia di colpire molto duramente non solo i bilanci dei comuni, ma avere una pesante ricaduta sui servizi erogati ai cittadini. In effetti, mentre le voci di spesa legate all’esercizio della pubblica illuminazione mettono fortemente a repentaglio la tenuta dei bilanci, i piani dei costi dei servizi rivolti ai cittadini lievitano con l’inevitabile effetto di aumenti tariffari che in questo momento di difficoltà legato al Covid determinerebbero inevitabili tensioni di carattere sociale».
«Chiediamo, dunque – ha concluso –  il Vostro impegno di Parlamentari per sensibilizzare il Governo ed assumere in sede legislativa provvedimenti atti a sostenere i comuni e fronteggiare le stringenti difficoltà attraverso la istituzione di un “fondo per la compensazione di maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l’incremento della spesa di energia elettrica e del gas” così da evitare l’interruzione o la limitazione di pubblici servizi essenziali. Va precisato che, in atto, è previsto solo un parziale e limitato intervento che riguarda alcuni oneri di spesa e per il solo primo trimestre, mentre occorre assicurare certezza ai comuni per l’intero anno considerando che, nella elaborazione dei bilanci, occorre adeguarsi agli esosi preventivi di consumi presunti pervenuti a cura dei fornitori». (rcs)